Roberto Moschini e Baharat Pant, acquarellisti della prima edizione del Premio Fabriano Marche d’Acqua, un’ amicizia artistica consolidata nel breve spazio di poche ore condivise a dipingere, nell’estate del 2010, sui tetti di Fabriano.

Ci ho messo del tempo per capire cosa unisse questi due artisti così diversi; troppo labili le motivazioni sulle quali basavano il desiderio di un progetto congiunto in questa mostra.

Ho visto il loro lavoro ed ho capito.

Perché è potente il filo che lega le opere. Si chiama Himalaya.

Himalaya. Il Tetto del Mondo, dimora delle Nevi eterne.

Il posto più plastico del pianeta, anche quello più mistico e vicino al cielo. Eterno luogo di natura e spiritualità, testimonianza del ciclo di vita terrena e morte, oltre ogni tempo.



E’ un viaggio dunque quello che questa mostra porta ai nostri occhi. Un viaggio di carta, macchie e colore, storie segrete e passioni. Vita. Misticismo.

Così le colline, le vette, le acque e i templi dell’Himalaya appaiono vivi, in colori cangianti attraverso le opere di Baharat: testimoniano i grandi silenzi e i profumi, la maestosità e la sacralità dei luoghi.

Così la storia del sesto Dalai Lama ci affascina attraverso la sua personalità trasgressiva, in contro tendenza con l’immaginario che lo vorrebbe mistico e che invece lo consacra alla storia attraverso i sensuali canti d’amore, quelli che Roberto interpreta.

Opere, in viaggio dai tetti di Fabriano al Tetto del Mondo:

Amaranto, come la memoria della terra. Azzurro, come la spiritualità dei luoghi. Smeraldo come il profumo degli incensi. Oro come la luce quando è più vicina al cielo. Magenta, come il canto che echeggia nelle sale del Museo della Carta, a Fabriano.

Anna Massinissa







Roberto Moschini and Baharat Pant, artists of the first edition of Marches d' Acqua Fabriano Watercolour, an artistic friendship consolidated in the short space of a few hours paintig, during summer 2010, on the roofs over Fabriano.

It tooks me some time to understand what joined these two apparentely different personages; too week were the motivations on which they based the desire of a plan combined for this extension.

Seeing their job I have understood.

Because the thread that alloy their operas is powerful one. It is called Himalayas.

Himalayas. The Roof of the World, dwelling of eternal Snows.

The most plastic place of the planet, also the most mystical one and nearest to the sky. Eternal place of nature and spirituality, testimony of the life and dead-cycle, beyond every time.



This exibition is therefore a travel, an extension door to our eyes. A travel made of paper, dots and colors, secret stories and passions. Life. Mistics.



Thus the hills, the summits, the waters and the temples in Himalayas appear live, in lighting colors through the works of Baharat: they testify deep silences and scents, the majety and the sacrality belonging to the places.

Thus the story of to the fourth Dalai Lama fascinates us through his trasgressive personality, against the common imaginary that would immagin him as a mystical person instead of the one he appears to be through the love songs, those which Roberto interprets in his operas.



Operas, travelling from the roofs of Fabriano to the Roof of the World:

Amaranth, like the memory of the earth. Blue, like the spiritualità of the places.

Emerald like the scent of incenses. Gold like the light when it is nearer the sky. Magenta, like the song that echoes in the rooms of the Paper Museum, in Fabriano.

Anna Massinissa









Fabriano ed il Museo della Carta danno il benvenuto ai due artisti che con la loro maestria e la rinnovata presenza in questo luogo, aggiungono valore all’eccellenza cittadina depositaria delle reciproche opere. Come è nostra consuetudine ci piace infatti pensare che la carta sia in qualche modo responsabile, non solo dell’incontro dei due talenti che oggi presentiamo, ma anche del loro lavoro e del percorso artistico svolto in tanti anni dedicati all’acquarello.

Un grazie a tutti quanti si sono adoperati per l’organizzazione di questa mostra e per aver riservato a Fabriano il privilegio di poter ospitare opere tanto belle testimonianza, di luoghi e culture così importanti.

Benvenuti a Fabriano

Ing. Giovanni Balducci

Assessore al Turismo del Comune di Fabriano



Fabriano and the Paper Museum welcome the artists who, by their ability and the renewed presence in this place, add value to the city excellence warehouse of their works. It is our custom to think that the paper is in some ways responsible, not only of the encounter of the two talents that today we present, but also of their job and the artistic career dedicated to watercolour.

Thanks to all who have been organizing the exhibition and who have reserved Fabriano the privilege of hosting these beautiful operas testimony of important places and cultures.



Welcome in Fariano.

Ing. Giovanni Balducci

Assessore al Turismo del Comune di Fabriano