Le opere di Rita Ettore presenti in questa mostra sono frutto di una svolta, verificatasi nel 2003, quando, rivedendo un suo quadro giovanile, improvvisamente le balena l’idea di replicare gli stessi oggetti, questa volta non più dipinti, ma in stoffa e cuciti sulla tela.
Rita ha frequentato l’Istituto d’Arte Sacra a Roma, sotto la guida di maestri come Giuseppe Uncini e Enzo Rossi. Per vent’anni si è dedicata all’ideazione e realizzazione di gioielli con la tecnica della fusione a cera persa.
Cresce in una numerosa famiglia di artigiani il cui padre, poeta dialettale e fabbro, costruiva, insieme ai suoi figli maschi, elaborati ascensori e strutture in ferro battuto. Le donne della famiglia cuciono, tra l’altro, raffinati vestiti per bambini.
Rita, l’ultimogenita, rimane incantata dalle materie del suo mondo d’infanzia: metallo, stoffe e strutture. Negli Anni Settanta frequenta dunque l’Istituto d’Arte Sacra, sceglie la sezione di oreficeria e per un ventennio disegna e realizza gioielli in oro. Conoscendo le leggi del disegno e per tradizione famigliare i segreti del cucito, realizza il nuovo quadro, figurativo e realistico: un bassorilievo di stoffa su tela, cucito a mano. Le opere di Ingres e Caravaggio, sono state fonte di ispirazione, per la bellezza e la potenza delle loro rappresentazioni di tessuti: drappeggi, abiti, tappezzerie.