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Roma o cara
In mostra olii, acquerelli, pastelli, disegni, incisioni, sculture, fotografie d’epoca dei più noti artisti che con le loro opere hanno rappresentato i luoghi della “città eterna” e della sua celebre campagna.
Comunicato stampa
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R. Allot, F. Anivitti, G. Balla, P. Barucci, L. Bazzani, A. Bertaccini, A. Bocchi,
I. Caffi, D. Cambellotti, O. Carlandi, E. Coleman, H. Corrodi, V. Cusatelli, M. De Franceschi, J. Fay, L. Frommel, G. Gigante, V. Giovannini, C. Gore, V. Grassi,
C. Haag, C. Haase, C. Innocenti, A. Jensen, P. Joris, A. Kirnig, F. Knebel,
W. Linde, L. Mariotti, V. Menegozzo, V. J. Nicolle, G. Pastina, C. Petersen,
M. C. Quadely, F. Rinaldi, H. P. Riviere, E. Roesler Franz, M. Roman, F. Schianchi,
P. Sassi, G. A. Sartorio, C. Socrate, A. Spadini, L. Surdi, W. Whider, J. Zhand
Anche quest’anno la Nuova Galleria Campo dei Fiori partecipa all'iniziativa della Notte Bianca promossa dal Comune di Roma per sabato 18 settembre 2004, inaugurando la sua prima mostra autunnale: ”Roma o cara” – la città ritratta 1774 – 1945 a cura di Lela Djokic con la collaborazione di Daina Maja Titonel.
In mostra olii, acquerelli, pastelli, disegni, incisioni, sculture, fotografie d’epoca dei più noti artisti che con le loro opere hanno rappresentato i luoghi della “città eterna” e della sua celebre campagna.
Da un lato, Roma com’era con i suoi monumenti e la sua gente; dall’altro, gli artisti sedotti dai paesaggi e panorami che ci fanno rivivere cogliendone l’essenza e l’incantesimo.
Da questo scenario emergono le opere di grandi figure di pittori come il napoletano Giacinto Gigante che, con una Veduta del Ponte Quattro Capi del 1844, si eguaglia per la straordinaria qualità alle celebri vedute di Vanvitelli. Giacomo Balla è presente con una piccola tavola divisionista: Villa Borghese sotto la neve del 1902. Villa Borghese fà da sfondo anche alla Bagnante di Armando Spadini del 1923. Dello stesso autore ci sono due versioni, una notturna e l’altra diurna, del Ponte sul Tevere (1910). Del 1950 è Il Tevere a Ponte Margherita di Carlo Socrate.
Accanto agli artisti italiani troviamo una ricca presenza di pittori straneri, attivi a Roma, o comunque ispirati dalla città, artisti che insieme hanno contribuito a diffondere nell’immaginario collettivo il mito di Roma. Fra questi ricordiamo il tedesco Joseph Fay il quale, in Una via del Borgo, dipinge una variopinta scena di strada di uno dei quartieri più popolosi nell’ombra del Cupolone.
In mostra anche opere di artisti di primissimo piano, seppure meno noti, che proprio da Roma trassero la loro ispirazione, come Wladimir Linde che dipinse nel 1914 l’Arco di Tito con Colosseo di forte ispirazione boekliniana.
Per la scultura con i temi della “Campagna romana” si presenta un raro bronzo di Duilio Cambellotti Tori, (1903 – 1907) insieme alla scultura in cera Pane del 1916, e un inedito bronzo di Camillo Innocenti, Lo Zampognaro (c. 1903).
Completano la rassegna 12 fotografie d’epoca.
I. Caffi, D. Cambellotti, O. Carlandi, E. Coleman, H. Corrodi, V. Cusatelli, M. De Franceschi, J. Fay, L. Frommel, G. Gigante, V. Giovannini, C. Gore, V. Grassi,
C. Haag, C. Haase, C. Innocenti, A. Jensen, P. Joris, A. Kirnig, F. Knebel,
W. Linde, L. Mariotti, V. Menegozzo, V. J. Nicolle, G. Pastina, C. Petersen,
M. C. Quadely, F. Rinaldi, H. P. Riviere, E. Roesler Franz, M. Roman, F. Schianchi,
P. Sassi, G. A. Sartorio, C. Socrate, A. Spadini, L. Surdi, W. Whider, J. Zhand
Anche quest’anno la Nuova Galleria Campo dei Fiori partecipa all'iniziativa della Notte Bianca promossa dal Comune di Roma per sabato 18 settembre 2004, inaugurando la sua prima mostra autunnale: ”Roma o cara” – la città ritratta 1774 – 1945 a cura di Lela Djokic con la collaborazione di Daina Maja Titonel.
In mostra olii, acquerelli, pastelli, disegni, incisioni, sculture, fotografie d’epoca dei più noti artisti che con le loro opere hanno rappresentato i luoghi della “città eterna” e della sua celebre campagna.
Da un lato, Roma com’era con i suoi monumenti e la sua gente; dall’altro, gli artisti sedotti dai paesaggi e panorami che ci fanno rivivere cogliendone l’essenza e l’incantesimo.
Da questo scenario emergono le opere di grandi figure di pittori come il napoletano Giacinto Gigante che, con una Veduta del Ponte Quattro Capi del 1844, si eguaglia per la straordinaria qualità alle celebri vedute di Vanvitelli. Giacomo Balla è presente con una piccola tavola divisionista: Villa Borghese sotto la neve del 1902. Villa Borghese fà da sfondo anche alla Bagnante di Armando Spadini del 1923. Dello stesso autore ci sono due versioni, una notturna e l’altra diurna, del Ponte sul Tevere (1910). Del 1950 è Il Tevere a Ponte Margherita di Carlo Socrate.
Accanto agli artisti italiani troviamo una ricca presenza di pittori straneri, attivi a Roma, o comunque ispirati dalla città, artisti che insieme hanno contribuito a diffondere nell’immaginario collettivo il mito di Roma. Fra questi ricordiamo il tedesco Joseph Fay il quale, in Una via del Borgo, dipinge una variopinta scena di strada di uno dei quartieri più popolosi nell’ombra del Cupolone.
In mostra anche opere di artisti di primissimo piano, seppure meno noti, che proprio da Roma trassero la loro ispirazione, come Wladimir Linde che dipinse nel 1914 l’Arco di Tito con Colosseo di forte ispirazione boekliniana.
Per la scultura con i temi della “Campagna romana” si presenta un raro bronzo di Duilio Cambellotti Tori, (1903 – 1907) insieme alla scultura in cera Pane del 1916, e un inedito bronzo di Camillo Innocenti, Lo Zampognaro (c. 1903).
Completano la rassegna 12 fotografie d’epoca.
18
settembre 2004
Roma o cara
Dal 18 settembre al 13 novembre 2004
arte moderna e contemporanea
Location
NUOVA GALLERIA CAMPO DEI FIORI
Roma, Via di Monserrato, 30, (Roma)
Roma, Via di Monserrato, 30, (Roma)
Orario di apertura
10-13 / 16-19, chiuso lunedì mattina e festivi
Vernissage
18 Settembre 2004, 20.00 - 24.00
Curatore