L'artista plastico italiano Renzo Eusebi presenta la mostra itinerante "Abstract References", allo Spazio Culturale Correios Niterói, nella sua terza fase, dopo aver visitato il Círculo Ítalo Brasileiro, a Florianópolis, e il Centro Culturale Correios RJ, a cura di Tartaglia Arte ( Riccardo Tartaglia e Regina Nobrez), e un testo critico dello storico dell'arte Giorgio Di Genova.
La mostra viene in onore del Centenario della Settimana dell'Arte Moderna nel 1922, che, come l'artista, ha portato le tendenze moderne nelle arti visive, con forme che hanno scioccato gli amanti di un'arte più educata. Era un nuovo momento d'avanguardia che stava iniziando e che influenzò diversi artisti nel corso del secolo, in tutte le arti.
Le opere di RENZO EUSEBI sono in stile costruttivista, con forme geometriche, smalti su tavole di legno misto. Vi sono dipinti su legno, detti 'OPERA' e alcune sculture, detti 'PITTUSCULTURA'.
"Un insieme di elementi astratti combinati, sistematicamente ripetuti, rivestiti di infinite variazioni cromatiche primarie, sulle stesse costruzioni di base che presentano sorprendenti accostamenti visivi", spiega Eusebi.
Renzo Eusebi nasce a Patrignone di Montalto Marche (A.P.) il 18/04/1946. Dagli anni '70 ad oggi ha esposto le sue opere in più di 160 mostre personali e collettive.
I suoi percorsi artistici spaziano dalle più importanti città italiane alle città europee e americane.
Le fiere internazionali di arte moderna contemporanea sono state numerose da Basilea negli anni '80, passando per New York, Chicago, Los Angeles, San Francisco, Philadelphia, Atlanta, Dallas, Gant, Padova, Verona e, infine, l'Art Fair Hangzhou (Cina). .
Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private in varie città italiane ed estere.
Negli anni '90 è stato uno dei membri fondatori del Transvisionismo e, successivamente, del G.A.D. Gruppo di aniconismo dialettico di Giorgio di Genova.
“La geometria è da anni il tema portante delle composizioni di Renzo Eusebi, altro esponente del Gruppo dell'Aniconismo Dialettico. Renzo, sempre esigente, è una sorta di reificazione di una scomposizione concreta e, allo stesso tempo, ma solo attraverso l'uso dei tre colori primari, neoplastici, in direzione suprematista, realizzati con tavole dipinte con vernice compatta, disposte con pendenze che sarebbero fortemente stigmatizzate da Mondrian, ma non da Malevič.", spiega Giorgio Di Genova.