Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
RIFLESSI D’ALTROVE A CURA DI MAURIZIO VANNI
RIFLESSI D’ALTROVE
9 marzo – 25 maggio 2025
Spazio Zero – arte contemporanea, Casalguidi (PT)
a cura di Maurizio Vanni
Gli artisti contemporanei Giorgio Conta, Robert Hromec, Alyssia Lazin, Giancarlo Montuschi, Nico Paladini, Luigi Petracchi, Massimo Podestà si confrontano sul tema dello specchio
Comunicato stampa
Segnala l'evento
RIFLESSI D’ALTROVE
9 marzo – 25 maggio 2025
Spazio Zero - arte contemporanea, Casalguidi (PT)
a cura di Maurizio Vanni
Gli artisti contemporanei Giorgio Conta, Robert Hromec, Alyssia Lazin, Giancarlo Montuschi, Nico Paladini, Luigi Petracchi, Massimo Podestà si confrontano sul tema dello specchio e del suo riflesso.
Inaugurazione domenica 9 marzo ore 16,30
Dal 9 marzo al 25 maggio 2025 Spazio Zero - arte contemporanea propone la mostra “Riflessi d’altrove”, curata dal museologo e critico d’arte Maurizio Vanni, con le opere di Giorgio Conta, Robert Hromec, Alyssia Lazin, Giancarlo Montuschi, Nico Paladini, Luigi Petracchi, Massimo Podestà che sono stati chiamati a confrontarsi sul tema dello specchio e del suo riflesso. L’inaugurazione si terrà domenica 9 marzo alle ore 16,30.
La mostra, prodotta e organizzata da Associazione Culturale Mosaika di Verbania e Spazio Zero - arte contemporanea, ha ottenuto il patrocinio di Regione Toscana, Comune di Serravalle Pistoiese, Comune di Pistoia, Comune di Carmignano, e resterà visibile al pubblico fino al 25 maggio 2025. L’ingresso è libero su appuntamento.
La stupefacente ambiguità dello specchio con tutti i suoi molteplici significati simbolici – da allegoria della vanità, della superbia, della conoscenza, della prudenza e dell’inganno, ma anche della dimensione in cui si forma l’io e la coscienza del sé – è lo spunto da cui sono partiti i sette artisti contemporanei che si sono messi in gioco per raccontare un oggetto che non si limita a riportare fedelmente l’immagine riverberata, ma apre a mondi altri. Nei loro lavori si comprende come lo specchio abbia consentito di indagare la contrapposizione tra il guardare e l’osservare, tra il vedere e il comprendere, tra l’esteriorità e l’interiorità, tra l’essere e l’apparire. La superficie riflettente permette di alterare lo spazio aprendo le porte dell’altrove.
Con le sue sculture, Giorgio Conta mostra come nell’arte qualunque riflesso non corrisponda mai alla mimesi del reale, “ma – scrive Maurizio Vanni – invita l’anima a liberarsi dal sensibile, dalla pura materia, per concedersi alla conoscenza del mondo attraverso l’essenza del Tutto. Il riflesso manifesta qualcosa di nascosto, più epifania che contemplazione: privato di identità, può trasformarsi nella via privilegiata per accedere alla dimensione dell’altrove”. Robert Hromec utilizza lo specchio come un oggetto semioforo che rende visibile… l’invisibile. “È una metafora della nostra esistenza – continua il curatore – che permette di intercettare l’altro da noi, uno stargate dimensionale che separa il mondo reale (superficie) dal mondo riflesso (sostanza). Le sue opere ci spiazzano e ci stupiscono perché non si limitano a riflettere volti oppure oggetti, ma diventano esse stesse entità ‘une e trine’: è come se la superficie moltiplicasse all’infinito mondi differenti”. Alyssia Lazin non ricerca lo “scatto perfetto”, non indaga la bellezza ideale attraverso immagini riflesse simmetriche ed equilibrate, ma rintraccia in un particolare ordinario qualcosa da rendere unico e speciale, da trasformare in esperienza estetica. “Il riflesso – sottolinea Vanni – fa emergere la sensazione che, oltre a quella riverberata, esista una dimensione immateriale che può essere percepita andando oltre la superficie di tutte le cose. Lo specchio nasconde tanto quanto mostra”.
Nelle proposte visive di Giancarlo Montuschi, lo specchio si trasforma nel palcoscenico di un teatro fantastico sopra cui ognuno recita partendo dalla proiezione immaginaria di uno stile di vita vissuto o desiderato. “Il riflesso – chiarisce Vanni – proietta in un’altrove in cui prende valore il potere di un’incondizionata fantasia capace di creare una via di fuga tra un eccessivo realismo e ciò che non lo è abbastanza”. Nico Paladini guarda allo specchio nella sua dualità di significato: “come un ponte – approfondisce Vanni – tra materia e spirito, tra finito e infinito, tra ombra e luce, tra morte e vita (un oggetto che implica distanza tra due o più dimensioni) e apre a una prospettiva diversa da quella convenzionale: quella dell’incontro con la personalità interiore e spirituale di chi cerca risposte nel suo riflesso”. Le composizioni di Massimo Podestà fanno invece riferimento al presagio, “a una presa di coscienza – ribadisce Vanni – di come la relazione tra lo specchio e la profondità della vita siano funzioni essenziali nella formazione progressiva dell’Io. Il riflesso conduce a una dimensione parallela, un altrove che ci spinge verso un invisibile credibile solo se ci concediamo alla non logica dell’istinto”.
L’istallazione di Lugi Petracchi è un vero e proprio percorso iniziatico all’interno di un labirinto in cui lo specchio e il relativo reverbero possono rappresentarne il cuore pulsante. “Per iniziare il viaggio – spiega Vanni –, ogni persona deve superare quattro porte – come quelle cardinali, vie d’accesso che conducono al centro dell’universo – che rappresentano la conoscenza, la prudenza, l’intelletto e la riflessione. Ma la virtù più importante rimane l’autoconoscenza, la consapevolezza di noi stessi”.
“Riflessi d’altrove” sarà accompagnata da una serie di eventi paralleli interdisciplinari a tema, tutti a ingresso libero, che scandiranno i vari mesi espositivi. Tra gli appuntamenti è previsto anche un talk show (domenica 27 aprile ore 17) condotto dal curatore Maurizio Vanni che lo vedrà dialogare insieme agli artisti coinvolti nella mostra e la conferenza “Riflessi d’altrove. Lo specchio nella storia dell’arte” (domenica 25 maggio ore 17), sempre a cura di Vanni.
9 marzo – 25 maggio 2025
Spazio Zero - arte contemporanea, Casalguidi (PT)
a cura di Maurizio Vanni
Gli artisti contemporanei Giorgio Conta, Robert Hromec, Alyssia Lazin, Giancarlo Montuschi, Nico Paladini, Luigi Petracchi, Massimo Podestà si confrontano sul tema dello specchio e del suo riflesso.
Inaugurazione domenica 9 marzo ore 16,30
Dal 9 marzo al 25 maggio 2025 Spazio Zero - arte contemporanea propone la mostra “Riflessi d’altrove”, curata dal museologo e critico d’arte Maurizio Vanni, con le opere di Giorgio Conta, Robert Hromec, Alyssia Lazin, Giancarlo Montuschi, Nico Paladini, Luigi Petracchi, Massimo Podestà che sono stati chiamati a confrontarsi sul tema dello specchio e del suo riflesso. L’inaugurazione si terrà domenica 9 marzo alle ore 16,30.
La mostra, prodotta e organizzata da Associazione Culturale Mosaika di Verbania e Spazio Zero - arte contemporanea, ha ottenuto il patrocinio di Regione Toscana, Comune di Serravalle Pistoiese, Comune di Pistoia, Comune di Carmignano, e resterà visibile al pubblico fino al 25 maggio 2025. L’ingresso è libero su appuntamento.
La stupefacente ambiguità dello specchio con tutti i suoi molteplici significati simbolici – da allegoria della vanità, della superbia, della conoscenza, della prudenza e dell’inganno, ma anche della dimensione in cui si forma l’io e la coscienza del sé – è lo spunto da cui sono partiti i sette artisti contemporanei che si sono messi in gioco per raccontare un oggetto che non si limita a riportare fedelmente l’immagine riverberata, ma apre a mondi altri. Nei loro lavori si comprende come lo specchio abbia consentito di indagare la contrapposizione tra il guardare e l’osservare, tra il vedere e il comprendere, tra l’esteriorità e l’interiorità, tra l’essere e l’apparire. La superficie riflettente permette di alterare lo spazio aprendo le porte dell’altrove.
Con le sue sculture, Giorgio Conta mostra come nell’arte qualunque riflesso non corrisponda mai alla mimesi del reale, “ma – scrive Maurizio Vanni – invita l’anima a liberarsi dal sensibile, dalla pura materia, per concedersi alla conoscenza del mondo attraverso l’essenza del Tutto. Il riflesso manifesta qualcosa di nascosto, più epifania che contemplazione: privato di identità, può trasformarsi nella via privilegiata per accedere alla dimensione dell’altrove”. Robert Hromec utilizza lo specchio come un oggetto semioforo che rende visibile… l’invisibile. “È una metafora della nostra esistenza – continua il curatore – che permette di intercettare l’altro da noi, uno stargate dimensionale che separa il mondo reale (superficie) dal mondo riflesso (sostanza). Le sue opere ci spiazzano e ci stupiscono perché non si limitano a riflettere volti oppure oggetti, ma diventano esse stesse entità ‘une e trine’: è come se la superficie moltiplicasse all’infinito mondi differenti”. Alyssia Lazin non ricerca lo “scatto perfetto”, non indaga la bellezza ideale attraverso immagini riflesse simmetriche ed equilibrate, ma rintraccia in un particolare ordinario qualcosa da rendere unico e speciale, da trasformare in esperienza estetica. “Il riflesso – sottolinea Vanni – fa emergere la sensazione che, oltre a quella riverberata, esista una dimensione immateriale che può essere percepita andando oltre la superficie di tutte le cose. Lo specchio nasconde tanto quanto mostra”.
Nelle proposte visive di Giancarlo Montuschi, lo specchio si trasforma nel palcoscenico di un teatro fantastico sopra cui ognuno recita partendo dalla proiezione immaginaria di uno stile di vita vissuto o desiderato. “Il riflesso – chiarisce Vanni – proietta in un’altrove in cui prende valore il potere di un’incondizionata fantasia capace di creare una via di fuga tra un eccessivo realismo e ciò che non lo è abbastanza”. Nico Paladini guarda allo specchio nella sua dualità di significato: “come un ponte – approfondisce Vanni – tra materia e spirito, tra finito e infinito, tra ombra e luce, tra morte e vita (un oggetto che implica distanza tra due o più dimensioni) e apre a una prospettiva diversa da quella convenzionale: quella dell’incontro con la personalità interiore e spirituale di chi cerca risposte nel suo riflesso”. Le composizioni di Massimo Podestà fanno invece riferimento al presagio, “a una presa di coscienza – ribadisce Vanni – di come la relazione tra lo specchio e la profondità della vita siano funzioni essenziali nella formazione progressiva dell’Io. Il riflesso conduce a una dimensione parallela, un altrove che ci spinge verso un invisibile credibile solo se ci concediamo alla non logica dell’istinto”.
L’istallazione di Lugi Petracchi è un vero e proprio percorso iniziatico all’interno di un labirinto in cui lo specchio e il relativo reverbero possono rappresentarne il cuore pulsante. “Per iniziare il viaggio – spiega Vanni –, ogni persona deve superare quattro porte – come quelle cardinali, vie d’accesso che conducono al centro dell’universo – che rappresentano la conoscenza, la prudenza, l’intelletto e la riflessione. Ma la virtù più importante rimane l’autoconoscenza, la consapevolezza di noi stessi”.
“Riflessi d’altrove” sarà accompagnata da una serie di eventi paralleli interdisciplinari a tema, tutti a ingresso libero, che scandiranno i vari mesi espositivi. Tra gli appuntamenti è previsto anche un talk show (domenica 27 aprile ore 17) condotto dal curatore Maurizio Vanni che lo vedrà dialogare insieme agli artisti coinvolti nella mostra e la conferenza “Riflessi d’altrove. Lo specchio nella storia dell’arte” (domenica 25 maggio ore 17), sempre a cura di Vanni.
09
marzo 2025
RIFLESSI D’ALTROVE A CURA DI MAURIZIO VANNI
Dal 09 marzo al 25 maggio 2025
arte contemporanea
Location
Spazio Zero arte contemporanea
Casalguidi, Via Forra di Castelnuovo, (PT)
Casalguidi, Via Forra di Castelnuovo, (PT)
Orario di apertura
Su appuntamento:
Spazio Zero - arte contemporanea
Via Forra di Castelnuovo, 30 Loc. Casalguidi – Serravalle Pistoiese (PT)
+ 39 339 6595081
spaziozeroartecontemporanea@gmail.com
Vernissage
9 Marzo 2025, Vernissage ore 16,30
Sito web
Editore
ALVIVO EDIZIONI
Autore
Curatore
Autore testo critico
Produzione organizzazione
Patrocini