Laviamo l’anima
Installazione artistica di Roberto Spadea

Dopo averne fatte di tutti i colori, arriva il tempo di offrirsi ad un rituale antico romano di pubblica lustratio per purificarsi e ritornare all’innocenza con un gesto interiore vissuto in pubblico.

Da tempo immemorabile il Paese si fonda su somma ipocrisia e opacità, una norma non scritta ma rispettata secondo cui “I panni sporchi si lavano in famiglia”. Vizi privati e pubbliche virtù dove il familismo amorale è l’unico modello possibile.

La risposta è qualità etica della parresia greca il dire verità rischiando tutto, la qualità estetica di uno spirito artistico ludico e ingenuo. Una pulsione emozionale forse più utile di una morale autoreferenziale e penitenziale.

Laviamo l’anima è una installazione artistica, dove l’oblò di vetro della laundry si specchia nella window del museo di vetro del MIMUMO. Pura trasparenza, come pesci in un acquario in vetrina. Come sempre nei lavoro di Roberto Spadea, la citazione pop lambisce i confini del linguaggio pubblicitario, basti pensare al celebre spot con Franco Cerri nella parte dell’uomo in ammollo, in questo caso si può dire che non esiste colore impossibile per Roberto Spadea.

Alla depressione inglese dei primi grigi anni ottanta, la collaborazione tra Hanif Kureishi e Stephen Frears rispose con un film chiamato a invertire il mood di quegli anni, My Beautiful Laudrette fu un film destinato a rappresentare un segnale di cambiamento esistenziale, sociale e politico. I vintage jeans di Spadea sembrano uscire ancora più vividi da quello che sembra essere un puro bagno cromatico di energia emozionale. My Colourful Laundrette.

Vittorio Raschetti

Roberto Spadea roberto.spadea@live.it www.robertospadea.blogspot.it
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