Si inaugura sabato 23 ottobre alla galleria Radium Artis di Reggio Emilia la mostra personale del fotografo bolognese Roberto Bissani. Con questa esposizione, la galleria apre un nuovo fronte della propria attività, dando spazio a uno dei mezzi espressivi che negli ultimi anni hanno incontrato uno straordinario interesse da parte del pubblico e della critica.
Attivo ormai da una quindicina d’anni, ma presente sulla scena espositiva solo da un lustro, Bissani propone una fotografia che unisce al rigore linguistico e concettuale una grande sensibilità cromatica e formale: i suoi scatti nascono infatti da un pretesto iconografico banale per trasformarsi in pure vibrazioni di luce, in composizioni dominate dal fascino della materia e del colore. In questa occasione Bissani propone una serie di opere realizzate nell’ultimo biennio, fotografie di grande e piccolo formato, accompagnate da un video e da alcuni interventi scritti, trasformando lo spazio della galleria in un’estensione concreta, visibile del proprio modo operativo. Lo spettatore si trova a partecipare del processo mentale che porta Bissani alla realizzazione delle sue immagini, si trova a dialogare con l’artista, senza per questo rinunciare al mistero del mondo parallelo creato da Bissani con le sue fotografie. Le immagini di Bissani si pongono in una zona di confine tra la realtà e la sua invenzione, tra sguardo esterno e riflessione interiore, in una continua ricerca del punto di equilibrio tra pensiero astratto e sensibilità concreta, in un percorso che si conclude con la realizzazione di un’opera capace di coinvolgere emotivamente ed intellettualmente lo spettatore.
Nato a Bolzano nel 1951, bolognese di adozione, Bissani espone regolarmente dal 2000, anno in cui tiene la sua prima personale alla Galleria L’Ariete e all’Istituto Germanico di Bologna, occasione in cui presenta anche il volume “Prima del distacco”; nel 2002 tiene una personale alla Galerie Waminsky a Giessen, in Germania.
La mostra odierna è accompagnata da un libro dedicato agli ultimi quattro anni di lavoro di Bissani introdotto da uno scritto di Walter Guadagnini.