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Renato Ischia
Viene presentato un nucleo consistente di sculture in bronzo, denominate “Città sospese”, realizzate a partire dal 1985 e ispirate agli straordinari paesaggi della Cappadocia e ai Monasteri di Meterore in Tessaglia.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Lo Spazioarte Pisanello di Verona inaugura venerdì 3 dicembre 2004 la mostra personale di Renato Ischia, scultore nato nel 1941 ad Arco (Trento), dove attualmente vive e lavora.
Viene presentato un nucleo consistente di sculture in bronzo, denominate “Città sospese”, realizzate a partire dal 1985 e ispirate agli straordinari paesaggi della Cappadocia e ai Monasteri di Meterore in Tessaglia. Nelle opere di Renato Ischia affiora una sensibilità primordiale ed essenziale, che attinge dagli elementi della natura e dai simboli archetipi delle proprie origini.
In cima a esili colonne, posate come fossero strani meteoriti, si ergono le città, in alcuni casi solo la loro parvenza, o ciò che sopravvive di un lontano passato. Si elevano quasi in bilico, sorrette da un solido sistema di contrafforti e pilastri naturali, sui quali si impostano oscuri anfratti, labirinti ciechi, cunicoli, gallerie, arcate e loggiati, fessure e strettoie senza luce in cui si immagina possano aprirsi all’improvviso anguste celle di eremiti o primitivi luoghi di preghiera.
Le Città sospese hanno l’aspetto di un ritrovato archeologico, nascono dalle profondità della terra, modellate dal fuoco, dall’acqua e dal vento e sono architetture abitabili solo idealmente: il loro carattere protettivo e costrittivo rinvia all’immagine primigenia della casa-grotta, una sorta di grembo della terra in cui rifugiare lo spirito, più che il corpo. Queste sculture appaiono come sintesi di una realtà fisica, visivamente identificabile, ma al contempo rappresentano una precisa condizione dell’esistere.
Accanto alle sculture sono esposti alcuni disegni dell’artista. Anche in essi è presente una dimensione contemplativa. I luoghi raffigurati, astratti dal loro contesto naturale e in un tempo sospeso, sono proiettati in uno spazio universale e al contempo intimo, solitario, appartenente alla coscienza.
Lavinia Tonetti
Viene presentato un nucleo consistente di sculture in bronzo, denominate “Città sospese”, realizzate a partire dal 1985 e ispirate agli straordinari paesaggi della Cappadocia e ai Monasteri di Meterore in Tessaglia. Nelle opere di Renato Ischia affiora una sensibilità primordiale ed essenziale, che attinge dagli elementi della natura e dai simboli archetipi delle proprie origini.
In cima a esili colonne, posate come fossero strani meteoriti, si ergono le città, in alcuni casi solo la loro parvenza, o ciò che sopravvive di un lontano passato. Si elevano quasi in bilico, sorrette da un solido sistema di contrafforti e pilastri naturali, sui quali si impostano oscuri anfratti, labirinti ciechi, cunicoli, gallerie, arcate e loggiati, fessure e strettoie senza luce in cui si immagina possano aprirsi all’improvviso anguste celle di eremiti o primitivi luoghi di preghiera.
Le Città sospese hanno l’aspetto di un ritrovato archeologico, nascono dalle profondità della terra, modellate dal fuoco, dall’acqua e dal vento e sono architetture abitabili solo idealmente: il loro carattere protettivo e costrittivo rinvia all’immagine primigenia della casa-grotta, una sorta di grembo della terra in cui rifugiare lo spirito, più che il corpo. Queste sculture appaiono come sintesi di una realtà fisica, visivamente identificabile, ma al contempo rappresentano una precisa condizione dell’esistere.
Accanto alle sculture sono esposti alcuni disegni dell’artista. Anche in essi è presente una dimensione contemplativa. I luoghi raffigurati, astratti dal loro contesto naturale e in un tempo sospeso, sono proiettati in uno spazio universale e al contempo intimo, solitario, appartenente alla coscienza.
Lavinia Tonetti
03
dicembre 2004
Renato Ischia
Dal 03 al 19 dicembre 2004
arte contemporanea
Location
SPAZIOARTE PISANELLO
Verona, Stradone San Fermo, (Verona)
Verona, Stradone San Fermo, (Verona)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 16.00 alle 19.30
Vernissage
3 Dicembre 2004, dalle ore 18.00
Autore
Curatore