In genere succede che si guarda ciò che viene mostrato soffermandosi sull’aspetto formale, sul contenuto o sulle intenzioni espresse, ma non si valutano gli aspetti linguistici che fanno sì che una data cosa si presenti in quel dato modo.
Negli anni ’50/’60 emergono atteggiamenti di pensiero e strumenti di lavoro che determinano ambiti operativi chiaramente rintracciabili in seguito. Occorre riprendere in considerazione quello che ha permesso l’espressione secondo certe forme e secondo certi modi. Per accorgersi di tutto quello che oggi è fuori tempo o che, ripreso, viene svuotato, alleggerito e adattato a soggetti di moda e, al contrario, per riconoscere ciò che viene sviluppato. Tornare a conoscere, “riconoscere”…la storia dell’arte che ha modificato la nostra percezione delle cose.
Serie di incontri in cui, a partire dalle specificità dei movimenti artistici degli anni ’50/’60 e dell’opera di alcuni artisti in particolare, si cercherà di mettere a fuoco e analizzare lo sviluppo successivo dell’arte alla luce di ciò che ha costituito apporto e arricchimento fornendo gli strumenti per uno sviluppo vitale e rigenerativo. Cosa è stato fondamentale in questo senso?
In tale prospettiva verranno portati ad esempio opere, mostre e scritti degli artisti.
L’intento è anche quello di rintracciare attraverso l’analisi delle disposizioni percettive e delle modalità operative le linee dell’arte utili a capire il senso di un’opera contemporanea e la sua necessità.