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Realismo Trascendentale: l’arte di Adi Da Samraj
La mostra comprende quattro grandi opere di enorme impatto visivo, lavori realizzati negli ultimi due anni utilizzando una complessa serie di mezzi digitali.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 23 febbraio al 22 giugno, dopo il grande successo di critica e pubblico
ottenuto alla Biennale di Venezia dall’evento espositivo curato da Achille
Bonito Oliva, arriva a Firenze la mostra Realismo Trascendentale: L’Arte di Adi Da
Samraj, ospitata al Cenacolo di Ognissanti che per la prima volta apre all’arte
contemporanea.
Da oltre 30 anni Adi Da Samraj è considerato un affermato artista e
studioso. Per gran parte dell’ultimo decennio l’artista e guida spirituale, nato a
New York e da lungo tempo residente alle isole Fiji, ha esplorato nuove forme
di tecnologia digitale, producendo immagini complesse e sofisticate che in
sé racchiudono i suoi insegnamenti filosofici e religiosi, le sue predisposizioni
narrative e teatrali, la sua spiccata sensibilità estetica Modernista. Dei suoi più
recenti lavori fa parte Realismo Trascendentale, una coinvolgente rassegna di
immagini monumentali, colorate con audacia e strutturate vigorosamente.
Nell’accogliere Adi Da Samraj al Cenacolo, Cristina Acidini, Soprintendente
per il Polo Museale della Città di Firenze, scrive: “le pareti bianche e lunghe del
Cenacolo offrono il massimo risalto a queste partiture vibranti: semmai, una
tensione dialettica si crea con L’Ultima Cena del Ghirlandaio nella parete di fondo,
solenne e pacata espressione della pittura sacra rinascimentale. Ma la segreta e
sottile amicizia tra due linguaggi artistici fondati sui medesimi principi di armonia
e purezza fa di questa tensione un’attrattiva in più, da godere come un esperimento
ben riuscito”.
La mostra Realismo Trascendentale: L’Arte di Adi Da Samraj comprende
quattro grandi opere di enorme impatto visivo, lavori realizzati negli ultimi due
anni utilizzando una complessa serie di mezzi digitali. Colonna portante della
mostra e’ l’imponente opera La Finestra di Alberti I (137 x 1.419 cm), un riferimento
a Leon Battista Alberti, architetto e pensatore fiorentino del Rinascimento, le cui
idee sulla prospettiva sono ampiamente presenti nei lavori di Adi Da Samraj.
Quest’opera, forse una delle più ambiziose dell’artista, capovolge il paradigma del “dipinto come finestra” di Leon Battista Alberti. Ossia, invece di creare
l’illusione della prospettiva, un’illusione che comunque presuppone l’esistenza
dello spettatore rafforzando il senso di identità del soggetto individuale, invita chi
osserva in un mondo stupefacente e bello, un mondo liberato dalla prospettiva.
Sebbene la distorsione drammatica e la riorganizzazione della realtà
percettiva di Adi Da Samraj si fondino sui metodi e sulle strategie che facevano
parte del linguaggio comune all’avanguardia della prima metà del secolo scorso,
egli ha sviluppato una sua propria forte identità artistica. La tradizione, come lui
sostiene, e’ una tradizione del nuovo. Il critico e studioso Achille Bonito Oliva,
afferma: “Il lavoro di Adi Da mi ha immediatamente riportato ad un termine greco,
usato anche in italiano per designare l’apparizione – e cioè, l’epifania. L’immagine in
Adi Da è epifanica nel senso che si presenta non in termini oggettivi e nemmeno in
termini soggettivi. Non appartiene nè all’universo della ricerca artistica del ventesimo
secolo, sulla sperimentazione ottico-percettiva, su tutto un filone che si è sviluppato
negli anni ‘50 e ‘60, e nemmeno dall’altra parte ad una creazione espressionista che
tende a rappresentare l’identità, la soggettività.”
E’ significativo che i lavori di Adi Da siano esposti nel Cenacolo di Ognissanti,
a diretto contatto visivo con il celebre affresco de L’Ultima Cena di Domenico
Ghirlandaio (1480 ca.). Adi Da afferma: “L’arte che io creo ha un senso profondo. Per
questo può essere vista nella sua interezza solamente in un contesto che supporti le
sue finalità... un tempio , o una chiesa, sono luoghi culturalmente e artisticamente
vocati ad aprirsi su un qualcosa che è oltre…uno spazio di trasformazione di vita, allo
stesso tempo profondamente protettivo ed esigente.”
ottenuto alla Biennale di Venezia dall’evento espositivo curato da Achille
Bonito Oliva, arriva a Firenze la mostra Realismo Trascendentale: L’Arte di Adi Da
Samraj, ospitata al Cenacolo di Ognissanti che per la prima volta apre all’arte
contemporanea.
Da oltre 30 anni Adi Da Samraj è considerato un affermato artista e
studioso. Per gran parte dell’ultimo decennio l’artista e guida spirituale, nato a
New York e da lungo tempo residente alle isole Fiji, ha esplorato nuove forme
di tecnologia digitale, producendo immagini complesse e sofisticate che in
sé racchiudono i suoi insegnamenti filosofici e religiosi, le sue predisposizioni
narrative e teatrali, la sua spiccata sensibilità estetica Modernista. Dei suoi più
recenti lavori fa parte Realismo Trascendentale, una coinvolgente rassegna di
immagini monumentali, colorate con audacia e strutturate vigorosamente.
Nell’accogliere Adi Da Samraj al Cenacolo, Cristina Acidini, Soprintendente
per il Polo Museale della Città di Firenze, scrive: “le pareti bianche e lunghe del
Cenacolo offrono il massimo risalto a queste partiture vibranti: semmai, una
tensione dialettica si crea con L’Ultima Cena del Ghirlandaio nella parete di fondo,
solenne e pacata espressione della pittura sacra rinascimentale. Ma la segreta e
sottile amicizia tra due linguaggi artistici fondati sui medesimi principi di armonia
e purezza fa di questa tensione un’attrattiva in più, da godere come un esperimento
ben riuscito”.
La mostra Realismo Trascendentale: L’Arte di Adi Da Samraj comprende
quattro grandi opere di enorme impatto visivo, lavori realizzati negli ultimi due
anni utilizzando una complessa serie di mezzi digitali. Colonna portante della
mostra e’ l’imponente opera La Finestra di Alberti I (137 x 1.419 cm), un riferimento
a Leon Battista Alberti, architetto e pensatore fiorentino del Rinascimento, le cui
idee sulla prospettiva sono ampiamente presenti nei lavori di Adi Da Samraj.
Quest’opera, forse una delle più ambiziose dell’artista, capovolge il paradigma del “dipinto come finestra” di Leon Battista Alberti. Ossia, invece di creare
l’illusione della prospettiva, un’illusione che comunque presuppone l’esistenza
dello spettatore rafforzando il senso di identità del soggetto individuale, invita chi
osserva in un mondo stupefacente e bello, un mondo liberato dalla prospettiva.
Sebbene la distorsione drammatica e la riorganizzazione della realtà
percettiva di Adi Da Samraj si fondino sui metodi e sulle strategie che facevano
parte del linguaggio comune all’avanguardia della prima metà del secolo scorso,
egli ha sviluppato una sua propria forte identità artistica. La tradizione, come lui
sostiene, e’ una tradizione del nuovo. Il critico e studioso Achille Bonito Oliva,
afferma: “Il lavoro di Adi Da mi ha immediatamente riportato ad un termine greco,
usato anche in italiano per designare l’apparizione – e cioè, l’epifania. L’immagine in
Adi Da è epifanica nel senso che si presenta non in termini oggettivi e nemmeno in
termini soggettivi. Non appartiene nè all’universo della ricerca artistica del ventesimo
secolo, sulla sperimentazione ottico-percettiva, su tutto un filone che si è sviluppato
negli anni ‘50 e ‘60, e nemmeno dall’altra parte ad una creazione espressionista che
tende a rappresentare l’identità, la soggettività.”
E’ significativo che i lavori di Adi Da siano esposti nel Cenacolo di Ognissanti,
a diretto contatto visivo con il celebre affresco de L’Ultima Cena di Domenico
Ghirlandaio (1480 ca.). Adi Da afferma: “L’arte che io creo ha un senso profondo. Per
questo può essere vista nella sua interezza solamente in un contesto che supporti le
sue finalità... un tempio , o una chiesa, sono luoghi culturalmente e artisticamente
vocati ad aprirsi su un qualcosa che è oltre…uno spazio di trasformazione di vita, allo
stesso tempo profondamente protettivo ed esigente.”
23
febbraio 2008
Realismo Trascendentale: l’arte di Adi Da Samraj
Dal 23 febbraio al 22 giugno 2008
arte contemporanea
Location
CENACOLO DI OGNISSANTI
Firenze, Borgo Ognissanti, 42, (Firenze)
Firenze, Borgo Ognissanti, 42, (Firenze)
Orario di apertura
dalle 9.00 alle 17.00 tutti giorni eccetto il mercoledì.
Sito web
www.invernoafirenze.it
Autore
Curatore