All’interno del chiostro dell’abazia di San Lorenzo ad Septimum di Aversa (CE), sede della Facoltà di Architettura Luigi Vanvitelli della S.U.N., l’artista Raffaele Bova (Frignano, Caserta, 1946; vive e lavora a San Marcellino) darà luogo ad una performance pittorica durante la quale saranno investiti del ruolo di protagonisti assoluti i fruitori diretti dell’istituto universitario: i discenti. “Dalla matrice al codice il quadro è fatto.it”, difatti, è un instant show “a partecipazione statale”, come definito dall’artista stesso, che intende rimettere al centro della macchina universitaria gli studenti, e i loro diritti di contribuenti statali. In linea con gli “interventi d’arte” svolti negli anni settanta sul territorio casertano in qualità di membro fondatore dello storico ”Collettivo Lineacontinua Terra di Lavoro”, l’artista vuole nostalgicamente munire i discenti di un oramai sopito senso critico che permetta loro di identificarsi come elemento primario della macchina formativa e, dunque, della macchina statale italiana tutta. Come? Gli studenti “aiuteranno” l’artista a comporre dieci tempere su tela, di un metro per un metro ognuna, aggiungendo su queste i propri nomi, di propria mano. I segni calligrafici degli studenti saranno accompagnati dai codici fiscali di ognuno di essi, reinterpretati pittoricamente dall’artista. Segni iper personali, dunque, si confronteranno, in fine, sulla tela in modo serrato con tracce identificative di matrice burocratica. Per lo stato italiano non sarà più sufficiente identificare il cittadino mediante la traccia criptata omologante del codice fiscale, al suo fianco nomi e cognomi colorati.
Testo di Luigi Rondinella.