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Relais
Una mostra fotografica dedicata ai luoghi e alle persone indagati dall’occhio attento e curioso di quattro fotografi si terrà a Roma presso il nuovo spazio espositivo di Insideart, Fondamenta Gallery, dal 25 ottobre al 3 novembre, e vedrà esposte oltre quaranta immagini.
Comunicato stampa
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Una mostra fotografica dedicata ai luoghi e alle persone indagati dall’occhio attento e curioso di quattro fotografi si terrà a Roma presso il nuovo spazio espositivo di Insideart, Fondamenta Gallery, dal 25 ottobre al 3 novembre, e vedrà esposte oltre quaranta immagini.
Sono le due italiane Angela Di Finizio e Eleonora Pecorella che lavorano con la fotografia a colori, e l’australiano Jim Griffiths e il turco Ferhat Celik, che esporranno invece i loro lavori in bianco e nero. Si tratta di un incontro tra differenti modi visuali, reso possibile dal medesimo interesse a leggere, comprendere e proporre visivamente la propria interpretazione delle tracce dell’esistente nei luoghi e nelle persone rintracciate durante i loro viaggi in destinazioni più o meno remote del globo, dalle peculiari abitudini del Giappone alle distese siderali della Mongolia, dall’esotico e colorato Vietnam alle forme a noi più consone del mondo occidentale, dagli Stati Uniti alla nostra Europa.
Un percorso, senza prendere fiato, lungo quaranta immagini, attraverso i luoghi attraversati e gli sguardi delle persone incontrate, viaggiando da un paese all’altro, pur restando negli ampi spazi della nuova galleria curata dalla rivista d’arte Insideart.
“La fotografia è un relais che, al pari di una marea, si alza fin quasi a librarsi nell’empireo o si immerge senza remore ad esplorare le sentine della vita. Pertanto, nel primo caso, la fotografia quasi si dimentica della propria natura d’origine, e c’introduce alla contemplazione pura, disinteressata, verginale. Questa forma di fotografia possiede un potere catartico eccezionale, libera la mente dalle preoccupazioni contingenti e può affrontare le miserie esistenziali trascendendole. Nel secondo caso, la fotografia si fa reportage, mestiere, con una propria dignità di tecnica e di professionalità, dandoci gli strumenti per districarci e giudicare con correttezza le occorrenze, le traversìe, i grovigli indigesti della vita. Tuttavia, nel dichiararci così manichei abbiamo dimenticato le sfumature intermedie tra la résis, la testimonianza, e la fuga nell’infinito, e codeste sfumature, con tutta evidenza, sono innumerevoli, e coprono ogni intervallo tra il terra-terra e il celestiale. Sta ad ognuno di noi sceverare e cercarsi tra le miriadi di proposte quelle più consentanee con il nostro temperamento e le nostre aspirazioni. […]
Molte fotografie sono decisamente splendide, tutto il corpus qui proposto si lascia studiare nel suo insieme con interesse ed ammirazione”.
Tratto da “Conoscersi a Tokio” di Enzo Bilardello, testo critico presentato nel catalogo della mostra, in doppia edizione italiana e inglese.
Sono le due italiane Angela Di Finizio e Eleonora Pecorella che lavorano con la fotografia a colori, e l’australiano Jim Griffiths e il turco Ferhat Celik, che esporranno invece i loro lavori in bianco e nero. Si tratta di un incontro tra differenti modi visuali, reso possibile dal medesimo interesse a leggere, comprendere e proporre visivamente la propria interpretazione delle tracce dell’esistente nei luoghi e nelle persone rintracciate durante i loro viaggi in destinazioni più o meno remote del globo, dalle peculiari abitudini del Giappone alle distese siderali della Mongolia, dall’esotico e colorato Vietnam alle forme a noi più consone del mondo occidentale, dagli Stati Uniti alla nostra Europa.
Un percorso, senza prendere fiato, lungo quaranta immagini, attraverso i luoghi attraversati e gli sguardi delle persone incontrate, viaggiando da un paese all’altro, pur restando negli ampi spazi della nuova galleria curata dalla rivista d’arte Insideart.
“La fotografia è un relais che, al pari di una marea, si alza fin quasi a librarsi nell’empireo o si immerge senza remore ad esplorare le sentine della vita. Pertanto, nel primo caso, la fotografia quasi si dimentica della propria natura d’origine, e c’introduce alla contemplazione pura, disinteressata, verginale. Questa forma di fotografia possiede un potere catartico eccezionale, libera la mente dalle preoccupazioni contingenti e può affrontare le miserie esistenziali trascendendole. Nel secondo caso, la fotografia si fa reportage, mestiere, con una propria dignità di tecnica e di professionalità, dandoci gli strumenti per districarci e giudicare con correttezza le occorrenze, le traversìe, i grovigli indigesti della vita. Tuttavia, nel dichiararci così manichei abbiamo dimenticato le sfumature intermedie tra la résis, la testimonianza, e la fuga nell’infinito, e codeste sfumature, con tutta evidenza, sono innumerevoli, e coprono ogni intervallo tra il terra-terra e il celestiale. Sta ad ognuno di noi sceverare e cercarsi tra le miriadi di proposte quelle più consentanee con il nostro temperamento e le nostre aspirazioni. […]
Molte fotografie sono decisamente splendide, tutto il corpus qui proposto si lascia studiare nel suo insieme con interesse ed ammirazione”.
Tratto da “Conoscersi a Tokio” di Enzo Bilardello, testo critico presentato nel catalogo della mostra, in doppia edizione italiana e inglese.
25
ottobre 2017
Relais
Dal 25 ottobre al 03 novembre 2017
fotografia
Location
FONDAMENTA GALLERY
Roma, Via Arnaldo Fraccaroli, 9, (Roma)
Roma, Via Arnaldo Fraccaroli, 9, (Roma)
Orario di apertura
lunedì-venerdì 10-19
sabato 28/10 14.30-18.30
Vernissage
25 Ottobre 2017, ore 18.30
Autore