Il Centro Michon inaugura una delle più esaustive collettive recentemente organizzate, dedicata agli artisti del territorio, alcuni dei quali riconosciuti a livello nazionale e internazionale.

Oltre quaranta i nomi selezionati sul tessuto culturale cittadino da Massimo Filippelli, direttore del Centro, secondo il proprio “punto di vista”. Occhio allenato il suo da un’esperienza ultra-decennale: lo spazio s’inaugura, infatti, nel 1968 come “bottega” di restauro, diviene nel tempo punto di riferimento per diverse generazioni di artisti e si propone oggi come galleria d’arte contemporanea.

“Il gruppo - afferma Filippelli - testimonia l’esistenza di una produzione diversa da quella paesaggistica e post-macchiaiola”, questi creativi “con il loro lavoro offrono infatti, un’opzione alla tradizione artistica toscana. La mia intenzione è sostenerla.”

PUNTODIVISTA è una mappatura, o meglio un’istantanea che mette a fuoco ciò che si sta muovendo nell’attuale produzione livornese, fissandola nel tempo. Carlo Bertolini, fotografo professionista che lavora dagli anni Settanta sul genere del ritratto, è stato chiamato a catturare con il suo obiettivo le singole personalità. Gli artisti hanno affiancato a queste immagini le loro opere, rispettandone il formato quadrato e le dimensioni. Tante tessere di un mosaico policromo ed eterogeneo, un’unica grande installazione che percorre l’intero perimetro della galleria, espressione di una creatività corale.

La mostra indica quindi una precisa volontà, quella di scegliere come punto di partenza per il nuovo corso del Centro Michon, la focalizzazione sulle risorse del territorio per aprirsi poi ad un contesto più ampio: il successo della personale “Sulla parola” di Marco Neri ne è un chiaro esempio.



Presente in mostra un catalogo (con intervista a cura di Alessandra Poggianti) che guiderà i visitatori nell’identificazione dei lavori e che promette di essere una testimonianza cartacea valevole per il futuro.