Una realtà spiata attraverso la televisione. Questo vogliono essere i Reality Show. Mettere nella condizione di vedere, senza essere visti, situazioni che diventano rivelatrici della natura umana. Ma sono veramente questo, oppure tutto ciò è soltanto un pretesto, un modo per incuriosire e attirare l'attenzione? Il riferimento al Grande Fratello di Orwell, così frequete, aiuta ad affermare come i Reality non siano altro che fenomeni sociali. E la mostra, che vuol esserne citazione esplicita nel titolo, viene a costituirsi quale punto critico. Partendo dalla considerazione che, anche solo per il fatto di essere veicolati attraverso lo schermo televisivo, i Reality non siano e non possano essere altro che spettacoli, anzi prodotti commerciali, si arriva a sentire la necessità di uscire da ciò che viene fatto vedere. Vedere con i propri occhi. Questo sono le opere degli artisti. Dunque come negare che la realtà sia costituita da paesaggi comuni, regole sociali, convenzioni culturali, ma anche che ognuno la viva in modo personale, percependola attraverso la propria sensibilità?
Pur essendo, inevitabilmente, punti di vista soggettivi le opere d'arte emozionano, coinvolgono, entusiasmano o deludono, mostrandoci una realtà ben più autentica di quella che vuole essere presentata come tale.