Melotti, Afro, Perilli, Emile Di Tomaso, Claudio Molinari, Liba – tra gli altri.

Incisioni, fotografie, disegni, segni. Segni di vita, di desiderio, di complicità.
Un altro modo di fare regali: l’opera d’arte come messaggio d’amore,
di riconoscenza, di fedeltà, di libertà.
L’opera d’arte come storia, memoria, testimonianza di un tempo, di un passaggio,
come dono che rimane a chi l’ha ricevuto e che per molto – se non per sempre –
parlerà di sé e di chi l’ha creato.
Una chance per gli artisti di farsi conoscere, ma anche una chance per noi di risolvere l’eterno dramma del “regalo di Natale”, del non saper cosa donare: ci togliamo così dall’imbarazzo dello scegliere con l’imbarazzo della scelta.

L’eleganza delle incisioni sperimentali, il fascino delle fotografie reinterpretate, l’armonia dei disegni, o semplicemente dei segni ci inducono ad acquistare,
perché permettono di personalizzare il nostro dono, frutto di una scelta mirata
e per questo gradita.

Venendoci a trovare si potrà inoltre scegliere un HAIKU, un componimento poetico che concentra in poche righe tutta l’intensità di un’emozione, così come l’opera racchiude nella sua semplicità l’infinità dei significati. L’HAIKU diventa quindi una dedica,
un buon augurio per la persona che lo riceve e contribuisce
a personalizzare il Regalo di Natale.
L’arte di creare abbraccia così l’arte di offrire: squarci di vite nel mondo.

Elisabetta Libanore