Un numero di opere di grande e medio formato della produzione attuale di Rosalba Camarda (Catania, 1968), in mostra alla Galleria dell’Associazione Culturale “LA CUBA D’ORO” di Roma dal 13 al 27 gennaio 2005: sono le Nuove Accezioni possibili, contate ma idealmente infinite.

Si tratta di un’interessante accezione della pittura astratto-geometrica, in sintonia con gli slittamenti e le numerose riproposizioni degli scorsi decenni – a cominciare da quella “ridefinita” – alleggerita nel contenuto e nella esecuzione del peso della sua stessa storia.

Adriana Martino, in una recente presentazione di lavori dell’artista esposti presso la Fondazione Mazzullo di Taormina, nel notare come la pittura rimanga nell’arte con un suo valore di ricerca primario che le nuove possibilità tecnologiche sono in grado di dilatare ma non contraddire, rileva che “la visione strutturale della relazione spazio-tempo di Camarda trasmette lo spazio delle sensazioni tattili con una precisa libertà post-storica”.

“Convivono, nelle opere di Rosalba Camarda – scrive Emanuela Nicoletti per l’attuale mostra – tanto il ‘concetto forte di creazioni’, di pattern e autodisciplina precisati in termini di visualità, quanto la coscienza di un oltre che si spinge verso l’alienazione del corpo: il ruolo centrale, sottile e sublime, in questo gioco di opposti, è affidato al colore in tutta la sua gamma di potenzialità sensoriali, dalla vista al tatto, all’ascolto complessivo”.



Proveniente dalla Accademia di Belle Arti di Catania, Rosalba Camarda si è distinta per la coerenza e il rigore del suo lavoro teorico e operativo: dalla tesi di diploma (“La stanza della Pittura di Dorazio e Marini all’Atelier sul mare di Tusa”) presto consultabile sul sito di Fiumara d’Arte, alla ricerca pittorica che ha ottenuto riconoscimenti e consensi sul territorio nazionale.