Il 17 Aprile alle ore 19.30, la Baccaro Art Gallery - in via Carmine, 66 Pagani- prosegue il suo percorso, inaugurando una nuova mostra – Incontro fuori città- del maestro Rocco Forgione durante la quale gli ospiti potranno assistere ad una performance dell'artista. La mostra intende dare spazio all'arte del pittore, “unico vero interprete della nuova avanguardia”, che potremmo definire ispirata al surreale fantastico, in cui, pur mantenendo salde le suggestioni create in lui dalla pittura dei grandi maestri del passato, l'artista si spinge oltre, donando alle immagini, che popolano le opere, una vitalità propria, in cui è evidente una continua interazione tra i personaggi, che sembrano parlarsi, sussurrarsi qualcosa. Un continuo movimento, un vortice di oggetti, persone, stelle, colori, che realizzano scene vivaci, in cui il vissuto quotidiano è riproposto in chiave fiabesca e la realtà, trasfigurata, quasi per gioco. Nelle sue immagini affiora la sua fantasia instancabile, audace e sbrigliata; la sua estrema abilità che spinge così lontano il gioco dei colori e dei toni, modulando talmente bene i più sensibili passaggi, che s'impone all'ammirazione come uno tra i maggiori alchimisti della cromia. Non ha temi prescelti: Forgione rappresenta personaggi, animali ma anche architetture e ogni quadro rievoca la classicità di un assemblaggio apparentemente incongruo di elementi compositivi plasticamente forti. Tutte le opere sono espressione della fedeltà alle antiche regole di un fare, conquistato con un esercizio paziente e severo. Pittore di tradizione Rocco Forgione si rifà evidentemente alla lezione psicanalitica sulle simbologie oniriche, egli non insiste tanto sull'immaginario archetipo, quanto sull'esplorazione del rimosso. I suoi sogni sono costruiti a tavolino, sono fiabe che si avvalgono dell'insegnamento dei grandi del passato per essere rielaborati in chiave moderna. I suoi racconti per risoluzione e, talvolta, anche per scelta tematica sono stati avvicinati dalla critica all'opera di Bosch, altre volte a Goya e ai surrealisti.
Forgione non ama però i temi di denuncia sociale, non ama i soggetti tragici pur amando la forza che li esprime in Goya, in Ensor, in Grosz, in Scipione, in Bruegel; il maestro appare sollevato dal vero ma profondamente curioso dell'umanità, dei particolari della vita, in una dimensione quasi crepuscolare, al riparo dal dramma.
Ecco quindi che la pittura diventa una lunga ed affascinante favola nel reale e Rocco Forgione l'estroso giocoliere capace di creare un universo alimentato da pensieri, paure, sogni, leggende in un orgiastico sistema di perfetta armonia spaziale-stilistico-cromatica, impegnandosi in disamine avventurose e spericolate.