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Rappresentare Il Corpo. Arte e anatomia da Leonardo Da Vinci all’Illuminismo
In mostra circa 200 opere provenienti da istituzioni nazionali ed internazionali. Esposte accanto a sette disegni anatomici di Leonardo da Vinci, diversi dipinti a soggetto anatomico di scuola rembrandtiana,il codice di Andrea Vesalio, la “Storia Naturale” di Ulisse Aldrovandi illustrata da Pirro Ligorio, Bartolomeo Passerotti e Agostino Carracci, le plastiche in cera di Ercole Lelli, Giovanni Manzolini e Anna Moranti.
Comunicato stampa
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In occasione delle celebrazioni del IV centenario della morte di Ulisse Aldrovandi, l’Ateneo bolognese allestisce nei locali del Museo di Palazzo Poggi una mostra sulla storia dell’anatomia e sui collegamenti tra studi anatomici e arte.
Un viaggio alla scoperta di come la studio dell’anatomia ha avuto sempre necessità del disegno e di come Leonardo Da Vinci con i suoi studi anatomici ha dato il via ad un nuovo modo di concepire la rappresentazione del corpo umano.
Leonardo è uno dei primi artisti a sezionare cadaveri per rappresentarli. Applica alla rappresentazione del corpo sistemi di visione in trasparenza già utilizzati per disegnare le macchine. Il fine è quello della rappresentazione “naturale” del corpo. Scrive nel “Trattato della Pittura”: “
male farà li muscoli delle figure nelli movimenti e azioni di tali figure chi sa non quali sieno li muscoli che son causa dei loro movimenti” . Per Leonardo il pittore doveva essere anche anatomista. Scrive Paolo Giovio nel 1528, a proposito di Leonardo e dei suoi allievi: “
In aggiunta voleva che i suoi allievi sezionassero i cadaveri umani per osservare attentamente le attacature e le articolazioni dei muscoli e delle ossa e la funzione dei tendini ”.
Ma è nell’Ateneo bolognese, nei primi decenni del XIV secolo, che lo studioso Mondino de’ Liuzzi avvia lo studio dell’anatomia mediante la dissezione. Tradizione proseguita a Bologna fino al Cinquecento. In questo periodo diversi trattatisti si occupano di anatomia, Alessandro Achillini, Allessandro Benedetti, Gabriele Zerbi, Niccolò Massa, fino ad arrivare all’opera di Vesalio, professore dello Studio a Padova ed attivo a Bologna. In questi trattati il disegno entra a pieno titolo nell’ambito della produzione del sapere scientifico per esigenze didattiche. Nel frattempo l’anatomia diventa sempre più specialistica e si articola in molteplici branche e sottodiscipline.
Da queste concezioni fino al secolo XVIII, la scienza abbandona progressivamente il concetto di rappresentazione del corpo come riflesso di una concezione filosofica e religiosa ideale per affermare il primato galileiano dell’osservazione. Il vedere diventa strumento di conoscenza come si vede nelle rappresentazioni illustrate dai codici di Ulisse Aldrovandi, nell’istituzione delle lezioni d’anatomia pubblica nei teatri anatomici, nella ricerca scientifica sull’anatomia del medico bolognese Marcello Malpighi e dai lavori dell’Istituto delle Scienze bolognese (1711). L’Istituto di Scienze, che aveva sede proprio in Palazzo Poggi, teorizza la complementarietà tra artisti e scienziati. Pittori e scultori dell’Accademia delle Belle Arti, come Ercole Lelli, Giovanni Manzolini e Anna Moranti frequentano l’istituto scientifico e realizzano i loro lavori guidati da medici e anatomisti. Francesco Algarotti, allievo dell’Accademia di Scienze scrive nel 1762
“se non ha il pittore i principi della Notomia, ben radicati in mente … non potrà se non travisare la realtà”. A più di 200 anni di distanza, sembrano ancora parole di Leonardo.
Oltre alle opere esposte a Palazzo Poggi, la mostra si estende all’esterno con alcuni percorsi nella città: il Teatro Anatomico dell’Archiginnasio e la Scuola di Disegno Anatomico degli Istituti Ortopedici Rizzoli.
Il comitato scientifico è presieduto da Carlo Pedretti, Direttore dell’Hammer Center for Leonardo Studies - Università della California, Los Angeles
COMITATO SCIENTIFICO
Biancastella Antonino, Biblioteca Universitaria di Bologna
Jadranka Bentini, Soprintendenza Beni Storico Artisti e Demoantropologici di Bologna
Vera Fortunati, Università di Bologna
Paolo Galluzzi, Università di Firenze
Giuseppe Olmi, Università di Bologna
Jane Roberts, Royal Library, Windsor
Alessandro Ruggeri, Università di Bologna
Walter Tega, Università di Bologna
Diego Zancani, Balliol college, Oxford
NOTE TECNICHE
Istituzioni coinvolte
Royal Collections, Windsor
Amsterdams Historisch Museum
Stedeljik Het Prinsenhof Museum, Delft
Boerhaave Museum, Leiden
Gallerie dell’Accademia, Venezia
Galleria Borghese, Roma
Musei Vaticani
Biblioteca Apostolica Vaticana
Pinacoteca Nazionale, Bologna
Biblioteca Universitaria, Bologna
Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio, Bologna
Donazione Vittorio Putti, Istituti Ortopedici Rizzoli, Bologna
Archivio di Stato di Bologna
Un viaggio alla scoperta di come la studio dell’anatomia ha avuto sempre necessità del disegno e di come Leonardo Da Vinci con i suoi studi anatomici ha dato il via ad un nuovo modo di concepire la rappresentazione del corpo umano.
Leonardo è uno dei primi artisti a sezionare cadaveri per rappresentarli. Applica alla rappresentazione del corpo sistemi di visione in trasparenza già utilizzati per disegnare le macchine. Il fine è quello della rappresentazione “naturale” del corpo. Scrive nel “Trattato della Pittura”: “
male farà li muscoli delle figure nelli movimenti e azioni di tali figure chi sa non quali sieno li muscoli che son causa dei loro movimenti” . Per Leonardo il pittore doveva essere anche anatomista. Scrive Paolo Giovio nel 1528, a proposito di Leonardo e dei suoi allievi: “
In aggiunta voleva che i suoi allievi sezionassero i cadaveri umani per osservare attentamente le attacature e le articolazioni dei muscoli e delle ossa e la funzione dei tendini ”.
Ma è nell’Ateneo bolognese, nei primi decenni del XIV secolo, che lo studioso Mondino de’ Liuzzi avvia lo studio dell’anatomia mediante la dissezione. Tradizione proseguita a Bologna fino al Cinquecento. In questo periodo diversi trattatisti si occupano di anatomia, Alessandro Achillini, Allessandro Benedetti, Gabriele Zerbi, Niccolò Massa, fino ad arrivare all’opera di Vesalio, professore dello Studio a Padova ed attivo a Bologna. In questi trattati il disegno entra a pieno titolo nell’ambito della produzione del sapere scientifico per esigenze didattiche. Nel frattempo l’anatomia diventa sempre più specialistica e si articola in molteplici branche e sottodiscipline.
Da queste concezioni fino al secolo XVIII, la scienza abbandona progressivamente il concetto di rappresentazione del corpo come riflesso di una concezione filosofica e religiosa ideale per affermare il primato galileiano dell’osservazione. Il vedere diventa strumento di conoscenza come si vede nelle rappresentazioni illustrate dai codici di Ulisse Aldrovandi, nell’istituzione delle lezioni d’anatomia pubblica nei teatri anatomici, nella ricerca scientifica sull’anatomia del medico bolognese Marcello Malpighi e dai lavori dell’Istituto delle Scienze bolognese (1711). L’Istituto di Scienze, che aveva sede proprio in Palazzo Poggi, teorizza la complementarietà tra artisti e scienziati. Pittori e scultori dell’Accademia delle Belle Arti, come Ercole Lelli, Giovanni Manzolini e Anna Moranti frequentano l’istituto scientifico e realizzano i loro lavori guidati da medici e anatomisti. Francesco Algarotti, allievo dell’Accademia di Scienze scrive nel 1762
“se non ha il pittore i principi della Notomia, ben radicati in mente … non potrà se non travisare la realtà”. A più di 200 anni di distanza, sembrano ancora parole di Leonardo.
Oltre alle opere esposte a Palazzo Poggi, la mostra si estende all’esterno con alcuni percorsi nella città: il Teatro Anatomico dell’Archiginnasio e la Scuola di Disegno Anatomico degli Istituti Ortopedici Rizzoli.
Il comitato scientifico è presieduto da Carlo Pedretti, Direttore dell’Hammer Center for Leonardo Studies - Università della California, Los Angeles
COMITATO SCIENTIFICO
Biancastella Antonino, Biblioteca Universitaria di Bologna
Jadranka Bentini, Soprintendenza Beni Storico Artisti e Demoantropologici di Bologna
Vera Fortunati, Università di Bologna
Paolo Galluzzi, Università di Firenze
Giuseppe Olmi, Università di Bologna
Jane Roberts, Royal Library, Windsor
Alessandro Ruggeri, Università di Bologna
Walter Tega, Università di Bologna
Diego Zancani, Balliol college, Oxford
NOTE TECNICHE
Istituzioni coinvolte
Royal Collections, Windsor
Amsterdams Historisch Museum
Stedeljik Het Prinsenhof Museum, Delft
Boerhaave Museum, Leiden
Gallerie dell’Accademia, Venezia
Galleria Borghese, Roma
Musei Vaticani
Biblioteca Apostolica Vaticana
Pinacoteca Nazionale, Bologna
Biblioteca Universitaria, Bologna
Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio, Bologna
Donazione Vittorio Putti, Istituti Ortopedici Rizzoli, Bologna
Archivio di Stato di Bologna
10
dicembre 2004
Rappresentare Il Corpo. Arte e anatomia da Leonardo Da Vinci all’Illuminismo
Dal 10 dicembre 2004 al 03 aprile 2005
arte antica
Location
MUSEO DI PALAZZO POGGI
Bologna, Via Zamboni, 33, (Bologna)
Bologna, Via Zamboni, 33, (Bologna)
Biglietti
Intero 6 euro
Ridotto: 4. euro
Scuole: 2 euro
Per i gruppi è necessaria la prenotazione .
Con i gruppi possono essere concordate visite in orari serali nei giorni di venerdì e sabato.
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30