ROMA REGINA AQUARUM, IERI COME OGGI

avrà luogo lunedì 2 febbraio 2009, dalle ore 16.00 alle 19.30, presso la Sala della Clemenza di Palazzo Altieri. Sono in programma cinque interventi a cura di eminenti relatori che ripercorreranno gli aspetti storico-artistici degli acquedotti, da quelli romani a quelli tardo-rinascimentali, fino ai tempi più recenti, nel seguente ordine:

L’acqua nella Roma antica, dalle origini all’impero – a cura di Leonardo Lombardi

Tracciati agricoli medievali nel parco archeologico degli acquedotti aniensi a Castel Madama – a cura di Alessandro Camiz, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”

L’acqua a Roma, dalla crisi del periodo medioevale alla realizzazione degli acquedotti moderni Vergine, Felice e Paola tra il 1570 e il 1612 – a cura di Rossella Motta, Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma

Acqua Pia Antica Marcia: dalla ricerca mancata di un mito alla nascita di un investimento sociale – a cura di Francesco Amendolagine, IUAV Venezia

Il Peschiera: un fiume di acqua per Roma – a cura di Sandro Cecili, presidente di Acea Ato2 S.p.A.

Coordina l’incontro Alessandro Viscogliosi, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”

Questo è il secondo appuntamento annuale di un ciclo inaugurato dalla Delegazione FAI di Roma con grande successo nel 2008 con “I 500 anni di Via Giulia”, e che quest’anno riaccende le luci sulla grande maestria dei romani nel campo dell’ingegneria civile. Per primi, i romani perfezionarono una autentica cultura del trasferimento delle acque, creando il sistema di opere idriche più esteso e tecnologicamente più avanzato del mondo antico - forse di tutti i tempi - tanto che alla fine del I secolo la quantità di acqua potabile che giungeva a Roma attraverso 11 acquedotti era un milione di metri cubi al giorno. Un risultato che giustamente le valse il titolo di REGINA AQUARUM e che è alla base del primato tecnologico che a ancora oggi viene riconosciuto alla nostra Capitale in tutto il mondo.