Con Riccardo Freddi si incontra ancora una volta la pittura più pura e
profonda, strumento privilegiato per presentare una ricerca originale e
senza compromessi.
Il rischio di spendere inutilmente parole nel descrivere il lavoro di Freddi
è alto, perché i suoi lavori si impongono per un rigore silenzioso sempre
difficile da illustrare e talvolta anche da comprendere. Sono immagini al
tempo stesso concrete e mentali, evidentemente figurative, ma anche
capaci di un'astrazione rigorosa, resa con una pittura molto ricercata
nella tecnica, nell'equilibrio delle impaginazioni spaziali, delle cromie e
coraggiosamente istintiva nel pensiero e nella poetica.
Freddi ci suggerisce, in questa nuova esposizione, il momento germinale
del divenire astratto. Muovendo da un immagine inesorabilmente figurativa,
vi agisce astraendone lʼessenza figurativa e sostanziale, ritornandocene
quindi una sintesi formale che è qualcosa di altro rispetto
alla propria origine. In questo modo, particolari di vedute aeree divengono
pretesti figurativi dai quali astrarre nuove forme, altre visioni.