Apre sabato 27 giugno alle ore 19 al Castello di San Giorgio della Spezia (via XXVII Marzo) la rassegna “Stagioni”, uno spazio espositivo che mette a confronto artisti di generazioni molto diverse fra loro.

Gli appuntamenti a ingresso gratuito, ideati da Marzia Ratti, Direttore dell’Istituzione per i Servizi Culturali, sono organizzati dall’Istituzione per i Servizi Culturali del Comune della Spezia e rientrano nell’ “Estate Spezzina 2009” realizzata con il contributo di Regione Liguria, Provincia della Spezia, Banca Carispe, Banca Carige, Fondazione Regionale per la Cultura e lo Spettacolo, Coop Liguria, Enel, Salt, Termomeccanica, CIR, Coras, Slow Food, Autocamionale della Cisa, ICA.

Prima esposizione della rassegna è dedicata al giovane artista spezzino Riccardo Tedoldi dal titolo “Generazione anni Settanta”. La mostra, a cura di Enrico Formica, rimarrà visitabile fino a mercoledì 8 luglio e proporrà ai visitatori la poetica di Tedoldi che dispiega un mondo fiabesco, sospeso in aria, il cui carattere onirico conserva tutte le complicazioni simboliche del sogno. Non si tratta di una realtà virtuale. L’artista, invece, è autore di una “second life” arcaica e nostalgica in nero, bianco e grigio, con uomini e animali descritti sempre con un'aura creaturale che rimanda a una visione mistico-religiosa, medievale, ingenua dell'esistenza.

La consapevolezza dell'impossibilità reale di questo ritorno al passato è evidente nella particolare modalità di presentazione scelta dall'artista per i suoi lavori: grandi ingrandimenti fotografici su tela di originali nascosti chissà dove.

L'autenticità, la materialità, la primitività degli affreschi appartiene ai grandi maestri del passato: un giovane artista di oggi prende mestamente atto della radicale artificiosità della nostra epoca, che sull'ambiguità tra vero e falso ha edificato il proprio discutibile senso.

Le prossime mostre sono previste per domenica 12 luglio, ore 19, “Generazione anni Quaranta” di Pietro Bellani; sabato 8 agosto, ore 19, “Generazione anni Venti” di Vincentiu Grigorescu.