Questi, dividono lo spazio della galleria presentando dei lavori con la stessa tematica ma tecnica diversa.
Prasnikar porta una pittura astratta rappresentata dal sinonimo armonia, dove la semplicità e' il punto focale di una ricerca artistica, e' un elemento di vita ritrovata, di pace e tranquillità.
Semplicità come oggetto che vuole riemergere da questi tempi odierni segnati dalla globalizzazione e modernizzazione.
Nelle opere troviamo questa calma riscoperta che sembra ormai cancellata dalla nostra società.
Nella pittura di questo artista non c'e' netta distinzione tra forma e colore.
Il suo paesaggio illimitato, partecipa con libera sensualità rendendo l'atmosfera carica di emozione.
L'artista inserisce degli elementi geometrici in un insieme di colori, lasciando una totale immaginazione all'osservatore.

Nelle opere di Doris Lucer invece, troviamo il luogo dell'anima, dove si celano sia le paure che le forze per vincerle, dove nel profondo buio vi s'intravede una forma, quella del Logos, che fattosi uomo, affronta la sua grande prova.
L'artista pone l'accento sull'elemento costruttivo per eccellenza, la pietra, che da amorfa diventa una forma dai significati a volte esoterici, donando all'osservatore una sensazione di misticismo.
Nella sua creatività inserisce tematiche di caducità e di morte, dove la roccia diventa una metafora di una fine intesa come sospensione dolorosa, come viaggio in un regno misterioso e oscuro senza possibilità di ritorno; dove servi senza volto e senza voce eseguono autonomamente il loro tragico e ferreo dovere, dove l'unica possibilità e' relegata alla resurrezione attraverso lo spirito.

Tutta la mostra si muove in questi significati donando al visitatore un momento particolare ed intenso di riflessione.