La Magnolia, spazio espositivo della Casa Internazionale delle Donne ospita il lavoro della giovane fotografa romana Rivka Spizzichino.
Il suo reportage è un racconto per immagini delle discrepanze territoriali ancora persistenti in Dalmazia a 13 anni dalla guerra che dilaniò i Balcani e che frammentò la Jugoslavia negli stati indipendenti di Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Serbia e Montenegro.

La coesistenza di due realtà tanto estreme – da una parte la ricchezza delle costiere e dall’altra le spettrali rovine dei villaggi – ricorda un passato recente che costringe quotidianamente il Paese ad affacciarsi alla tragicità della sua storia.

La presenza dell'uomo, in queste fotografie, è assai infrequente. Nelle poche immagini in cui la figura umana è rintracciabile, questa è rappresentata minuta, isolata o di passaggio a sottintendere il rapporto dell'individuo rispetto alla Storia, e la sua impotenza riguardo alle circostanze che hanno originato lo stato di guerra nei Balcani.

La ricchezza dei grandi yatch e il benessere dei turisti che tornano ad affollare le spiagge dalmate, sorridono alla monotonia della vita nei villaggi ed all’umiltà delle zone rurali e delle isole. In pochi metri, cambiano gli scenari rapidamente: dalle lunghe costiere – dove le caffetterie hanno un menù bilingue e i tavoli pieni – al cuore delle città – non ancora ricostruite dopo i bombardamenti – sembra di essere in due Paesi lontani.

Rivka Spizzichino ha percorso la Dalmazia dal confine bosniaco, passando per Dubrovnik e fino a Sibenik, due dei villaggi più colpiti dalla guerra.