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Roberto Marsella – Colorjuice Art Lab
Roberto Marsella espone buona parte della sua opera in un percorso tra Collage e Videoarte.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dopo aver esposto nel 2008 ad Art Verona presentato da Angel Art Gallery di Milano ed essersi confrontato con la curatrice del MoMA di New York che definisce i suoi lavori “eccellenti”, Roberto Marsella espone buona parte della sua opera in un percorso tra Collage e Videoarte. Casualità e coincidenza o scelta, lo spazio espositivo che accoglie la sua arte questa volta profuma di pane e caffè come i suoi quadri. Un posto familiare all’artista, un luogo che fa parte in qualche modo della sua quotidianità, incornicia la sua prossima esposizione. Tra note jazz, chiacchiere informali e sapori che accontentano il palato, vivono le sue opere, leggere, calde e sincere, che ci fanno sentire come a casa, che restituiscono senso ad immagini tritate dai media e ci fanno intuire nuove possibilità di rivedere il passato e di vivere il presente. Una ricerca attuale giocata tra immagini contemporanee e della tradizione, una lettura ironica e disincantata della realtà.
Roberto Marsella
Nasce a Taranto il 3 Giugno del 1974.
Nel 1994 presta servizio civile come guida presso il Museo Nazionale Archeologico di Taranto.
Dopo aver vissuto e studiato Grafica Pubblicitaria e Computer Design a Bologna e a Perugia si trasferisce a Milano nel 2000 dove lavora come Web&Motion Designer, Videomaker e
Art Director.
A Milano nasce il progetto Artistico SRH-COOLAGE che in breve tempo lo porta alla notorietà nel popolo del web grazie a link e recensioni su innumerevoli portali di WebArt in Italia e all´estero.
Roberto Marsella (conosciuto in internet come UNDERBOB) è uno dei fondatori di
Assemble-audiovisualresearch, laboratorio creativo di ricerca e sperimentazione audiovisiva che nasce a Milano nel Febbraio del 2000.
Nel 2001 viene contattato dall´AMMI - American Museum Of The Moving Image - di New York per i suoi lavori di motiongraphic e interazione online.
Nel 2002 partecipa in qualità di docente ad "Inter.face", seminario sulla Net Art organizzato da Artexe con la collaborazione di MP Esperia, Apogeonline e IED-Online.
Nel Gennaio 2003 parte per Londra dove realizza una personale presso lo spazio Orsini a South Kensington.
Torna a Milano e lavora come Video Artista collaborando con alcune delle più importanti realtà nel settore pubblicitario come la JWT - J. Walter Thompson, Silvestrin & Associati, Creo… per le quali realizza video installazioni artistiche per macro eventi come DTC “Diamond Nature’s Miracle” presso la “Fondazione Cini”, Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia o VOLVO “Your Concept Car” Milano, 9-10 giugno 2004 presso il Superstudio Più.
Natuzzi, Nike, Diesel, Volvo, Diadora, H3G, IED, Max, Coca Cola, RCS, L´Oreal, Lacoste, Lee, Wind, Emi, Diadora, Fuji, Burn... sono alcuni dei brands con cui ha collaborato.
Dal 2003 lavora con Chiara Sgobba al progetto di Arte, Didattica e Mltimedialità - ColorJuice Art Lab tramite il quale sperimenta nuovi linguaggi di documentazione rivolti allo studio e alla ricerca in campo artistico e sociologico e collabora all´ideazione del "Progetto Scuole 2007" prodotto da
Animal Planet Discovery Channel per WWF.
Collabora con la fondazione MUS-E – L’Arte per l’Integrazione a Scuola, proponendo laboratori di Arti Visive e Nuove Tecnologie, sviluppando con i bambini progetti di Grafica, Video Arte, documentazione fotografica e video.
I suoi laboratori vengono monitorati e studiati dall’ Università di Scienza della Formazione Bicocca.
Viene contattato da musicisti come gli Incognito (Londra),
Sezen Aksu (Istanbul)
Nevrotype (Napoli)...
per realizzare videoclip musicali d'autore.
Dal 2007 collabora con Angel Art Gallery e L'Immagine Art Gallery di Milano.
Nel 2008 la curatrice Paola Antonelli del MoMA di New York visiona i suoi lavori e li definisce eccellenti.
Dal 2009 collabora inoltre con il Comune di Milano - Settore Centri Socio-Culturali.
Tra le più importanti esposizioni:
2008
Art Verona
Fiera d'Arte Moderna e Contemporanea
Video Loop Installation: Insert Coin
Verona
Destined for Nothing
Mostra personale dell'artista Maurizio Savini
a cura di Luca Beatrice
Video Documentazione Artistica a cura di Roberto Marsella
15/11/2007-28/12/2007
Milano
2007
L'Amore Disparato
Mostra personale dell'artista Vanni Cuoghi
a cura di Luca Beatrice
Video Documentazione Artistica a cura di Roberto Marsella
07/08/2008 - 09/10/2008
Milano
2004
Nerd Exibition Party
L´invasione estetica dei tecno-creativi - Accademia Britannica
CultNetworkItalia, Venerdì 26 Novembre
Roma
2003
Istantanee Invideo
Mostra internazionale di video d´arte e cinema oltre XIII
Spazio Oberdan - Milano
In occasione della rassegna, oltre ai video, viene esposto il progetto COOLAGE ART (15 Collage Analogico/Digitali in Carta riciclata su tela).
Festarte
Una nuova geografia di idee
Roma
Vedere la musica
Mostra interattiva, Open Space Marconi dal 20 febbraio al 16 marzo
Percorso fra strumenti musicali interattivi e video musicali
In collaborazione con: Comune di Milano - Invideo - Fabbrica del Vapore - Aiace
Milano
Mind the gap
London Reportage
Teatro Litta
Live Performing – VJ Set
Milano
2002
Art into the web – Notte of
Artisti affermati e giovani talenti a confronto in una serata
dedicata alla Net Art, organizzato da Artexe con la collaborazione di
MP Esperia, Apogeonline e IEDONLINE,
Torino
Art Expo
Libero Libro d’Artista Libero
Spoleto
Mutazioni Invideo
Mostra internazionale di video d´arte e cinema oltre
XII Edizione - Spazio Oberdan
catalogo bilingue - Edizione A+G
Milano
Graz
Biennal on Media and Architetture
by ARTIMAGE I
Austria
Assemblea Nazionale AIAP
Riccione
Associazione Italiana Progettazione per la Comunicazione Visiva Animated Design
WDE Webdesignexperiments Il design in movimento tra cinema, televisione e web
Srh-Coolage Exibition
dal 13 ottobre al 25 ottobre
LIBRERIA HOEPLI
Milano
AirBrushShow
Milano
2001
AirBrushShow
Milano.
2000
Saldi invendibili in mostra
Collettiva d´arti figurative, fotografia, video,
con interventi dal vivo di musica teatro, poesia, performance multimediali
St. Fotografico IMAGO
Perugia
1999
Senza Titolo
Mostra Personale
Associazione Culturale Macadam
Perugia
Video d’affezione o scatole delle meraviglie?
Le opere video di Roberto Marsella conservano il fascino degli ingranaggi meccanici del 700 quando nacquero i primi carillons, gli automi e tutte quelle bizzarre creature tra artificio e natura che arricchivano collezioni di nobili intellettuali e regine bambine. Roberto Marsella è capace di utilizzare il video come un inventore estroso ed un sapiente artigiano, creatore d’incanti digitali, microcosmi bidimensionali e ingranaggi perfetti, vive in una scultura mobile che ricorda la scenografia de L'inhumaine, mastica ready-made, è un campione di Pop Art, l’ha fatta grossa alle mode cyberpunk e ha un contenzioso aperto con lo stile hi-tech. Roberto Marsella coglie ed elabora in modo nuovo e personale esperienze del cinema puro sperimentale come Le ballet mécanique di Fernand Léger e le mescola ai meccanismi attuali della pubblicità e della comunicazione di massa che conosce al punto da giocarci e manometterli… e se un giorno l’anomalia o l’avaria insieme al genio e alla conoscenza prendessero vita e autonomia… ecco vivere le opere di un giovane artista ardito ed imprudente, alle quali, per ora, possiamo purtroppo solo assistere. Divertiti e sconcertati vediamo allora le facce dei potenti della terra che frullano in una slot machine al posto di fruttini e monetine colorate e con espressioni da giullari o buffoni, si rendono gioco di noi perché di soldi “ne girano pochi”. Vediamo il Bacco di Caravaggio che, annoiato, alza il gomito alla nostra salute in un eterno autunno mentre Il Cristo del Mantegna levita coprendo l’ultimo raggio di sole tra le nuvole e la Madonna di Filippo Lippi ninna il Bambino su una sedia a dondolo, come facevano un tempo le nonne. Un ticchettio scandisce il ritmo delle immagini in movimento e ci tiene su un filo, tra suspense, attesa e malinconia per il senso di vacuo che ci trasmette a volte l’eternità, così imbambolata e in bilico, penso che queste magnifiche e inutili invenzioni abbiano la potenza e la spietatezza di una bomba ad orologeria che sta per esplodere e insieme la leggerezza di un prezioso orologio a cucù appeso in un silenzioso salotto d’epoca.
Chiara Sgobba
Milano, 2007
Lettera Aperta
Le immagini alle quali ci obbliga la nostra realtà
sono perlopiù vacue, prive di significato o di stimoli per il pensiero,
altrimenti accompagnate da informazioni quali ad esempio
una firma, oppure un ""compra"" subliminale.
La spontaneità distingue il lavoro di Roberto Marsella
che interpreta il suo, il nostro, presente pizzicandoci come un monello,
rubando icone ed immagini simbolo dagli altarini del consumo vorace,
per restituirle ritoccate e in improbabili montaggi.
Icone, le stesse oppure altre, che Andy Warhol ha svuotato drammaticamente
in ben altri tempi e luoghi,
sono ora contenitori pieni di vita nei quadri e negli assemblaggi di Roberto.
Sono porte spalancate alla comunicazione,
perdono la non-identità di freddo stereotipo mediatico e chiedono,
esigono, in tempi duri, di essere ancora e ancora guardate, usate,
ricordate e condivise, come una vecchia canzone,
come un piatto fumante di pastasciutta pronto in tavola.
Fotografie di personaggi e miti, marchi, marche,
sigle del nostro repertorio o patrimonio culturale-iconografico, si risvegliano più forti,
senza temere i tempi passati né quelli che verranno e senza
risentirsi per le inevitabili interferenze, imperfezioni, intromissioni del quotidiano.
Prendono un nuovo respiro e gettano via i loro vecchi abiti o connotati per stupirci,
farci sorridere e accompagnarci come forse non hanno mai fatto realmente,
se non nei nostri sogni o nelle nostre fantasie…
Lo sguardo di questo lavoro è aperto su una realtà che non tralascia alcun contesto,
dalle case, alle chiese, alle strade, è la testimonianza sincera di un vissuto.
Non è uno sguardo ripiegato su sé stesso,
non si è impigliato nelle reti della storia o del presente dell'Immagine,
non è fermo su di essa, no,
è uno sguardo che ci ha coinvolto e nello stesso tempo ci appartiene,
è semplicemente rivolto e dedicato a noi,
accorto del nostro ""vivere"" le immagini.
Chiara Sgobba
Milano, 2003
Lettera Aperta
...insieme ai suoni penetra la carne e si dissolve,
coraggiosa si appiccica alle parole e sfuggente scivola via dalle definizioni,
pericolosa si aggrappa ai corpi e ahimè, ammaliatrice, attrae gli oggetti.
A R T E.
Di chi è? È per chi la fa o per chi la ""usa""?
E’ anche di chi e per chi non la usa?
Quali e quanti sono i suoi codici?
Ha un valore?
E’ un valore misurabile?
Su che scala?
E’ il supporto che la rende preziosa o la firma dell’autore,
o il suo riconoscimento all’interno del sistema?
Di chi è il compito di riconoscerla?
Con quale unità di misura e competenze?
Perché esiste?
Cos’è? Dov’è?
E’ nelle persone o nei libri?
Nelle gallerie?
Nell’opera?
Nella vita?
Nel pensiero?
Tabù. Domande che spesso sono porte chiuse a chiave,
stanze buie con aria viziata.
Affrontate dai protagonisti dell’Arte però,
per mezzo delle loro opere e non solo,
diventano ventate d’aria fresca;
burrasche in mare aperto;
eruzioni vulcaniche;
orizzonti nuovi;
brezze di rivoluzione;
spiriti di costruzione e distruzione nei quali,comunque sia,
è radicata l’idea che l’Arte si rivela attraverso le persone e non viceversa.
Si intuisce un alto grado di distacco dell’artista dalla propria opera,
una consapevolezza,
la stessa che porta i grandi atleti a parlare in terza persona e
che fa parlare i maestri di tiro con l’arco ""di colpi che si tirano da soli"".
Quando e dove?
Judith Dunn afferma in relazione alla sua arte:""danza è quando
decidi di riconoscerlo, quando lo lasci succedere,
quando lo vedi e lo dici, quando lo fai e non importa dove accada.""
Scrive F. Busoni: ""Non è l’esecuzione di un virtuoso,
non è l’overture di Rienzi, non è la dottrina dell’armonia,
non è la canzone popolare delle nazioni distinte che
in patria ci è offerta dietro una palizzata a colori(…);
quand’anche ognuna di questa cose contenesse un granellino del tutto,
sarebbe ancora divisa, come se si tagliuzzasse
in tante minutissime strisce la volta celeste.""
Chi la fa e come?
Il coreografo Moses Pendleton dice :
""Ci sono molti pazzi che vivono in un loro mondo in un modo
particolarmente intenso e forte, ma il talento appartiene
all’artista che è in grado di imbrigliare quel sapere e condividerlo con gli altri...
conosce bene lo spirito del luogo,
è capace di portarlo dentro di sé,
è capace di percepire energie inespresse e ha quella naturale abilità
nell’allargarsi e spingersi in altri mondi.
E’ qualcuno che riesce a mettersi in contatto con tutti gli altri
elementi ed entità primordiali che vivono nel mondo"".
Con questo non si vuole certo affermare che
l’Arte si manifesti in una specie di trance,
David Sylvester lo chiama ""istinto radicato nell’esercizio,
nella pratica, nella conoscenza"".
Per chi è?
C. E. Ives scrive in ""Prima della sonata"":
""Probabilmente (…) dovrà sempre essere preclusa all’uomo
per la stessa ragione per cui gli è preclusa la facoltà
di distinguere il principio e la fine del cerchio""
e Busoni, riflettendo sulla musica, scrive:
""Gli uomini non conosceranno mai la sua essenza
nella sua purezza e compiutezza"".
A chi, a cosa serve?
""… ci è data per mettere dell’ordine nelle cose…
La folla esige che l’artista
faccia uscire ed esibisca le sue interiora.
E’ questo che si prende per la più nobile espressione d’arte,
chiamandola individualità o temperamento…"" I.Stravinskij.
Perché si fa?
Il pittore Francis Bacon afferma in un’intervista:
"" la sopravvivenza delle opere d’arte è un paradosso.
L’arte non celebra nessun rituale né insegna nulla…
l’unica motivazione dell’arte per noi è il fare,
il puro e semplice fare, l’eccitazione del risolvere
un problema per sua natura insolubile,
se non attraverso la costruzione di un
oggetto che è quello che alla fine rimane.
In effetti una volta che l’oggetto è compiuto,
l’artista potrebbe anche distruggerlo…
io però preferisco conservarlo"".
Cosa significa?
Sempre Stravinskij scrive:
""La maggior parte delle persone la ama in quanto si propone
di trovarvi delle emozioni quali la gioia, il dolore la tristezza,
un’evocazione della natura, lo spunto per sognare
o ancora l’oblio della vita prosaica.
Vi si cerca una droga, un doping.
Sarebbe ben poca cosa se fosse ridotta ad una simile destinazione"".
J. Cage, musicista, in ""Silenzio"" scrive:
""La musica è una cosa che non significa nulla"".
Come riconoscerla?
Intervistato, il pittore Jackson Pollock afferma:
""Penso che si dovrebbe amarla…Che problema c’è?
Amo certi fiori ed altri no. Anche la pittura dev’essere così"".
L’Arte è una di quelle forze che mette in scacco l’uomo,
lo confonde, si fa desiderare, ricercare, rincorrere,
fa parlare di sé
e forse è lei che ora ci fa credere
di poter archiviare in un sistema speculativo
i dubbi e la domande che la riguardano.
T. Mann scrive che forse il suo più intimo desiderio è quello di non essere udita, né veduta o intuita,
ma, se fosse possibile,
intesa e contemplata al di là dei sensi.
Chiara Sgobba
Milano, 2002
Roberto Marsella as Underbob
Clandestine Dream
“Ho provato a pensare di essere un clandestino, caduto in mare da una barca stracolma di persone. Ho provato ad immaginare come si muore in mare, cosa si sogna prima di morire.”
Un tema ancora e purtroppo sempre attuale. Roberto Marsella lavora sul punto di vista e sulla percezione del corpo. I piedi, simbolo del nostro andare nel mondo, guidano, sono la bussola e sembrano indicare una direzione anche in una situazione di totale abbandono. Questa immagine più di molte altre, ci permette di riflettere sulla condizione di estrema emergenza di un uomo costretto o spinto a lasciare la propria terra verso un destino incerto come una barchetta sotto la pioggia in balia delle onde.
Wake Up
“Ricordo che avevo appena iniziato a lavorare come assistente in galleria a Brera e non ero del tutto a mio agio, pensavo che avrei necessariamente dovuto adeguarmi a delle formalità che non mi appartenevano. Ho cominciato ad osservare da vicino artisti, critici e collezionisti e a capire il funzionamento del sistema dell’arte contemporanea. Fortunatamente la Pinacoteca di Brera era a due passi e in pausa pranzo qualche volta andavo a visitarla… intanto a casa lavoravo a Wake up.”
Da quando ho visto per la prima volta il lavoro di Roberto Marsella mi ha colpito il suo modo di vivere le immagini contemporanee o del passato, la sua capacità di rielaborarle e di metterle in contatto diretto con il suo immaginario e con il suo vissuto. Wake up è un opera che affonda le radici nella tradizione e nella classicità, nello stesso tempo ha un linguaggio estremamente contemporaneo e nuovo. E’ un video pregno di atmosfere familiari e informali con l’impatto e la pulizia che contraddistingue le grandi opere d’arte .
Brand Park
“Brand Park parla del sacrificio delle più belle architetture e luoghi italiani”.
Un’opera che rivela l’apocalisse architettonica del ventunesimo secolo, la calamità artificiale delle città italiane, è il dramma trasposto in video, un collage in piano sequenza e una sfilata che desta l’orrore della pubblicità, una deformità e una violenza alla quale siamo ormai abituati. Brand Park ci risveglia dall’anestesia permettendoci di provare ancora paura e ribrezzo per uno scempio estetico legalizzato.
Insert Coin
“Prima che esplodesse la crisi economica, io ero già in pieno deficit …e 40 personaggi tra i più ricchi del mondo mi sorridevano dal monitor”.
Delle curiose faccine con espressioni da giullari e buffoni frullano in una slot machine al posto di fruttini e monetine colorate, 40 uomini tra i più potenti della terra sono caduti loro malgrado, in un video di Roberto Marsella. Come nel film “La Fabbrica di Cioccolato” di Tim Burton e nel “Inferno” di Dante i personaggi sono destinati al contrappasso.
Memory is
“Ho fatto le scuole medie all’Istituto dei Salesiani di San Giovanni Bosco. Ricordo che un giorno morì un prete dell’istituto. Per circa una settimana il corpo fu tenuto in una bara aperta davanti all’altare. Ogni mattina eravamo costretti a passare accanto alla salma per la preghiera. Dopo il secondo giorno io e pochi altri ci rifiutammo di avvicinarci ancora perché iniziava a puzzare. Mi sono liberato da quell’immagine soltanto dopo qualche anno. Quando la salma di Padre Pio è stata esposta mi è ritornata in mente insieme alla gita scolastica a San Giovanni Rotondo, la camera di Padre Pio e i racconti delle sue stigmate. Quel giorno i miei compagni acquistarono i souvenir di Padre Pio, io presi una bellissima cassetta di ciliegie”.
In questo racconto si intrecciano ricordi personali con usanze culturali e religiose che ugualmente affrontano il tema della memoria.
”Memory is” pone domande sulle possibilità di conservare la memoria e sul senso e le qualità dei gesti che si usano per rendervi omaggio. La memoria è una facoltà della mente di conservare e richiamare alla coscienza esperienze e conoscenze passate, è l’idea o l’immagine di determinate cose o fatti che si conservano nella mente, è il concetto o il ricordo che una persona lascia di sé. E’ possibile che non esista altro modo se non quello di guardare una salma o comprare oggetti venduti e prodotti in quantità industriale per Ricordare qualcuno?
Automatism
“Quando ho realizzato “Automatism” ci fu l’assegnazione dell’Expo alla città di Milano. Il logo della manifestazione è caratterizzato dall’immagine dell’Uomo vitruviano di Leonardo al posto della X di Expo. E’ utilizzato malissimo e la sua estetica inutile mi disturba ogni volta che mi capita di vederlo.”
Nell’esperienza professionale dell’artista come grafico trova spazio l’intuizione. Il disegno tra arte e scienza dell’Uomo vitruviano rimane un enigma irrisolto, stupisce e lascia attoniti ancor’oggi come quando fu genialmente creato. Eterea sintesi grafica senza tempo, archetipo di armonia dell’uomo nel cosmo, risultato di proporzione e perfezione umane viene rielaborato in Automatism con tutta la sua superba astrazione e magica staticità, l“uomo matematico” diventa “uomo naturale”, la potenza dello standard e la forza del prototipo diventano energia dell’individuo e unicità del singolo; l’alterazione e la mutazione di stato, fisico, psichico ed emotivo diventano qualità ugualmente universali. La parentesi d’ingegno celeste nell’arte del Rinascimento cerca e trova qui rinnovato valore nell’arte contemporanea e uno sguardo attento, pronto ad aggiungere nuovi significati.
Waiting Tomorrow
“In pausa pranzo andavo spesso a mangiare, leggere e riposarmi al parco vicino al Castello Sforzesco. Ho realizzato anche un reportage fotografico. Qualche lavoratore, turisti e molti senza tetto dormivano sulle panchine e nel prato. Chi leggeva un giornale, chi beveva un po’ di vino, chi sistemava i propri indumenti prima di accomodarsi, ogni giorno le stesse o simili operazioni. Anche io prendevo sonno cercando di contare le pecore…anche se come sempre mi bloccavo alla terza che non vuole saltare oltre la staccionata…”.
Waiting Tomorrow affronta un altro tema sociale importante: il degrado urbano e quello ambientale. “Aspettando domani” è una critica e una provocazione al lassismo e all’ignoranza che spesso impregnano a caro prezzo la nostra società.
Head to Head
“Adoro il biliardo, mi piacciono il mancala e gli scacchi;
volevo raccontare l’arte del Novecento e mi sono ritrovato a tavolino con Duchamp…”.
Questo video ha una poetica preziosa e uno spirito raro. È un opera d’incanto senza tempo per veri collezionisti. Si possono ammirare opere così incantevoli nella Stanza degli Orologi al museo Poldi Pezzoli di Milano. La cura, il rispetto e l’amore per l’arte, la sua storia, i suoi tempi e i suoi maestri emergono con intensità e delicatezza. Ecco che un’opera può essere estrema nella sua totale leggerezza.
Good Luck
“Il 2005 è stato un anno della mia vita pieno di nascite, adozioni, aborti e inseminazioni tra parenti e amici cari. Maschi, femmine e parti gemellari…così è nato Good Luck.”
La ruota, spesso simbolo di destino, è visibile solo in parte sullo schermo. Nel video l’artista mescola un senso di casualità, l’atmosfera divina e una visione trascendentale dell’origine dell’uomo e della sua provenienza.
Blood River
Blood River è un’opera imponente e trionfale, possiede forza comunicativa e consapevolezza estetica mature. E’ una marcia in immagine piena di sentimento e dolore dedicata alle vittime della guerra e del potere.
Chiara Sgobba
01/03/2008
Roberto Marsella
Nasce a Taranto il 3 Giugno del 1974.
Nel 1994 presta servizio civile come guida presso il Museo Nazionale Archeologico di Taranto.
Dopo aver vissuto e studiato Grafica Pubblicitaria e Computer Design a Bologna e a Perugia si trasferisce a Milano nel 2000 dove lavora come Web&Motion Designer, Videomaker e
Art Director.
A Milano nasce il progetto Artistico SRH-COOLAGE che in breve tempo lo porta alla notorietà nel popolo del web grazie a link e recensioni su innumerevoli portali di WebArt in Italia e all´estero.
Roberto Marsella (conosciuto in internet come UNDERBOB) è uno dei fondatori di
Assemble-audiovisualresearch, laboratorio creativo di ricerca e sperimentazione audiovisiva che nasce a Milano nel Febbraio del 2000.
Nel 2001 viene contattato dall´AMMI - American Museum Of The Moving Image - di New York per i suoi lavori di motiongraphic e interazione online.
Nel 2002 partecipa in qualità di docente ad "Inter.face", seminario sulla Net Art organizzato da Artexe con la collaborazione di MP Esperia, Apogeonline e IED-Online.
Nel Gennaio 2003 parte per Londra dove realizza una personale presso lo spazio Orsini a South Kensington.
Torna a Milano e lavora come Video Artista collaborando con alcune delle più importanti realtà nel settore pubblicitario come la JWT - J. Walter Thompson, Silvestrin & Associati, Creo… per le quali realizza video installazioni artistiche per macro eventi come DTC “Diamond Nature’s Miracle” presso la “Fondazione Cini”, Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia o VOLVO “Your Concept Car” Milano, 9-10 giugno 2004 presso il Superstudio Più.
Natuzzi, Nike, Diesel, Volvo, Diadora, H3G, IED, Max, Coca Cola, RCS, L´Oreal, Lacoste, Lee, Wind, Emi, Diadora, Fuji, Burn... sono alcuni dei brands con cui ha collaborato.
Dal 2003 lavora con Chiara Sgobba al progetto di Arte, Didattica e Mltimedialità - ColorJuice Art Lab tramite il quale sperimenta nuovi linguaggi di documentazione rivolti allo studio e alla ricerca in campo artistico e sociologico e collabora all´ideazione del "Progetto Scuole 2007" prodotto da
Animal Planet Discovery Channel per WWF.
Collabora con la fondazione MUS-E – L’Arte per l’Integrazione a Scuola, proponendo laboratori di Arti Visive e Nuove Tecnologie, sviluppando con i bambini progetti di Grafica, Video Arte, documentazione fotografica e video.
I suoi laboratori vengono monitorati e studiati dall’ Università di Scienza della Formazione Bicocca.
Viene contattato da musicisti come gli Incognito (Londra),
Sezen Aksu (Istanbul)
Nevrotype (Napoli)...
per realizzare videoclip musicali d'autore.
Dal 2007 collabora con Angel Art Gallery e L'Immagine Art Gallery di Milano.
Nel 2008 la curatrice Paola Antonelli del MoMA di New York visiona i suoi lavori e li definisce eccellenti.
Dal 2009 collabora inoltre con il Comune di Milano - Settore Centri Socio-Culturali.
Tra le più importanti esposizioni:
2008
Art Verona
Fiera d'Arte Moderna e Contemporanea
Video Loop Installation: Insert Coin
Verona
Destined for Nothing
Mostra personale dell'artista Maurizio Savini
a cura di Luca Beatrice
Video Documentazione Artistica a cura di Roberto Marsella
15/11/2007-28/12/2007
Milano
2007
L'Amore Disparato
Mostra personale dell'artista Vanni Cuoghi
a cura di Luca Beatrice
Video Documentazione Artistica a cura di Roberto Marsella
07/08/2008 - 09/10/2008
Milano
2004
Nerd Exibition Party
L´invasione estetica dei tecno-creativi - Accademia Britannica
CultNetworkItalia, Venerdì 26 Novembre
Roma
2003
Istantanee Invideo
Mostra internazionale di video d´arte e cinema oltre XIII
Spazio Oberdan - Milano
In occasione della rassegna, oltre ai video, viene esposto il progetto COOLAGE ART (15 Collage Analogico/Digitali in Carta riciclata su tela).
Festarte
Una nuova geografia di idee
Roma
Vedere la musica
Mostra interattiva, Open Space Marconi dal 20 febbraio al 16 marzo
Percorso fra strumenti musicali interattivi e video musicali
In collaborazione con: Comune di Milano - Invideo - Fabbrica del Vapore - Aiace
Milano
Mind the gap
London Reportage
Teatro Litta
Live Performing – VJ Set
Milano
2002
Art into the web – Notte of
Artisti affermati e giovani talenti a confronto in una serata
dedicata alla Net Art, organizzato da Artexe con la collaborazione di
MP Esperia, Apogeonline e IEDONLINE,
Torino
Art Expo
Libero Libro d’Artista Libero
Spoleto
Mutazioni Invideo
Mostra internazionale di video d´arte e cinema oltre
XII Edizione - Spazio Oberdan
catalogo bilingue - Edizione A+G
Milano
Graz
Biennal on Media and Architetture
by ARTIMAGE I
Austria
Assemblea Nazionale AIAP
Riccione
Associazione Italiana Progettazione per la Comunicazione Visiva Animated Design
WDE Webdesignexperiments Il design in movimento tra cinema, televisione e web
Srh-Coolage Exibition
dal 13 ottobre al 25 ottobre
LIBRERIA HOEPLI
Milano
AirBrushShow
Milano
2001
AirBrushShow
Milano.
2000
Saldi invendibili in mostra
Collettiva d´arti figurative, fotografia, video,
con interventi dal vivo di musica teatro, poesia, performance multimediali
St. Fotografico IMAGO
Perugia
1999
Senza Titolo
Mostra Personale
Associazione Culturale Macadam
Perugia
Video d’affezione o scatole delle meraviglie?
Le opere video di Roberto Marsella conservano il fascino degli ingranaggi meccanici del 700 quando nacquero i primi carillons, gli automi e tutte quelle bizzarre creature tra artificio e natura che arricchivano collezioni di nobili intellettuali e regine bambine. Roberto Marsella è capace di utilizzare il video come un inventore estroso ed un sapiente artigiano, creatore d’incanti digitali, microcosmi bidimensionali e ingranaggi perfetti, vive in una scultura mobile che ricorda la scenografia de L'inhumaine, mastica ready-made, è un campione di Pop Art, l’ha fatta grossa alle mode cyberpunk e ha un contenzioso aperto con lo stile hi-tech. Roberto Marsella coglie ed elabora in modo nuovo e personale esperienze del cinema puro sperimentale come Le ballet mécanique di Fernand Léger e le mescola ai meccanismi attuali della pubblicità e della comunicazione di massa che conosce al punto da giocarci e manometterli… e se un giorno l’anomalia o l’avaria insieme al genio e alla conoscenza prendessero vita e autonomia… ecco vivere le opere di un giovane artista ardito ed imprudente, alle quali, per ora, possiamo purtroppo solo assistere. Divertiti e sconcertati vediamo allora le facce dei potenti della terra che frullano in una slot machine al posto di fruttini e monetine colorate e con espressioni da giullari o buffoni, si rendono gioco di noi perché di soldi “ne girano pochi”. Vediamo il Bacco di Caravaggio che, annoiato, alza il gomito alla nostra salute in un eterno autunno mentre Il Cristo del Mantegna levita coprendo l’ultimo raggio di sole tra le nuvole e la Madonna di Filippo Lippi ninna il Bambino su una sedia a dondolo, come facevano un tempo le nonne. Un ticchettio scandisce il ritmo delle immagini in movimento e ci tiene su un filo, tra suspense, attesa e malinconia per il senso di vacuo che ci trasmette a volte l’eternità, così imbambolata e in bilico, penso che queste magnifiche e inutili invenzioni abbiano la potenza e la spietatezza di una bomba ad orologeria che sta per esplodere e insieme la leggerezza di un prezioso orologio a cucù appeso in un silenzioso salotto d’epoca.
Chiara Sgobba
Milano, 2007
Lettera Aperta
Le immagini alle quali ci obbliga la nostra realtà
sono perlopiù vacue, prive di significato o di stimoli per il pensiero,
altrimenti accompagnate da informazioni quali ad esempio
una firma, oppure un ""compra"" subliminale.
La spontaneità distingue il lavoro di Roberto Marsella
che interpreta il suo, il nostro, presente pizzicandoci come un monello,
rubando icone ed immagini simbolo dagli altarini del consumo vorace,
per restituirle ritoccate e in improbabili montaggi.
Icone, le stesse oppure altre, che Andy Warhol ha svuotato drammaticamente
in ben altri tempi e luoghi,
sono ora contenitori pieni di vita nei quadri e negli assemblaggi di Roberto.
Sono porte spalancate alla comunicazione,
perdono la non-identità di freddo stereotipo mediatico e chiedono,
esigono, in tempi duri, di essere ancora e ancora guardate, usate,
ricordate e condivise, come una vecchia canzone,
come un piatto fumante di pastasciutta pronto in tavola.
Fotografie di personaggi e miti, marchi, marche,
sigle del nostro repertorio o patrimonio culturale-iconografico, si risvegliano più forti,
senza temere i tempi passati né quelli che verranno e senza
risentirsi per le inevitabili interferenze, imperfezioni, intromissioni del quotidiano.
Prendono un nuovo respiro e gettano via i loro vecchi abiti o connotati per stupirci,
farci sorridere e accompagnarci come forse non hanno mai fatto realmente,
se non nei nostri sogni o nelle nostre fantasie…
Lo sguardo di questo lavoro è aperto su una realtà che non tralascia alcun contesto,
dalle case, alle chiese, alle strade, è la testimonianza sincera di un vissuto.
Non è uno sguardo ripiegato su sé stesso,
non si è impigliato nelle reti della storia o del presente dell'Immagine,
non è fermo su di essa, no,
è uno sguardo che ci ha coinvolto e nello stesso tempo ci appartiene,
è semplicemente rivolto e dedicato a noi,
accorto del nostro ""vivere"" le immagini.
Chiara Sgobba
Milano, 2003
Lettera Aperta
...insieme ai suoni penetra la carne e si dissolve,
coraggiosa si appiccica alle parole e sfuggente scivola via dalle definizioni,
pericolosa si aggrappa ai corpi e ahimè, ammaliatrice, attrae gli oggetti.
A R T E.
Di chi è? È per chi la fa o per chi la ""usa""?
E’ anche di chi e per chi non la usa?
Quali e quanti sono i suoi codici?
Ha un valore?
E’ un valore misurabile?
Su che scala?
E’ il supporto che la rende preziosa o la firma dell’autore,
o il suo riconoscimento all’interno del sistema?
Di chi è il compito di riconoscerla?
Con quale unità di misura e competenze?
Perché esiste?
Cos’è? Dov’è?
E’ nelle persone o nei libri?
Nelle gallerie?
Nell’opera?
Nella vita?
Nel pensiero?
Tabù. Domande che spesso sono porte chiuse a chiave,
stanze buie con aria viziata.
Affrontate dai protagonisti dell’Arte però,
per mezzo delle loro opere e non solo,
diventano ventate d’aria fresca;
burrasche in mare aperto;
eruzioni vulcaniche;
orizzonti nuovi;
brezze di rivoluzione;
spiriti di costruzione e distruzione nei quali,comunque sia,
è radicata l’idea che l’Arte si rivela attraverso le persone e non viceversa.
Si intuisce un alto grado di distacco dell’artista dalla propria opera,
una consapevolezza,
la stessa che porta i grandi atleti a parlare in terza persona e
che fa parlare i maestri di tiro con l’arco ""di colpi che si tirano da soli"".
Quando e dove?
Judith Dunn afferma in relazione alla sua arte:""danza è quando
decidi di riconoscerlo, quando lo lasci succedere,
quando lo vedi e lo dici, quando lo fai e non importa dove accada.""
Scrive F. Busoni: ""Non è l’esecuzione di un virtuoso,
non è l’overture di Rienzi, non è la dottrina dell’armonia,
non è la canzone popolare delle nazioni distinte che
in patria ci è offerta dietro una palizzata a colori(…);
quand’anche ognuna di questa cose contenesse un granellino del tutto,
sarebbe ancora divisa, come se si tagliuzzasse
in tante minutissime strisce la volta celeste.""
Chi la fa e come?
Il coreografo Moses Pendleton dice :
""Ci sono molti pazzi che vivono in un loro mondo in un modo
particolarmente intenso e forte, ma il talento appartiene
all’artista che è in grado di imbrigliare quel sapere e condividerlo con gli altri...
conosce bene lo spirito del luogo,
è capace di portarlo dentro di sé,
è capace di percepire energie inespresse e ha quella naturale abilità
nell’allargarsi e spingersi in altri mondi.
E’ qualcuno che riesce a mettersi in contatto con tutti gli altri
elementi ed entità primordiali che vivono nel mondo"".
Con questo non si vuole certo affermare che
l’Arte si manifesti in una specie di trance,
David Sylvester lo chiama ""istinto radicato nell’esercizio,
nella pratica, nella conoscenza"".
Per chi è?
C. E. Ives scrive in ""Prima della sonata"":
""Probabilmente (…) dovrà sempre essere preclusa all’uomo
per la stessa ragione per cui gli è preclusa la facoltà
di distinguere il principio e la fine del cerchio""
e Busoni, riflettendo sulla musica, scrive:
""Gli uomini non conosceranno mai la sua essenza
nella sua purezza e compiutezza"".
A chi, a cosa serve?
""… ci è data per mettere dell’ordine nelle cose…
La folla esige che l’artista
faccia uscire ed esibisca le sue interiora.
E’ questo che si prende per la più nobile espressione d’arte,
chiamandola individualità o temperamento…"" I.Stravinskij.
Perché si fa?
Il pittore Francis Bacon afferma in un’intervista:
"" la sopravvivenza delle opere d’arte è un paradosso.
L’arte non celebra nessun rituale né insegna nulla…
l’unica motivazione dell’arte per noi è il fare,
il puro e semplice fare, l’eccitazione del risolvere
un problema per sua natura insolubile,
se non attraverso la costruzione di un
oggetto che è quello che alla fine rimane.
In effetti una volta che l’oggetto è compiuto,
l’artista potrebbe anche distruggerlo…
io però preferisco conservarlo"".
Cosa significa?
Sempre Stravinskij scrive:
""La maggior parte delle persone la ama in quanto si propone
di trovarvi delle emozioni quali la gioia, il dolore la tristezza,
un’evocazione della natura, lo spunto per sognare
o ancora l’oblio della vita prosaica.
Vi si cerca una droga, un doping.
Sarebbe ben poca cosa se fosse ridotta ad una simile destinazione"".
J. Cage, musicista, in ""Silenzio"" scrive:
""La musica è una cosa che non significa nulla"".
Come riconoscerla?
Intervistato, il pittore Jackson Pollock afferma:
""Penso che si dovrebbe amarla…Che problema c’è?
Amo certi fiori ed altri no. Anche la pittura dev’essere così"".
L’Arte è una di quelle forze che mette in scacco l’uomo,
lo confonde, si fa desiderare, ricercare, rincorrere,
fa parlare di sé
e forse è lei che ora ci fa credere
di poter archiviare in un sistema speculativo
i dubbi e la domande che la riguardano.
T. Mann scrive che forse il suo più intimo desiderio è quello di non essere udita, né veduta o intuita,
ma, se fosse possibile,
intesa e contemplata al di là dei sensi.
Chiara Sgobba
Milano, 2002
Roberto Marsella as Underbob
Clandestine Dream
“Ho provato a pensare di essere un clandestino, caduto in mare da una barca stracolma di persone. Ho provato ad immaginare come si muore in mare, cosa si sogna prima di morire.”
Un tema ancora e purtroppo sempre attuale. Roberto Marsella lavora sul punto di vista e sulla percezione del corpo. I piedi, simbolo del nostro andare nel mondo, guidano, sono la bussola e sembrano indicare una direzione anche in una situazione di totale abbandono. Questa immagine più di molte altre, ci permette di riflettere sulla condizione di estrema emergenza di un uomo costretto o spinto a lasciare la propria terra verso un destino incerto come una barchetta sotto la pioggia in balia delle onde.
Wake Up
“Ricordo che avevo appena iniziato a lavorare come assistente in galleria a Brera e non ero del tutto a mio agio, pensavo che avrei necessariamente dovuto adeguarmi a delle formalità che non mi appartenevano. Ho cominciato ad osservare da vicino artisti, critici e collezionisti e a capire il funzionamento del sistema dell’arte contemporanea. Fortunatamente la Pinacoteca di Brera era a due passi e in pausa pranzo qualche volta andavo a visitarla… intanto a casa lavoravo a Wake up.”
Da quando ho visto per la prima volta il lavoro di Roberto Marsella mi ha colpito il suo modo di vivere le immagini contemporanee o del passato, la sua capacità di rielaborarle e di metterle in contatto diretto con il suo immaginario e con il suo vissuto. Wake up è un opera che affonda le radici nella tradizione e nella classicità, nello stesso tempo ha un linguaggio estremamente contemporaneo e nuovo. E’ un video pregno di atmosfere familiari e informali con l’impatto e la pulizia che contraddistingue le grandi opere d’arte .
Brand Park
“Brand Park parla del sacrificio delle più belle architetture e luoghi italiani”.
Un’opera che rivela l’apocalisse architettonica del ventunesimo secolo, la calamità artificiale delle città italiane, è il dramma trasposto in video, un collage in piano sequenza e una sfilata che desta l’orrore della pubblicità, una deformità e una violenza alla quale siamo ormai abituati. Brand Park ci risveglia dall’anestesia permettendoci di provare ancora paura e ribrezzo per uno scempio estetico legalizzato.
Insert Coin
“Prima che esplodesse la crisi economica, io ero già in pieno deficit …e 40 personaggi tra i più ricchi del mondo mi sorridevano dal monitor”.
Delle curiose faccine con espressioni da giullari e buffoni frullano in una slot machine al posto di fruttini e monetine colorate, 40 uomini tra i più potenti della terra sono caduti loro malgrado, in un video di Roberto Marsella. Come nel film “La Fabbrica di Cioccolato” di Tim Burton e nel “Inferno” di Dante i personaggi sono destinati al contrappasso.
Memory is
“Ho fatto le scuole medie all’Istituto dei Salesiani di San Giovanni Bosco. Ricordo che un giorno morì un prete dell’istituto. Per circa una settimana il corpo fu tenuto in una bara aperta davanti all’altare. Ogni mattina eravamo costretti a passare accanto alla salma per la preghiera. Dopo il secondo giorno io e pochi altri ci rifiutammo di avvicinarci ancora perché iniziava a puzzare. Mi sono liberato da quell’immagine soltanto dopo qualche anno. Quando la salma di Padre Pio è stata esposta mi è ritornata in mente insieme alla gita scolastica a San Giovanni Rotondo, la camera di Padre Pio e i racconti delle sue stigmate. Quel giorno i miei compagni acquistarono i souvenir di Padre Pio, io presi una bellissima cassetta di ciliegie”.
In questo racconto si intrecciano ricordi personali con usanze culturali e religiose che ugualmente affrontano il tema della memoria.
”Memory is” pone domande sulle possibilità di conservare la memoria e sul senso e le qualità dei gesti che si usano per rendervi omaggio. La memoria è una facoltà della mente di conservare e richiamare alla coscienza esperienze e conoscenze passate, è l’idea o l’immagine di determinate cose o fatti che si conservano nella mente, è il concetto o il ricordo che una persona lascia di sé. E’ possibile che non esista altro modo se non quello di guardare una salma o comprare oggetti venduti e prodotti in quantità industriale per Ricordare qualcuno?
Automatism
“Quando ho realizzato “Automatism” ci fu l’assegnazione dell’Expo alla città di Milano. Il logo della manifestazione è caratterizzato dall’immagine dell’Uomo vitruviano di Leonardo al posto della X di Expo. E’ utilizzato malissimo e la sua estetica inutile mi disturba ogni volta che mi capita di vederlo.”
Nell’esperienza professionale dell’artista come grafico trova spazio l’intuizione. Il disegno tra arte e scienza dell’Uomo vitruviano rimane un enigma irrisolto, stupisce e lascia attoniti ancor’oggi come quando fu genialmente creato. Eterea sintesi grafica senza tempo, archetipo di armonia dell’uomo nel cosmo, risultato di proporzione e perfezione umane viene rielaborato in Automatism con tutta la sua superba astrazione e magica staticità, l“uomo matematico” diventa “uomo naturale”, la potenza dello standard e la forza del prototipo diventano energia dell’individuo e unicità del singolo; l’alterazione e la mutazione di stato, fisico, psichico ed emotivo diventano qualità ugualmente universali. La parentesi d’ingegno celeste nell’arte del Rinascimento cerca e trova qui rinnovato valore nell’arte contemporanea e uno sguardo attento, pronto ad aggiungere nuovi significati.
Waiting Tomorrow
“In pausa pranzo andavo spesso a mangiare, leggere e riposarmi al parco vicino al Castello Sforzesco. Ho realizzato anche un reportage fotografico. Qualche lavoratore, turisti e molti senza tetto dormivano sulle panchine e nel prato. Chi leggeva un giornale, chi beveva un po’ di vino, chi sistemava i propri indumenti prima di accomodarsi, ogni giorno le stesse o simili operazioni. Anche io prendevo sonno cercando di contare le pecore…anche se come sempre mi bloccavo alla terza che non vuole saltare oltre la staccionata…”.
Waiting Tomorrow affronta un altro tema sociale importante: il degrado urbano e quello ambientale. “Aspettando domani” è una critica e una provocazione al lassismo e all’ignoranza che spesso impregnano a caro prezzo la nostra società.
Head to Head
“Adoro il biliardo, mi piacciono il mancala e gli scacchi;
volevo raccontare l’arte del Novecento e mi sono ritrovato a tavolino con Duchamp…”.
Questo video ha una poetica preziosa e uno spirito raro. È un opera d’incanto senza tempo per veri collezionisti. Si possono ammirare opere così incantevoli nella Stanza degli Orologi al museo Poldi Pezzoli di Milano. La cura, il rispetto e l’amore per l’arte, la sua storia, i suoi tempi e i suoi maestri emergono con intensità e delicatezza. Ecco che un’opera può essere estrema nella sua totale leggerezza.
Good Luck
“Il 2005 è stato un anno della mia vita pieno di nascite, adozioni, aborti e inseminazioni tra parenti e amici cari. Maschi, femmine e parti gemellari…così è nato Good Luck.”
La ruota, spesso simbolo di destino, è visibile solo in parte sullo schermo. Nel video l’artista mescola un senso di casualità, l’atmosfera divina e una visione trascendentale dell’origine dell’uomo e della sua provenienza.
Blood River
Blood River è un’opera imponente e trionfale, possiede forza comunicativa e consapevolezza estetica mature. E’ una marcia in immagine piena di sentimento e dolore dedicata alle vittime della guerra e del potere.
Chiara Sgobba
01/03/2008
04
maggio 2011
Roberto Marsella – Colorjuice Art Lab
Dal 04 maggio al 06 giugno 2011
arte contemporanea
Location
PANE&CAFFE’
Milano, Via Gioacchino Murat, 70, (Milano)
Milano, Via Gioacchino Murat, 70, (Milano)
Vernissage
4 Maggio 2011, ore 19.30
Sito web
www.colorjuice.it
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