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Roberta Padovani – Territorio animico
Inizialmente la sua pittura è di carattere figurativo, successivamente, la sua attenzione si è rivolta all’astrattismo
Comunicato stampa
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Nata a San Donà di Piave nel 1964, Roberta Padovani dopo essersi diplomata all’Accademia di Belle Arti di Venezia ha studiato con i maestri Joos, Pavan e Vizzini.
Inizialmente la sua pittura è di carattere figurativo, successivamente, la sua attenzione si è rivolta all’astrattismo.
Ama utilizzare materiali diversi e abbinare più tecniche, percorrendo i sentieri dell’espressione inconscia con il tentativo di creare atmosfere dove spazio e tempo non esistono più.
Nella sua pittura, avviene, che le regole del tempo e del suo farsi spazio si arrestino, dando quasi il via a una serie di resoconti e di misurazioni che si fanno voce di una lettura inattesa di se sessi, mettendo in bilico presente e passato, interno ed esterno, verità e assenza. Sono momenti di magia, ma anche di meraviglia e terrore, per quell’invisibile che ci accompagna e improvvisamente affiora; un’energia non riconoscibile, che scardina e lacera quel paradiso di certezze col quale articoliamo la vita e che portiamo con noi nei giorni.
“Passaggi”, che potrebbero apparire stati di trasfigurazione – e probabilmente lo sono – se non fosse che la lacerazione che lascia passare il colore e il suo comporsi crudo e aspro, imprima il segno della ferita che si apre, drammatica e intensa, facendo emergere una realtà sottostante che sborda e che sconfina. E’ uno stato di tensione e di energia anche, nella precarietà del tempo, che esplode quando si aprono le ante verso quella dimensione interiore, misteriosa, che ci possiede e che lascia affiorare nel contempo le contraddizioni, il sapore dolce amaro di una verità che sopravviene.
Questa è la pittura di Roberta Padovani: astrazione come rappresentazione, impulso ironico, romantico, espressionista e anche pop.
L'artista ha le idee precise sull'uso dei colori e le trasporta a livello visivo nei suoi quadri, che emanano un senso di tranquillità, di pace, di spiritualità (denisiana), di esuberanza emozionale.
L'impiego simbolico dei colori, nelle opere della Padovani giocano le carte migliori, basandosi sulla loro funzione espressiva, sul ritmo evocato da rapporti di forme pure.
La Padovani elabora un linguaggio astratto che , attraverso l'intelletto, ricava concetti universali delle cose reali prescindendo dalle loro caratteristiche spazio-temporali: pittura come arte e ricerca pura (vedi "Lo spirituale nell'arte" di Kandinskij) nella tradizione aristotelica che intellettualizza l'astrazione come un processo di produzione dell'intelligibile o universale.
Inizialmente la sua pittura è di carattere figurativo, successivamente, la sua attenzione si è rivolta all’astrattismo.
Ama utilizzare materiali diversi e abbinare più tecniche, percorrendo i sentieri dell’espressione inconscia con il tentativo di creare atmosfere dove spazio e tempo non esistono più.
Nella sua pittura, avviene, che le regole del tempo e del suo farsi spazio si arrestino, dando quasi il via a una serie di resoconti e di misurazioni che si fanno voce di una lettura inattesa di se sessi, mettendo in bilico presente e passato, interno ed esterno, verità e assenza. Sono momenti di magia, ma anche di meraviglia e terrore, per quell’invisibile che ci accompagna e improvvisamente affiora; un’energia non riconoscibile, che scardina e lacera quel paradiso di certezze col quale articoliamo la vita e che portiamo con noi nei giorni.
“Passaggi”, che potrebbero apparire stati di trasfigurazione – e probabilmente lo sono – se non fosse che la lacerazione che lascia passare il colore e il suo comporsi crudo e aspro, imprima il segno della ferita che si apre, drammatica e intensa, facendo emergere una realtà sottostante che sborda e che sconfina. E’ uno stato di tensione e di energia anche, nella precarietà del tempo, che esplode quando si aprono le ante verso quella dimensione interiore, misteriosa, che ci possiede e che lascia affiorare nel contempo le contraddizioni, il sapore dolce amaro di una verità che sopravviene.
Questa è la pittura di Roberta Padovani: astrazione come rappresentazione, impulso ironico, romantico, espressionista e anche pop.
L'artista ha le idee precise sull'uso dei colori e le trasporta a livello visivo nei suoi quadri, che emanano un senso di tranquillità, di pace, di spiritualità (denisiana), di esuberanza emozionale.
L'impiego simbolico dei colori, nelle opere della Padovani giocano le carte migliori, basandosi sulla loro funzione espressiva, sul ritmo evocato da rapporti di forme pure.
La Padovani elabora un linguaggio astratto che , attraverso l'intelletto, ricava concetti universali delle cose reali prescindendo dalle loro caratteristiche spazio-temporali: pittura come arte e ricerca pura (vedi "Lo spirituale nell'arte" di Kandinskij) nella tradizione aristotelica che intellettualizza l'astrazione come un processo di produzione dell'intelligibile o universale.
19
novembre 2005
Roberta Padovani – Territorio animico
Dal 19 novembre al 07 dicembre 2005
arte contemporanea
Location
INTERNO 7
Treviso, Galleria Luigi Bailo, 7, (Treviso)
Treviso, Galleria Luigi Bailo, 7, (Treviso)
Orario di apertura
dal lunedì alla domenica 18–02
Vernissage
19 Novembre 2005, ore 19
Autore
Curatore