LA CITTA' CHE VERRA'

Legare ieri all'oggi con i colori usati come mattoni, è un modo indolore (quello che mi rimane )
per riconsegnare su tela scorci di una città che è stata.
Quello che di bello resta fa da cornice alle misere speculazioni edilizie.
Dovunque mi giro scorgo una città traforata, cementificata , incenerita.
Una città violenta e violentata.
La città che verrà è un sogno, un colpo di spugna su un presente/passato prossimo nemico dell'aria, del fiume, degli spazi, della nostra libertà,
La città che verrà è un salto nel passato alla ricerca di nuove prospettive più vivibili e decisamente più belle.
Roberto Aere











'La città che verrà' vuole essere idioma nel riconoscere un percorso di storia e memoria.
Il tracciare un affresco in un contesto dove ,riconoscere la 'sparizione' e la 'velocità ' di ciò che ,in nostra 'assenza 'si modifica ,e frammenta le nostre radici sociali.
Il mio 'cilento' terra del sud o 'terra del silenzio'in memoria latina,ha subito per inclinazione non storica
ma dall'emulazione di un modello 'selvaggio'che la città porta in se,ramifica e modifica.
Infelice parallelo tra nord e sud,e nell'illusorio viaggio nel cambiamento
dedica incisa ad Angelo Vassallo,chi ha creduto nella 'bellezza', e nella considerazione di un percorso contrario, da scolpire e fermare....ucciso dal mostro infernale dell'ignoranza.
Daniela Migaldi