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Roberta Corregia – Sciolta la vita spiegate le ali
La mostra presenta una raccolta di fotografie in bianco e nero scattate là, dove l’infinito riposa, un reportage che l’autrice ha realizzato esplorando alcuni dei più bei cimiteri monumentali italiani.
Comunicato stampa
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Un percorso di ricerca che precisa essere tuttora in corso ma che qui desidera per la prima volta presentare al pubblico. Si tratta di una passeggiata tra i monumenti e le sculture funerarie con i quali le borghesie locali intendevano perpetuare la memoria dei loro defunti, per testimoniarne al contempo la gloria ed il lascito morale o, talvolta, più semplicemente per donare loro un angelo custode che li accompagnasse nel regno dei morti.
Sono sguardi lontani che ci troviamo di fronte e sono occhi che guardano verso il basso mentre incontrano i nostri smarrimenti innanzi agli impietosi misteri che sorvegliano e sovrastano. Austeri guardiani, imprigionati dagli uomini nella quotidiana paziente presenza, raccolgono ogni nostra rassegnata invocazione, ogni preghiera, ogni saluto sommesso. Sono figure pregne di decadente eleganza, ritratte nell’ apparente dimessa fragilità, appese ad un cielo che vuole essere misericordioso. Gli angeli e le spose, dal viso eroso dalla continua carezza di vento, proposti da Roberta Corregia, sono il segno di un passato che si sgretola e ricorda momenti di grandezza e di appartenenza, sono il silenzio e l’attesa nel rumore dei passi sulla ghiaia smossa. Testimoniano la memoria e il riparo nella solitudine delle fede ma sono anche materia, pietra e marmo, umile gesso e ferro, tracce in un percorso dove ci accoglie la quiete consapevole che non teme simboli o ataviche paure ma sa riconoscere la bellezza livida e ritrosa, amore e morte avvinte nel gioco infinito delle parti da sempre assegnate, ritratte con determinato pudore.
Eugenio Carena
Sono sguardi lontani che ci troviamo di fronte e sono occhi che guardano verso il basso mentre incontrano i nostri smarrimenti innanzi agli impietosi misteri che sorvegliano e sovrastano. Austeri guardiani, imprigionati dagli uomini nella quotidiana paziente presenza, raccolgono ogni nostra rassegnata invocazione, ogni preghiera, ogni saluto sommesso. Sono figure pregne di decadente eleganza, ritratte nell’ apparente dimessa fragilità, appese ad un cielo che vuole essere misericordioso. Gli angeli e le spose, dal viso eroso dalla continua carezza di vento, proposti da Roberta Corregia, sono il segno di un passato che si sgretola e ricorda momenti di grandezza e di appartenenza, sono il silenzio e l’attesa nel rumore dei passi sulla ghiaia smossa. Testimoniano la memoria e il riparo nella solitudine delle fede ma sono anche materia, pietra e marmo, umile gesso e ferro, tracce in un percorso dove ci accoglie la quiete consapevole che non teme simboli o ataviche paure ma sa riconoscere la bellezza livida e ritrosa, amore e morte avvinte nel gioco infinito delle parti da sempre assegnate, ritratte con determinato pudore.
Eugenio Carena
23
ottobre 2010
Roberta Corregia – Sciolta la vita spiegate le ali
Dal 23 ottobre all'undici novembre 2010
fotografia
Location
SPAZIO ARTHESIS
Asti, Piazza Statuto, 30, (Asti)
Asti, Piazza Statuto, 30, (Asti)
Orario di apertura
da martedì a sabato dalle 17 alle 19.30
Vernissage
23 Ottobre 2010, dalle 18.00
Sito web
www.comenevechevola.it
Autore