Quando Parthenope uscì dalle acque. Parthenope si fa in tre: tre donne, tre artiste contemporanee, tre odierne sirene che escono dalle acque per mostrare la via della consapevolezza.
a sirena Parthenope, cantatrice di un suono misterioso ed ammaliatore, nata dalla poesia di Omero, che la poi la volle suicida nel mare ed approdata sullo scoglio di Megaride generando dal suo corpo la città di Napoli , è il nodo del difficile equilibrio tra energia vitale amore e morte.

Oggi Parthenope esce dalle acque, torna a modulare il suo canto ammaliatore, che un tempo fallì con Ulisse, libero dalle catene del fato, e fuso nell’amore per la verità sempre protesa ad una nuova visione interiore.

Un canto che si fa pittura, una voce che diviene mano, una musica che si modula nella capacità creativa di tre donne che hanno intrapreso un viaggio nella riscoperta della consapevolezza attraverso l’arte; tre linguaggi pittorici, tre distinte cifre stilistiche per trattare il Femminille, universo generatore di vita in perenne trasformazione : Lilliana Comes, Rita Esposito e Rosalia Tortorelli, pittrici di elezione, tra loro in dialogo e in confronto creativo all’interno delle sale del Palazzo delle Arti di Napoli.

Parthenope, insieme alle sue due sorelle che nel mare trovarono la morte per poi risorgere novelle portatrici di vita, esce oggi dalle acque a ritrasmettere il messaggio del mito antico in forma contemporanea, donando la sua conoscenza, ancora una volta partendo da Napoli, meraviglioso luogo di approdo e ripartenza.

Le tre artiste in mostra al Pan vantano tutte numerose partecipazioni a mostre collettive e personali con ampi consensi. Di seguito proviamo a riportare una essenziale e personale descrizione dei tre differenti modi di essere delle artiste rimandando l’approccio empatico alla visione diretta delle Opere, appunto di arte visuale.