Abstract di presentazione: …Osservare le opere di Roberto sembra di rimanere assediati dalla

capacità, ma se ti allontani e cerchi, trovi l’immediatezza di un tentativo, di un gesto fatto di
anacronismi e di iperbole letterarie che vanno a soddisfare lo sguardo non nel sublime e recondito
messaggio speculativo, ma in un sentimento melanconico che ci rimanda al sentiero dei ricordi e da
questo ci spinge verso una indeterminata consapevolezza dell’emozione. Fino a cercare tra le patine
emulsionanti i segni della materia e della forma, dove vere architetture mentali si compongono in
suggestive manipolazioni, tracciando sospetti e misteri e trovando attraverso lo sguardo deformato
dal pulviscolo della storia, le possibili attitudini. E contemporaneamente giuste raffigurazioni di un
io sospeso tra la praticità e l’utopia che conseguentemente realizzano un processo che si allontana
da una documentazione e si avvicina all’essenzialità dell’essenza, trasformandola in corpo e forma,
in superfici e linee e nella naturale conseguenza della metrica poetica….
(tratto dal testo in catalogo di Massimo Innocenti)