Sabato 12 novembre alle 18:00 Primo Piano Arte Studio inaugura la bipersonale di due artisti, Rosaria Boemi e Joachim K. Silue. Sud + Sud è il titolo della mostra che mette in luce simbologie e culture di due paesi del meridione: la Sicilia per Rosaria Boemi, la Costa d'Avorio per Joachim K. Silue.

TESTO A CURA DI GRAZIELLA ZARDO
Microscopiche gocce di vapore unite in massa per formare uno strato galleggiante sul suolo padano: è la nebbia che vediamo e che non ci permette di vedere. Vede molto bene invece Rosaria Boemi, giovane artista di Messina che ha trovato nella Scuola del Vetro di Murano il modo di "tessere la luce". "Luce" infatti è il titolo di una delle opere messe in mostra dall'artista per l'allestimento di Sud + Sud. Bagliori uniti a goccioline di vetro, tessiture di corde, capelli e perle, gioielli e filamenti di vetro: Rosaria Boemi sa "filare il vetro". Scrive l'artista: "Ogni singolo gesto compiuto si nutre del tempo che scorre. Da esso scaturisce, in esso si perpetua. In questo continuo ripetersi, come un'orazione, si tessono e annodano i fili dell'esistenza, si crea un legame fra il mio operare artistico e un intimo sentimento di fede, come un'offerta". Le opere di Rosaria Boemi sono al contempo fragili e forti di significati simbolici che la legano alla cultura siciliana.
Altrettanto forte è il legame tra Joachim K. Silue e il suo paese d'origine, la Costa d'Avorio. Artista affermato, Joachim Silue ha partecipato a mostre insieme ad artisti di fama internazionale. Scrive l'autore delle opere: "Questi lavori raccolgono molti temi del mio paese nativo, la Costa d'Avorio. Essi rappresentano i tipici strumenti musicali africani ottenuti lavorando e modellando la zucca, e proprio con la zucca si produce una miriade di attrezzi e utensili molto utilizzati nella cultura africana [...] Le mie opere sono frutto d'una ricerca artistico-archeologica per esprimere la coscienza culturale dell'arte antica e contemporanea, l'espressione di forme e immagini incancellabili dalle nostre memorie e che riecheggiano involontariamente nella nostra vita moderna".