Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Roberto Cuoghi – Šuillakku
La mostra al Castello sarà incentrata su Pazuzu, un demone documentato fin dall’epoca assira, la cui iconografia, attraverso diverse forme e mutazioni, appartiene anche al nostro presente.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Con il ciclo “Nuove generazioni” il Museo presenta i giovani talenti emergenti sulla scena internazionale. “Nuove generazioni”, a cura di Marcella Beccaria, è iniziato nel 2000 e ha proposto le rassegne dedicate a Franz Ackermann, Teresita Fernández, Anna Gaskell, Francesco Vezzoli, Thomas Demand, Candice Breitz e Yang Fudong.
Con questa personale il Museo presenta l’opera di Roberto Cuoghi, uno dei più interessanti esponenti della ricerca artistica italiana. Nato a Modena nel 1973, l’artista si è affermato per aver saputo creare un proprio linguaggio, lavorando con le tecniche più diverse, incluse fotografia, video, animazioni, pittura, disegno e suono. In particolare l’artista ha sviluppato una sua personale indagine sul principio della metamorfosi. All’età di venticinque anni ha intrapreso un percorso di trasformazione fisica, durato sette anni, che lo ha portato a invecchiare per assomigliare a suo padre. Rifiutando di definire tale processo una performance e eseguire opere relative, l’artista ha invece trasferito in nuovi lavori il suo interesse nei confronti dell’idea di metamorfosi. La mostra al Castello è incentrata su Pazuzu, un demone assiro, la cui iconografia, attraverso diverse forme e mutazioni, appartiene anche al nostro presente.
Il pubblico è accolto al Castello da una statua del demone, realizzata a partire da un esemplare di epoca assira oggi conservato presso il Louvre di Parigi. Ottenuto il permesso del prestigioso museo francese, Cuoghi ha realizzato dall’antica statuetta alta pochi centimetri, attraverso un elaborato processo di scannerizzazione laser, una nuova scultura di oltre sei metri di altezza. L'opera, posta sull’incompiuto scalone juvarriano, accoglie i visitatori al Castello di Rivoli. La mostra prosegue al terzo piano, dove l’artista ha realizzato un’imponente installazione sonora ispirata alle lamentazioni che gli antichi assiri rivolgevano ai propri dei, per invocarne la protezione. L’artista ha composto la parte sonora e il testo prendendo spunto da accurate ricerche di esperti archeologi e affidandosi alla propria immaginazione. Cuoghi ha inoltre personalmente realizzato gli strumenti sonori necessari alla composizione e ai rumori in essa contenuti. L’artista, moltiplicando e mutando la propria voce, trasforma se stesso in un coro di centinaia di persone. Il titolo Šuillakku (pronuncia sciuilaqu), scelto dall’artista per la mostra, riguarda la posizione di preghiera corale con una mano alzata, anticamente usata per le invocazioni e stabilisce un’ipotetica relazione con la posizione della statua di Pazuzu.
“Šuillakku - scrive Marcella Beccaria – è sicuramente il più complesso progetto a oggi realizzato dall’artista. Trasformando in opera monumentale una piccola statua assira del demone Pazuzu, Cuoghi ha ideato un talismano a misura di Castello.
L’opera introduce i visitatori all’ascolto di una lamentazione, composta e installata in modo da suggerire la scomoda sensazione di trovarsi nel mezzo di un raduno rituale di centinaia di antichi assiri.
Secondo la credenza che il Male fosse in grado di scacciare altro Male, Pazuzu era il demone che l’antica popolazione evocava quando afflitta da cattivi presentimenti. Ironica e al tempo stesso inquietante, questa ennesima metamorfosi è in perfetta sintonia con l’incertezza che caratterizza i destini del presente, in un momento in cui la discesa verso nuovi abissi sembra appartenere alla natura del nostro domani”.
Con questa personale il Museo presenta l’opera di Roberto Cuoghi, uno dei più interessanti esponenti della ricerca artistica italiana. Nato a Modena nel 1973, l’artista si è affermato per aver saputo creare un proprio linguaggio, lavorando con le tecniche più diverse, incluse fotografia, video, animazioni, pittura, disegno e suono. In particolare l’artista ha sviluppato una sua personale indagine sul principio della metamorfosi. All’età di venticinque anni ha intrapreso un percorso di trasformazione fisica, durato sette anni, che lo ha portato a invecchiare per assomigliare a suo padre. Rifiutando di definire tale processo una performance e eseguire opere relative, l’artista ha invece trasferito in nuovi lavori il suo interesse nei confronti dell’idea di metamorfosi. La mostra al Castello è incentrata su Pazuzu, un demone assiro, la cui iconografia, attraverso diverse forme e mutazioni, appartiene anche al nostro presente.
Il pubblico è accolto al Castello da una statua del demone, realizzata a partire da un esemplare di epoca assira oggi conservato presso il Louvre di Parigi. Ottenuto il permesso del prestigioso museo francese, Cuoghi ha realizzato dall’antica statuetta alta pochi centimetri, attraverso un elaborato processo di scannerizzazione laser, una nuova scultura di oltre sei metri di altezza. L'opera, posta sull’incompiuto scalone juvarriano, accoglie i visitatori al Castello di Rivoli. La mostra prosegue al terzo piano, dove l’artista ha realizzato un’imponente installazione sonora ispirata alle lamentazioni che gli antichi assiri rivolgevano ai propri dei, per invocarne la protezione. L’artista ha composto la parte sonora e il testo prendendo spunto da accurate ricerche di esperti archeologi e affidandosi alla propria immaginazione. Cuoghi ha inoltre personalmente realizzato gli strumenti sonori necessari alla composizione e ai rumori in essa contenuti. L’artista, moltiplicando e mutando la propria voce, trasforma se stesso in un coro di centinaia di persone. Il titolo Šuillakku (pronuncia sciuilaqu), scelto dall’artista per la mostra, riguarda la posizione di preghiera corale con una mano alzata, anticamente usata per le invocazioni e stabilisce un’ipotetica relazione con la posizione della statua di Pazuzu.
“Šuillakku - scrive Marcella Beccaria – è sicuramente il più complesso progetto a oggi realizzato dall’artista. Trasformando in opera monumentale una piccola statua assira del demone Pazuzu, Cuoghi ha ideato un talismano a misura di Castello.
L’opera introduce i visitatori all’ascolto di una lamentazione, composta e installata in modo da suggerire la scomoda sensazione di trovarsi nel mezzo di un raduno rituale di centinaia di antichi assiri.
Secondo la credenza che il Male fosse in grado di scacciare altro Male, Pazuzu era il demone che l’antica popolazione evocava quando afflitta da cattivi presentimenti. Ironica e al tempo stesso inquietante, questa ennesima metamorfosi è in perfetta sintonia con l’incertezza che caratterizza i destini del presente, in un momento in cui la discesa verso nuovi abissi sembra appartenere alla natura del nostro domani”.
06
maggio 2008
Roberto Cuoghi – Šuillakku
Dal 06 maggio al 27 luglio 2008
arte contemporanea
Location
CASTELLO DI RIVOLI – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA
Rivoli, Piazza Mafalda Di Savoia, (Torino)
Rivoli, Piazza Mafalda Di Savoia, (Torino)
Biglietti
€ 6.50 intero, € 4.50 ridotto
Orario di apertura
mar-gio 10-17; ven-dom 10-21
Vernissage
6 Maggio 2008, ore 18
Editore
SKIRA
Autore
Curatore