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Roma Barocca. Bernini, Borromini, Pietro da Cortona
In mostra sono documentate – oltre ai capolavori architettonici e ai grandi cicli decorativi – anche la sperimentazione del barocco interrotto, di opere rimaste sulla carta per scelta dei committenti o per mancanza di risorse, attraverso modelli di grandi dimensioni
Comunicato stampa
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La Mostra, che si inaugurerà negli spazi espositivi di Castel Sant’Angelo, è promossa dal Comitato Nazionale “Roma e la Nascita del Barocco” e dal Centro di Studi sulla Cultura e l’immagine di Roma d’intesa col Polo Museale di Roma, col Dipartimento di Storia dell’Architettura e Restauro della “Sapienza” e con altre Istituzioni. Posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, la Mostra viene realizzata col contributo del MIUR, della Regione Lazio, della Arcus, della Provincia di Roma, del Comune di Roma e col coordinamento organizzativo di Electa.
La Mostra – diretta da Paolo Portoghesi con Marcello Fagiolo – proporrà un percorso visivo attraverso i più significativi luoghi della città di Roma, così come vennero plasmandosi soprattutto durante i pontificati di Urbano VIII Barberini (1623-44), Innocenzo X Pamphilj (1644-55) e Alessandro VII Chigi (1655-66) attraverso l’opera di Bernini, Borromini e Pietro da Cortona. In un secolo di crisi politica e di marginalizzazione del papato, il Barocco costituisce il vanto e il primato di Roma per l’eccezionale forza rivoluzionaria del suo linguaggio: le innovazioni berniniane e borrominiane si diffondono non soltanto in tutta Europa ma contagiano anche l’America latina. Il Barocco romano diviene così emblema assoluto dell’arte come meraviglia, spettacolo, invenzione continua.
La Mostra intende documentare – oltre ai capolavori architettonici e ai grandi cicli decorativi - anche la sperimentazione del barocco interrotto, di opere rimaste sulla carta per scelta dei committenti o per mancanza di risorse. Attraverso ricostruzioni virtuali e modelli di grandi dimensioni (dai tre agli otto metri di ampiezza) verranno così ricostruiti – insieme a opere perdute come la Villa del Pigneto Sacchetti di Pietro da Cortona - alcuni progetti di eccezionale interesse, come quello di Pietro da Cortona per un Palazzo-Fontana per i Chigi a piazza Colonna, o quelli borrominiani per S. Giovanni in Laterano e S. Paolo fuori le Mura. Particolarmente suggestive appaiono le ricostruzioni del borrominiano “Foro Pamphili” di piazza Navona col palazzo di Innocenzo X, la chiesa di S. Agnese e la Fontana dei Fiumi (a confronto col grande modello berniniano della Fontana dei Fiumi) e dei progetti per il Louvre di Pietro da Cortona e di Bernini (quest’ultimo con la spettacolare scenografia di curve concave e convesse). Inoltre saranno presenti in Mostra un modello ricostruttivo a grandezza naturale della Meridiana nei giardini del Quirinale, recentemente attribuita a Borromini, e un modello fotografico della Galleria di Alessandro VII al Quirinale che presenta gli affreschi architettonici di Pietro da Cortona, in parte recentemente ritrovati e in parte restituiti in fotomontaggio dai disegni originali.
Il percorso della Mostra prosegue nelle sezioni tematiche dedicate al linguaggio architettonico, alle arti decorative, alla musica, al cantiere, alla scienza, al tempo e alla prospettiva come arte dello spazio d’illusione. Accanto a opere di Bernini, Algardi, Pietro da Cortona, Baciccio verranno esposti la famosa Arpa Barberini, un modello di cembalo in terracotta con divinità marine e la celebre Veduta del palazzo Ludovisi a Montecitorio secondo il progetto berniniano, attribuita a Mattia de’ Rossi, gentilmente concessa dal Presidente della Camera dei Deputati.
Tra gli oggetti eccezionalmente concessi in prestito dalla Fabbrica di S. Pietro (e in massima parte esposti per la prima volta) si segnalano il modello in gesso di una Loggia delle Reliquie e la prima versione della berniniana Cattedra di S. Pietro.
L’iniziativa rientra nelle attività del Comitato Nazionale, che prevedono – oltre al Catalogo, edito da Electa e ai cataloghi delle precedenti esposizioni su Bernini, Borromini e Pietro da Cortona – il completamento di una serie di oltre quindici volumi, che costituiscono nel loro complesso un imponente contributo agli studi sulla cultura artistica del Seicento: si citano i sei nuovi volumi dell’Atlante del Barocco in Italia (coordinati da M. Fagiolo, De Luca Editori d’Arte), gli studi su Pietro da Cortona (A. Cerutti, M. Villani, S. Benedetti), su Bernini (D. Del Pesco, D. Gallavotti Cavallero, S. Roberto) e su temi di architettura religiosa (S. Tuzi, S. Sturm).
L’inaugurazione prevede un concerto con musiche di Carlo Rainaldi a cura del maestro Lorenzo Tozzi.
La Mostra – diretta da Paolo Portoghesi con Marcello Fagiolo – proporrà un percorso visivo attraverso i più significativi luoghi della città di Roma, così come vennero plasmandosi soprattutto durante i pontificati di Urbano VIII Barberini (1623-44), Innocenzo X Pamphilj (1644-55) e Alessandro VII Chigi (1655-66) attraverso l’opera di Bernini, Borromini e Pietro da Cortona. In un secolo di crisi politica e di marginalizzazione del papato, il Barocco costituisce il vanto e il primato di Roma per l’eccezionale forza rivoluzionaria del suo linguaggio: le innovazioni berniniane e borrominiane si diffondono non soltanto in tutta Europa ma contagiano anche l’America latina. Il Barocco romano diviene così emblema assoluto dell’arte come meraviglia, spettacolo, invenzione continua.
La Mostra intende documentare – oltre ai capolavori architettonici e ai grandi cicli decorativi - anche la sperimentazione del barocco interrotto, di opere rimaste sulla carta per scelta dei committenti o per mancanza di risorse. Attraverso ricostruzioni virtuali e modelli di grandi dimensioni (dai tre agli otto metri di ampiezza) verranno così ricostruiti – insieme a opere perdute come la Villa del Pigneto Sacchetti di Pietro da Cortona - alcuni progetti di eccezionale interesse, come quello di Pietro da Cortona per un Palazzo-Fontana per i Chigi a piazza Colonna, o quelli borrominiani per S. Giovanni in Laterano e S. Paolo fuori le Mura. Particolarmente suggestive appaiono le ricostruzioni del borrominiano “Foro Pamphili” di piazza Navona col palazzo di Innocenzo X, la chiesa di S. Agnese e la Fontana dei Fiumi (a confronto col grande modello berniniano della Fontana dei Fiumi) e dei progetti per il Louvre di Pietro da Cortona e di Bernini (quest’ultimo con la spettacolare scenografia di curve concave e convesse). Inoltre saranno presenti in Mostra un modello ricostruttivo a grandezza naturale della Meridiana nei giardini del Quirinale, recentemente attribuita a Borromini, e un modello fotografico della Galleria di Alessandro VII al Quirinale che presenta gli affreschi architettonici di Pietro da Cortona, in parte recentemente ritrovati e in parte restituiti in fotomontaggio dai disegni originali.
Il percorso della Mostra prosegue nelle sezioni tematiche dedicate al linguaggio architettonico, alle arti decorative, alla musica, al cantiere, alla scienza, al tempo e alla prospettiva come arte dello spazio d’illusione. Accanto a opere di Bernini, Algardi, Pietro da Cortona, Baciccio verranno esposti la famosa Arpa Barberini, un modello di cembalo in terracotta con divinità marine e la celebre Veduta del palazzo Ludovisi a Montecitorio secondo il progetto berniniano, attribuita a Mattia de’ Rossi, gentilmente concessa dal Presidente della Camera dei Deputati.
Tra gli oggetti eccezionalmente concessi in prestito dalla Fabbrica di S. Pietro (e in massima parte esposti per la prima volta) si segnalano il modello in gesso di una Loggia delle Reliquie e la prima versione della berniniana Cattedra di S. Pietro.
L’iniziativa rientra nelle attività del Comitato Nazionale, che prevedono – oltre al Catalogo, edito da Electa e ai cataloghi delle precedenti esposizioni su Bernini, Borromini e Pietro da Cortona – il completamento di una serie di oltre quindici volumi, che costituiscono nel loro complesso un imponente contributo agli studi sulla cultura artistica del Seicento: si citano i sei nuovi volumi dell’Atlante del Barocco in Italia (coordinati da M. Fagiolo, De Luca Editori d’Arte), gli studi su Pietro da Cortona (A. Cerutti, M. Villani, S. Benedetti), su Bernini (D. Del Pesco, D. Gallavotti Cavallero, S. Roberto) e su temi di architettura religiosa (S. Tuzi, S. Sturm).
L’inaugurazione prevede un concerto con musiche di Carlo Rainaldi a cura del maestro Lorenzo Tozzi.
15
giugno 2006
Roma Barocca. Bernini, Borromini, Pietro da Cortona
Dal 15 giugno al 29 ottobre 2006
architettura
arte antica
arte antica
Location
CASTEL SANT’ANGELO
Roma, Lungotevere Castello, 50, (Roma)
Roma, Lungotevere Castello, 50, (Roma)
Biglietti
intero 8 euro; ridotto 5,50 euro
Orario di apertura
9.00 - 19.00. Chiuso il lunedì. La biglietteria chiude alle ore 18.00
Vernissage
15 Giugno 2006, su invito
Editore
ELECTA
Ufficio stampa
ELECTA
Curatore