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Rossana Pinero – Acqua, rivelazione naturale
Le opere descrivono immagini che scavano, solcano, la nostra anima come il nostro corpo, rendendoci parte costante di un unico scorrere, visivo esonoro, che segue il percorso di una evoluzione per poi tornare di nuovo immaterialmente a noi, attraverso una fisicità depurata (ben evidenziata nell’opera Rinascita) che dal nostro corpo muove verso le ragioni della nostra percezione
Comunicato stampa
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Acqua rivelazione naturale
Iste ego sum: nec me mea fallit imago, affermò la rivelazione del mito, quando Ovidio lo descrisse riflettersi nelle acque e scoprire se stesso.
La consistenza eterea dell'acqua non solo ha il dono di riflettere, e quindi di identificare identità, attraverso il rimando da ciò che vediamo e dunque siamo a ciò che sentiamo e quindi percepiamo, ma ha anche in se la consistenza fluida che segue il moto degli eventi che rimanda ad una parte costitutiva del nostro essere. Non solo, dunque, alla nostra stessa fisicità ma anche alla nostra emozionalità che continuamente trasmigra, in un unico divenire, verso le diverse condizioni dell'essere.
Fluida consistenza che nel suo passaggio incide profondità verticali, come luoghi di pensiero e di conoscenza, così come lo e' in noi similmente lo e' in natura, goccia lieve in grado di scavare pietra.
L'identificazione del nostro essere, del nostro sentire, sia nella sua parte fisica, corporea, sia nella sua dimensione immateriale ed eterea, con la natura dell' acqua descrive una scoperta che trova in queste ragioni comuni il ritorno ad un passato antico. Un tempo di cui ne percepiamo la suggestione, spesso attraverso gesti (come nel ciclo fotografico Riconoscimenti), in cui ritroviamo la consistenza del non detto, in cui l’acqua asseconda il compiersi dei nostri movimenti ritornando ad una ancestrale attitudine a prassi antiche e rituali, di conoscenza come di amore.
Questo e' il tragitto che la mostra segue, le opere descrivono immagini che scavano, solcano, la nostra anima come il nostro corpo, rendendoci parte costante di un unico scorrere, visivo e sonoro, che segue il percorso di una evoluzione per poi tornare di nuovo immaterialmente a noi, attraverso una fisicità depurata (ben evidenziata nell’opera Rinascita) che dal nostro corpo muove verso le ragioni della nostra percezione.
Acqua, rivelazione naturale, il lavoro presentato da Rossana Pinero, segue proprio questo percorso condensandolo attraverso suggestioni estetiche, sonore e gestuali. Lavoro che coinvolge direttamente lo spettatore nel descrivere la nostra reciprocità con l’acqua,come parte costituente di una unica natura in cui la nostra identificazione umana e' luogo di una appartenenza più ampia che lega il nostro sentire allo scorrere di epoche, la nostra consistenza umana e terrena ad una dimensione ancora più estesa, come ad un respiro più profondo, in cui noi ci riconosciamo come partedi un tutto e pertanto riflettiamo l’eco di una unica, perfetta, composizione universale. Ed in questo scorrere percepiamo le nostre fragilità come le nostre attitudini, la nostra consistenza terrena che sorregge la nostra consistenza immateriale, il nostro legame con l’altro ed, infine, il ritorno a noi, come incessante punto di origine.
Sonia Zampini
Iste ego sum: nec me mea fallit imago, affermò la rivelazione del mito, quando Ovidio lo descrisse riflettersi nelle acque e scoprire se stesso.
La consistenza eterea dell'acqua non solo ha il dono di riflettere, e quindi di identificare identità, attraverso il rimando da ciò che vediamo e dunque siamo a ciò che sentiamo e quindi percepiamo, ma ha anche in se la consistenza fluida che segue il moto degli eventi che rimanda ad una parte costitutiva del nostro essere. Non solo, dunque, alla nostra stessa fisicità ma anche alla nostra emozionalità che continuamente trasmigra, in un unico divenire, verso le diverse condizioni dell'essere.
Fluida consistenza che nel suo passaggio incide profondità verticali, come luoghi di pensiero e di conoscenza, così come lo e' in noi similmente lo e' in natura, goccia lieve in grado di scavare pietra.
L'identificazione del nostro essere, del nostro sentire, sia nella sua parte fisica, corporea, sia nella sua dimensione immateriale ed eterea, con la natura dell' acqua descrive una scoperta che trova in queste ragioni comuni il ritorno ad un passato antico. Un tempo di cui ne percepiamo la suggestione, spesso attraverso gesti (come nel ciclo fotografico Riconoscimenti), in cui ritroviamo la consistenza del non detto, in cui l’acqua asseconda il compiersi dei nostri movimenti ritornando ad una ancestrale attitudine a prassi antiche e rituali, di conoscenza come di amore.
Questo e' il tragitto che la mostra segue, le opere descrivono immagini che scavano, solcano, la nostra anima come il nostro corpo, rendendoci parte costante di un unico scorrere, visivo e sonoro, che segue il percorso di una evoluzione per poi tornare di nuovo immaterialmente a noi, attraverso una fisicità depurata (ben evidenziata nell’opera Rinascita) che dal nostro corpo muove verso le ragioni della nostra percezione.
Acqua, rivelazione naturale, il lavoro presentato da Rossana Pinero, segue proprio questo percorso condensandolo attraverso suggestioni estetiche, sonore e gestuali. Lavoro che coinvolge direttamente lo spettatore nel descrivere la nostra reciprocità con l’acqua,come parte costituente di una unica natura in cui la nostra identificazione umana e' luogo di una appartenenza più ampia che lega il nostro sentire allo scorrere di epoche, la nostra consistenza umana e terrena ad una dimensione ancora più estesa, come ad un respiro più profondo, in cui noi ci riconosciamo come partedi un tutto e pertanto riflettiamo l’eco di una unica, perfetta, composizione universale. Ed in questo scorrere percepiamo le nostre fragilità come le nostre attitudini, la nostra consistenza terrena che sorregge la nostra consistenza immateriale, il nostro legame con l’altro ed, infine, il ritorno a noi, come incessante punto di origine.
Sonia Zampini
22
giugno 2011
Rossana Pinero – Acqua, rivelazione naturale
Dal 22 giugno al 03 luglio 2011
arte contemporanea
Location
PALAZZO BASTOGI
Firenze, Via Camillo Benso Conte Di Cavour, 18, (Firenze)
Firenze, Via Camillo Benso Conte Di Cavour, 18, (Firenze)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 18
Vernissage
22 Giugno 2011, dalle 17 alle 19.30. Performance di Doris Merz alle ore 18
Autore
Curatore