Gli anni ’80 presentano le conseguenze del decennio precedente, da una parte prosegue e si sfaccetta in varie tipologie di interventi la fisionomia di un’arte che trova nel sistema culturale e mercantile, ormai consolidato, direzioni e un’apparente garanzia; dall’altra nasce un humus artistico nuovo che si fonda sul preservamento di una coscienza storica dell’arte e afferma un atteggiamento etico che si oppone all’alleggerimento generale; questo determina una rinnovata attenzione all’opera d’arte come nucleo di realtà che si sviluppa in un processo di autoregolazione e autonomia, in un momento in cui la cultura ufficiale pone “il contesto” come ambito di lavoro dell’artista.
Sparite le avanguardie, con teorizzazioni, analisi e prese di posizione, all’artista si pongono due possibilità: aderire ai sistemi culturali o scegliere l’autoregolazione dell’arte.
A partire dalla presentazione di opere e testi di quegli anni si cercherà di tornare a riflettere su alcune questioni, allora emergenti, che sembrano oggi scontate nel loro significato, come “ideologia”, “cultura”, “impegno”, “disimpegno”, “avanguardia”…

In un secondo incontro, riprendendo i concetti di “individuare” e “presentare”, che riconosciamo come linee di sviluppo storico nonché come ambiti e atteggiamenti diversi di lavoro, si cercherà di analizzare, in maniera più specifica alcune opere e mostre, tornando a riflettere su questioni connesse, come “immagine”, “esperienza”, “spazio”, “realtà”, …