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Riccardo Magatti
Spazio Eventi presenta
Art Festival Salerno Marzo 2025
Mini personale dell’artista
Riccardo Magatti presso il
Bar Umberto Via Roma 248, Salerno
a cura di Samantha Valente con
testi critici a cura della Storica dell’arte
Cecilia Borrelli.
Opere presenti nel catalogo:
Viaggio nelle mie città.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Spazio Eventi presenta
Art Festival Salerno Marzo 2025
Mini personale dell'artista
Riccardo Magatti presso il
Bar Umberto Via Roma 248, Salerno
a cura di Samantha Valente con
testi critici a cura della Storica dell'arte
Cecilia Borrelli.
Opere presenti nel catalogo:
Viaggio nelle mie città.
Riccardo Magatti è un artista di grande rilievo, riconosciuto per il suo approccio unico e distintivo nell'arte contemporanea. La sua carriera si è sviluppata attraverso una serie di mostre significative, sia a livello nazionale che internazionale, che hanno messo in luce il suo talento e la sua creatività. Le sue opere sono state esposte in musei prestigiosi, fiere d'arte e pinacoteche, riscuotendo l'apprezzamento di critici e collezionisti.
Magatti ha saputo catturare l'attenzione del pubblico e degli esperti del settore, con lavori che si caratterizzano per la loro originalità e profondità espressiva. La sua presenza in annuari d'arte contemporanea e riviste specializzate testimonia l'importanza del suo contributo al panorama artistico attuale. Le sue opere sono custodite in collezioni private e pubbliche in tutto il mondo, confermando il suo status di artista affermato e ricercato.
La continua evoluzione del suo stile e delle sue tecniche fa di Riccardo Magatti un punto di riferimento nel mondo dell'arte contemporanea, capace di ispirare e sorprendere il pubblico con ogni nuova creazione.
Riccardo, nato a Como nel 1971, ha intrapreso un percorso artistico che risale a circa 20 anni fa, ispirato da un viaggio a Barcellona. Qui, visitando i musei dedicati a Salvador Dalí, è rimasto affascinato non solo dalla sua pittura, ma dall’intero universo creativo dell’artista catalano. Questo incontro ha suscitato in lui una riflessione profonda: “Raccontava il sogno di altri, e mi sono chiesto... perché non raccontare i miei?”.
Per Riccardo, l'arte è un mezzo di comunicazione privo di barriere, attraverso il quale può esprimere le sue paure, gioie, dolori ed emozioni. Il suo progetto artistico è iniziato circa due decenni fa, quando si è trovato a confrontarsi con la sua paura delle grandi città, percepite come luoghi grigi e freddi. Da quel momento, ha deciso di appropriarsi di questi spazi, trasformando il bianco e nero della sua visione in una tavolozza vibrante di colori.
La città, in tutte le sue manifestazioni, è il fulcro della sua opera. Riccardo la esplora senza limiti, esprimendo un grande senso di libertà che riesce a donare attraverso la sua arte. La sua visione è quella di un mondo migliore, ricco di colori, positività e speranza. Le sue opere invitano lo spettatore a camminare tra i grattacieli, scoprendo le interazioni e le relazioni che si intrecciano all'interno di questi “contenitori” urbani, che spesso appaiono anonimi.
L'illuminazione creativa di Riccardo è avvenuta proprio durante la sua visita al Museo Salvador Dalí, dove ha compreso come il genio dell'artista fosse nel saper trasformare i propri sogni in pittura. Da quel momento, ha deciso di intraprendere questo mismo cammino, adattandolo alla sua sensibilità e alla sua visione unica del mondo.
In questo modo, Riccardo non solo rende omaggio a Dalí, ma fa del suo sogno una realtà vivida e colorata, capace di toccare il cuore e l'anima di chi osserva le sue opere.
Riccardo trae ispirazione da elementi quotidiani e dalla propria esperienza personale per creare le sue opere. Le sue città, sebbene possano apparire caotiche e disordinate a un primo sguardo, sono in realtà frutto di un processo creativo intimo e riflessivo. Ogni casa, ogni dettaglio che aggiunge è una piccola parte della sua evoluzione personale, che si esprime attraverso l’arte.
L’utilizzo di diversi medium, come matite, pennarelli, inchiostri e colori acrilici, riflette un approccio versatile, permettendogli di esplorare varie tecniche e stili. L'idea di costruire le città "pezzo per pezzo" senza un piano predefinito contribuisce a rendere le sue opere autentiche, quasi come se ogni foglio fosse una mappa di un viaggio personale in continua evoluzione.
Il riferimento alla Settimana Enigmistica, e in particolare alle piccole città lì rappresentate, aggiunge una dimensione di leggerezza e quotidianità al suo lavoro. Questo legame suggerisce che l’arte di Riccardo parte da elementi comuni, per poi trasformarli in qualcosa di completamente nuovo e stimolante.
La presenza ricorrente del gatto nelle sue opere potrebbe simboleggiare un elemento costante e rassicurante nel suo viaggio artistico, un segno distintivo che rende ogni città riconoscibile.
Infine, la sua affermazione di voler continuare a fare ciò per tutta la vita indica una profonda passione e dedizione verso la propria arte. Le sue città non sono solo rappresentazioni grafiche, ma un riflesso della società attuale, con le sue storie, le sue sfide e le sue bellezze. In questo modo, Riccardo riesce a catturare non solo l’estetica, ma anche l’essenza della vita umana, trasformando le sue opere in un invito all’osservazione e alla riflessione.
La prima città era in bianco e nero, dei cubi in 3D, senza nemmeno le finestre, tutto molto stilizzato, anche la natura era assente, l'artista voleva raffigurare ciò che tutte le persone vivono, e in cui tutti potessero ritrovarsi. Ecco che iniziano ad apparire i personaggi, dapprima un po' isolati ma, in seguito si relazionano tra loro, sono in coppia, affacciati al balcone, camminano sulla fune da una finestra all'altra, osservano il mondo dal tetto di casa. È un mondo fantastico, immaginario.
La narrazione continua a prendere forma man mano che i personaggi si muovono nel paesaggio. Ogni figura, pur essendo stilizzata e priva di dettagli, emana emozioni universali: la gioia, la solitudine, la connessione. Colori vivaci iniziano a emergere gradualmente nel bianco e nero, come se le interazioni rendessero il mondo più ricco e profondo.
In questo universo immaginario, l'artista riesce a catturare l’essenza della vita: la solitudine può trasformarsi in una connessione, il silenzio in melodie, e ogni persona, anche se inizialmente isolata, trova il proprio posto in un insieme armonioso. Il messaggio è chiaro: la bellezza della vita sta nelle relazioni che costruiamo e nelle esperienze condivise. E così, la città, una volta priva di vita, diventa un palcoscenico di storie, interazioni e colori. Un luogo dove ognuno può ritrovarsi e sentirsi parte di qualcosa di più grande.
Samanta Valente
"Una natura incombente, resa con astri, montagne, nuvole di dimensioni surreali, comunica la grandezza dell’unico aspetto della realtà su cui l’essere umano, reso con lo stile illustrativo tipico di Magatti, non può intervenire direttamente e lo vediamo perciò affannarsi e costruire la propria realtà all’interno di città da lui stesso costruite. Se la resa pittorica degli elementi comunica separazione ontologica tra uomo e natura, i colori vivaci ne annullano il senso di inquietudine, suggerendo la capacità dell’uomo di plasmare la propria quotidianità rendendola ricca di senso.
La rappresentazione della componente naturalistica occupa i tre quarti dell’opera, suggerendo la grandezza e l’ineffabilità con la quale l’essere umano si incontra ineluttabilmente, sublimando quasi questo rapporto, che nell’opera di Magatti si esprime con la rappresentazione dell’uomo in contemplazione del fenomeno naturale: una luna? Un tramonto che illumina e colora l’immensa distesa del mare? I personaggi, di spalle all’osservatore, sui tetti, sono rivolti verso questo spettacolo, e davanti a quest’opera diventiamo noi stessi spettatori.
Un’opera che restituisce un’immagine familiare a chi è cresciuto o vive in una città di mare. La quotidianità è accompagnata dalla luce che si riflette sulle acque del mare e ne scandisce con i suoi colori le fasi della giornata. Magatti nella sua opera racconta, nel suo stile imaginifico, la tensione che spinge l’essere umano a rivolgere, ogni volta che ne ha modo, il suo sguardo verso l’immensa distesa del mare.
Talvolta, a ben vedere, nelle sue opere Magatti riduce la distanza che, in senso moderno, separa l’essere umano dall’elemento naturale e con escamotage tipiche di un sogno rappresenta il legame incessante ed inesauribile che intercorre tra i due. Non siamo più solo spettatori ma interagiamo con l’ambiente da cui veniamo e in cui viviamo. Nel suo stile, di tradizione illustrativa, nutre la fantasia di adulti e bambini: una scala in mezzo al mare ci permette di raggiungere quegli astri che senza la fantasia possiamo solo osservare da lontano".
Cecilia Borrelli
Art Festival Salerno Marzo 2025
Mini personale dell'artista
Riccardo Magatti presso il
Bar Umberto Via Roma 248, Salerno
a cura di Samantha Valente con
testi critici a cura della Storica dell'arte
Cecilia Borrelli.
Opere presenti nel catalogo:
Viaggio nelle mie città.
Riccardo Magatti è un artista di grande rilievo, riconosciuto per il suo approccio unico e distintivo nell'arte contemporanea. La sua carriera si è sviluppata attraverso una serie di mostre significative, sia a livello nazionale che internazionale, che hanno messo in luce il suo talento e la sua creatività. Le sue opere sono state esposte in musei prestigiosi, fiere d'arte e pinacoteche, riscuotendo l'apprezzamento di critici e collezionisti.
Magatti ha saputo catturare l'attenzione del pubblico e degli esperti del settore, con lavori che si caratterizzano per la loro originalità e profondità espressiva. La sua presenza in annuari d'arte contemporanea e riviste specializzate testimonia l'importanza del suo contributo al panorama artistico attuale. Le sue opere sono custodite in collezioni private e pubbliche in tutto il mondo, confermando il suo status di artista affermato e ricercato.
La continua evoluzione del suo stile e delle sue tecniche fa di Riccardo Magatti un punto di riferimento nel mondo dell'arte contemporanea, capace di ispirare e sorprendere il pubblico con ogni nuova creazione.
Riccardo, nato a Como nel 1971, ha intrapreso un percorso artistico che risale a circa 20 anni fa, ispirato da un viaggio a Barcellona. Qui, visitando i musei dedicati a Salvador Dalí, è rimasto affascinato non solo dalla sua pittura, ma dall’intero universo creativo dell’artista catalano. Questo incontro ha suscitato in lui una riflessione profonda: “Raccontava il sogno di altri, e mi sono chiesto... perché non raccontare i miei?”.
Per Riccardo, l'arte è un mezzo di comunicazione privo di barriere, attraverso il quale può esprimere le sue paure, gioie, dolori ed emozioni. Il suo progetto artistico è iniziato circa due decenni fa, quando si è trovato a confrontarsi con la sua paura delle grandi città, percepite come luoghi grigi e freddi. Da quel momento, ha deciso di appropriarsi di questi spazi, trasformando il bianco e nero della sua visione in una tavolozza vibrante di colori.
La città, in tutte le sue manifestazioni, è il fulcro della sua opera. Riccardo la esplora senza limiti, esprimendo un grande senso di libertà che riesce a donare attraverso la sua arte. La sua visione è quella di un mondo migliore, ricco di colori, positività e speranza. Le sue opere invitano lo spettatore a camminare tra i grattacieli, scoprendo le interazioni e le relazioni che si intrecciano all'interno di questi “contenitori” urbani, che spesso appaiono anonimi.
L'illuminazione creativa di Riccardo è avvenuta proprio durante la sua visita al Museo Salvador Dalí, dove ha compreso come il genio dell'artista fosse nel saper trasformare i propri sogni in pittura. Da quel momento, ha deciso di intraprendere questo mismo cammino, adattandolo alla sua sensibilità e alla sua visione unica del mondo.
In questo modo, Riccardo non solo rende omaggio a Dalí, ma fa del suo sogno una realtà vivida e colorata, capace di toccare il cuore e l'anima di chi osserva le sue opere.
Riccardo trae ispirazione da elementi quotidiani e dalla propria esperienza personale per creare le sue opere. Le sue città, sebbene possano apparire caotiche e disordinate a un primo sguardo, sono in realtà frutto di un processo creativo intimo e riflessivo. Ogni casa, ogni dettaglio che aggiunge è una piccola parte della sua evoluzione personale, che si esprime attraverso l’arte.
L’utilizzo di diversi medium, come matite, pennarelli, inchiostri e colori acrilici, riflette un approccio versatile, permettendogli di esplorare varie tecniche e stili. L'idea di costruire le città "pezzo per pezzo" senza un piano predefinito contribuisce a rendere le sue opere autentiche, quasi come se ogni foglio fosse una mappa di un viaggio personale in continua evoluzione.
Il riferimento alla Settimana Enigmistica, e in particolare alle piccole città lì rappresentate, aggiunge una dimensione di leggerezza e quotidianità al suo lavoro. Questo legame suggerisce che l’arte di Riccardo parte da elementi comuni, per poi trasformarli in qualcosa di completamente nuovo e stimolante.
La presenza ricorrente del gatto nelle sue opere potrebbe simboleggiare un elemento costante e rassicurante nel suo viaggio artistico, un segno distintivo che rende ogni città riconoscibile.
Infine, la sua affermazione di voler continuare a fare ciò per tutta la vita indica una profonda passione e dedizione verso la propria arte. Le sue città non sono solo rappresentazioni grafiche, ma un riflesso della società attuale, con le sue storie, le sue sfide e le sue bellezze. In questo modo, Riccardo riesce a catturare non solo l’estetica, ma anche l’essenza della vita umana, trasformando le sue opere in un invito all’osservazione e alla riflessione.
La prima città era in bianco e nero, dei cubi in 3D, senza nemmeno le finestre, tutto molto stilizzato, anche la natura era assente, l'artista voleva raffigurare ciò che tutte le persone vivono, e in cui tutti potessero ritrovarsi. Ecco che iniziano ad apparire i personaggi, dapprima un po' isolati ma, in seguito si relazionano tra loro, sono in coppia, affacciati al balcone, camminano sulla fune da una finestra all'altra, osservano il mondo dal tetto di casa. È un mondo fantastico, immaginario.
La narrazione continua a prendere forma man mano che i personaggi si muovono nel paesaggio. Ogni figura, pur essendo stilizzata e priva di dettagli, emana emozioni universali: la gioia, la solitudine, la connessione. Colori vivaci iniziano a emergere gradualmente nel bianco e nero, come se le interazioni rendessero il mondo più ricco e profondo.
In questo universo immaginario, l'artista riesce a catturare l’essenza della vita: la solitudine può trasformarsi in una connessione, il silenzio in melodie, e ogni persona, anche se inizialmente isolata, trova il proprio posto in un insieme armonioso. Il messaggio è chiaro: la bellezza della vita sta nelle relazioni che costruiamo e nelle esperienze condivise. E così, la città, una volta priva di vita, diventa un palcoscenico di storie, interazioni e colori. Un luogo dove ognuno può ritrovarsi e sentirsi parte di qualcosa di più grande.
Samanta Valente
"Una natura incombente, resa con astri, montagne, nuvole di dimensioni surreali, comunica la grandezza dell’unico aspetto della realtà su cui l’essere umano, reso con lo stile illustrativo tipico di Magatti, non può intervenire direttamente e lo vediamo perciò affannarsi e costruire la propria realtà all’interno di città da lui stesso costruite. Se la resa pittorica degli elementi comunica separazione ontologica tra uomo e natura, i colori vivaci ne annullano il senso di inquietudine, suggerendo la capacità dell’uomo di plasmare la propria quotidianità rendendola ricca di senso.
La rappresentazione della componente naturalistica occupa i tre quarti dell’opera, suggerendo la grandezza e l’ineffabilità con la quale l’essere umano si incontra ineluttabilmente, sublimando quasi questo rapporto, che nell’opera di Magatti si esprime con la rappresentazione dell’uomo in contemplazione del fenomeno naturale: una luna? Un tramonto che illumina e colora l’immensa distesa del mare? I personaggi, di spalle all’osservatore, sui tetti, sono rivolti verso questo spettacolo, e davanti a quest’opera diventiamo noi stessi spettatori.
Un’opera che restituisce un’immagine familiare a chi è cresciuto o vive in una città di mare. La quotidianità è accompagnata dalla luce che si riflette sulle acque del mare e ne scandisce con i suoi colori le fasi della giornata. Magatti nella sua opera racconta, nel suo stile imaginifico, la tensione che spinge l’essere umano a rivolgere, ogni volta che ne ha modo, il suo sguardo verso l’immensa distesa del mare.
Talvolta, a ben vedere, nelle sue opere Magatti riduce la distanza che, in senso moderno, separa l’essere umano dall’elemento naturale e con escamotage tipiche di un sogno rappresenta il legame incessante ed inesauribile che intercorre tra i due. Non siamo più solo spettatori ma interagiamo con l’ambiente da cui veniamo e in cui viviamo. Nel suo stile, di tradizione illustrativa, nutre la fantasia di adulti e bambini: una scala in mezzo al mare ci permette di raggiungere quegli astri che senza la fantasia possiamo solo osservare da lontano".
Cecilia Borrelli
01
marzo 2024
Riccardo Magatti
Dal primo al 31 marzo 2024
personale
Location
Bar Umberto
Salerno, Via Roma, 248, (SA)
Salerno, Via Roma, 248, (SA)
Orario di apertura
Da lunedì a domenica ore 9-24
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico
Produzione organizzazione