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Rossi & Arcandi: argento tra stile e design
In mostra a ViArt al piano mezzanino e in Sala del Capitolo le opere della ditta Rossi & Arcandi Fino al 9 maggio 2012 a ViArt
Comunicato stampa
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L’Argenteria Rossi & Arcandi nasce nel 1959 per opera di Romano Rossi e Severino Arcandi, che, dopo un periodo di apprendistato presso una delle note argenterie di Vicenza, decidono di aprire una propria attività. La produzione è quella classica veneta, gli stili quelli del 700 e del barocco declinati secondo il gusto di Venezia, con influenze provenienti da tutto il Veneto e dalla vicina Lombardia.
La lavorazione rigorosamente manuale, persegue la migliore tradizione argentiera del territorio.
In città il primo statuto della corporazione degli orefici risale al 1352. In esso si trova anche il nome del santo patrono degli orefici, S. Eligio (S. Aloe de mense lunii). La storia di questo santo, protettore anche dei fabbri, è curiosa. Fu incaricato dal principe Clotario II di costruirgli un trono ornato d’oro e di gemme. La magnificenza del lavoro concluso gli valsero la nomina a direttore della zecca di Parigi. Egli, che nell’arte aurifica era stato tanto valente, fu invocato come patrono da tutti i lavoratori di martello, specialmente dagli orefici che celebravano la sua festa in Vicenza nella chiesa di S. Eleuterio (più tardi di S. Barbara).
Le botteghe degli orefici (botechas seu stationes) erano in piazza addossate al Palazzo del Podestà, e si affittavano prima di anno in anno, poi di cinque anni in cinque anni.
A Bassano, l’arte dell’oro rivestiva un ruolo importante già sul finire del Cinquecento e molti lavoratori erano impegnati in questo campo. Tra loro erano compresi anche i battilori che fornivano le foglie d’oro e i tiradori che fornivano i fili d’oro per i ricami degli abiti in seta.
L’arte dell’oreficeria toccò il massimo splendore verso la fine del Settecento. La produzione andò sempre aumentando negli anni e nei primi del Novecento restò un settore importante per l’economia locale.
Stilemi e tecniche di lavorazione sono le caratteristiche qualificanti dell’azienda Argenteria Rossi & Arcandi, anche se negli anni sono stati prodotti oggetti di grande innovazione formale e di grande design.
E’ infatti della prima metà degli anni ’70 l’incontro con il design Cleto Munari, che porta alla realizzazione di moltissimi oggetti nati dalla matita dei più famosi architetti quali Carlo Scarpa, Alessandro Mendini, Ettore Sottsass, Vittorio Gregotti, Mario Botta, Tao Hao, Costantino Dardi e molti altri in esposizione in Sala del Capitolo fino al 18 dicembre. Numerosi sono i lavori e le forniture speciali realizzati negli anni, che hanno valso all’azienda riconoscimenti da parte di tutta la clientela, dalla realizzazione del reliquiario del Beato Farina (composizione di 4 statue) donato al Santo Padre Giovanni Paolo II, alla realizzazione di oggetti esposti permanentemente al Museum of Modern Art di New York (MOMA).
Nel 1986 viene a mancare Romano Rossi, socio fondatore dell’azienda: il figlio Stefano, già introdotto da anni in azienda, inizia ad occuparsi dello sviluppo di quello che oggi è diventato l’importante showroom aziendale.
Gli anni del 2000 vedono lo sviluppo della produzione classica, legata principalmente alla domanda interna. E’ in questi anni che Flavio Arcandi comincia ad affiancare il padre nella conduzione del laboratorio, sviluppando in special modo la produzione di oggetti particolari su richiesta specifica dei vari clienti, ed affiancando poi alla linea tradizionale una linea personale di oggetti che interpretano i gusti del momento. Per la galleria Paolo Curti & Co. di Milano vengono realizzati in edizione numerata i “20 GRANDI ARGENTI” disegnati da Ettore Sottsass.
La lavorazione rigorosamente manuale, persegue la migliore tradizione argentiera del territorio.
In città il primo statuto della corporazione degli orefici risale al 1352. In esso si trova anche il nome del santo patrono degli orefici, S. Eligio (S. Aloe de mense lunii). La storia di questo santo, protettore anche dei fabbri, è curiosa. Fu incaricato dal principe Clotario II di costruirgli un trono ornato d’oro e di gemme. La magnificenza del lavoro concluso gli valsero la nomina a direttore della zecca di Parigi. Egli, che nell’arte aurifica era stato tanto valente, fu invocato come patrono da tutti i lavoratori di martello, specialmente dagli orefici che celebravano la sua festa in Vicenza nella chiesa di S. Eleuterio (più tardi di S. Barbara).
Le botteghe degli orefici (botechas seu stationes) erano in piazza addossate al Palazzo del Podestà, e si affittavano prima di anno in anno, poi di cinque anni in cinque anni.
A Bassano, l’arte dell’oro rivestiva un ruolo importante già sul finire del Cinquecento e molti lavoratori erano impegnati in questo campo. Tra loro erano compresi anche i battilori che fornivano le foglie d’oro e i tiradori che fornivano i fili d’oro per i ricami degli abiti in seta.
L’arte dell’oreficeria toccò il massimo splendore verso la fine del Settecento. La produzione andò sempre aumentando negli anni e nei primi del Novecento restò un settore importante per l’economia locale.
Stilemi e tecniche di lavorazione sono le caratteristiche qualificanti dell’azienda Argenteria Rossi & Arcandi, anche se negli anni sono stati prodotti oggetti di grande innovazione formale e di grande design.
E’ infatti della prima metà degli anni ’70 l’incontro con il design Cleto Munari, che porta alla realizzazione di moltissimi oggetti nati dalla matita dei più famosi architetti quali Carlo Scarpa, Alessandro Mendini, Ettore Sottsass, Vittorio Gregotti, Mario Botta, Tao Hao, Costantino Dardi e molti altri in esposizione in Sala del Capitolo fino al 18 dicembre. Numerosi sono i lavori e le forniture speciali realizzati negli anni, che hanno valso all’azienda riconoscimenti da parte di tutta la clientela, dalla realizzazione del reliquiario del Beato Farina (composizione di 4 statue) donato al Santo Padre Giovanni Paolo II, alla realizzazione di oggetti esposti permanentemente al Museum of Modern Art di New York (MOMA).
Nel 1986 viene a mancare Romano Rossi, socio fondatore dell’azienda: il figlio Stefano, già introdotto da anni in azienda, inizia ad occuparsi dello sviluppo di quello che oggi è diventato l’importante showroom aziendale.
Gli anni del 2000 vedono lo sviluppo della produzione classica, legata principalmente alla domanda interna. E’ in questi anni che Flavio Arcandi comincia ad affiancare il padre nella conduzione del laboratorio, sviluppando in special modo la produzione di oggetti particolari su richiesta specifica dei vari clienti, ed affiancando poi alla linea tradizionale una linea personale di oggetti che interpretano i gusti del momento. Per la galleria Paolo Curti & Co. di Milano vengono realizzati in edizione numerata i “20 GRANDI ARGENTI” disegnati da Ettore Sottsass.
09
novembre 2011
Rossi & Arcandi: argento tra stile e design
Dal 09 novembre 2011 al 09 maggio 2012
design
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
VIART – ARTIGIANATO ARTISTICO VICENTINO
Vicenza, Contrà Del Monte, 13, (Vicenza)
Vicenza, Contrà Del Monte, 13, (Vicenza)
Orario di apertura
martedì, giovedì, sabato e domenica dalle 10:00-12:30 e dalle 15:00-19:00, mercoledì e venerdì dalle 15:00-19:00.
Vernissage
9 Novembre 2011, h 10.00
Autore
Curatore