In un contesto ambientale mozzafiato, la cornice di Porto Cervo, verrà inaugurata sabato 22 agosto la mostra “Colore scolpito”, una serie di circa 50 opere nate dalla collaborazione tra il maestro Salvatore Fiume, scomparso nel 1997, e Carmelo Lizzio, scultore etneo, per più di 10 anni suo stretto collaboratore.

Un’esposizione itinerante, nata dalla volontà dello stesso Lizzio, dedicata non solo agli addetti ai lavori ma anche a semplici appassionati ai quali verrà data la possibilità di ammirare numerose opere inedite realizzate negli ultimi anni di vita del pittore e scultore comisano.

Tra queste circa 25 opere in marmo finite e, tra le restanti, modelli in plastilina, gesso, resina e persino due in bronzo, che ripercorrono le fasi di un elaborato percorso concettuale che va dall’ideazione alla creazione, dalla bozza alla rifinitura, in un continuo interscambio tra l’opera e il suo creatore. Un’affinità che si intreccia con le vicende umane e con le dinamiche della vita e che lasciano i segni, nell’opera stessa, di un profondo legame tra due artisti in sintonia, uniti da una ironica amicizia e da una profonda stima.

A testimoniarlo, attraverso i ricordi e gli aneddoti di una vita insieme, lo stesso Carmelo Lizzio che inaugurerà la mostra insieme al critico d’arte Francesco Gallo e all’organizzatrice dell’evento Giannella Sanna di High Level. Per l’evento è attesa la presenza di Don Luigi Maria Verzé della Fondazione San Raffaele di Milano e di diverse autorità locali, dal Sindaco di Olbia Gianni Giovannelli alla Presidente della Provincia di Olbia-Tempio Pietrina Murrighile, dal Sindaco di Arzachena Stefano Piero Filigheddu alla Direttrice del Museo di Arte di Nuoro (MAN) Cristiana Collu.

Dalla sede del Vittoria Design Art Gallery di Porto Cervo – che ha recentemente ospitato l’artista vicentino Renato Meneghetti e il “Solo Show” di Karim Rashid - la mostra si sposterà il 20 settembre sul resto della penisola. In primavera farà tappa in Sicilia, terra d’origine di Fiume, in concomitanza con la messa in scena, a Catania, di un’opera teatrale scritta proprio da Salvatore Fiume dal titolo “Il tesoro dei Palagonia”.


Note critiche a cura di Francesco Gallo

“Un sodalizio è sempre un evento straordinario tra due persone che, per lungo tempo, condividono ansie e progetti, sofferenze e gioie, ma diventa eccezionale se interessa due artisti di personalità fortemente ritagliata, uno ricco di storia e di riconoscimenti e l’altro più appartato e dedito al duro lavoro dello scultore. Sto parlando di Salvatore Fiume e di Carmelo Lizzio, legati da un rinascimentale contratto di collaborazione, ciascuno con la propria autonomia culturale e concettuale, ma sempre pronti a scambiarsi punti di vista e opinioni progettuali. Come si addice a un maestro ambizioso e raffinato come Salvatore Fiume, sempre intento a proseguire per la propria strada, senza farsi condizionare da mode e da ismi e un giovane assistente con una precisa competenza nella tecnica e nella poetica della scultura, pronto a contaminarla con il colore, secondo i dettami di una reminiscenza classica, originaria.

Colore scolpito è il titolo di questa ulteriore forma del sodalizio, che nemmeno la morte ho potuto scalfire, una morte proditoria che ha colpito Salvatore Fiume alle spalle, cogliendolo di sorpresa, tanto tempo fa, ma lasciandolo sempre presente a tutti noi.

Questa mostra curata da Carmelo Lizzio è una esemplare espressione dell’enigma dell’arte, di come l’uno si possa dividere in due, ma di come il due possa diventare uno, con una scambiabilità inesorabile che avviene quando avviene. Questo è appunto l’hic et nunc di questo esaltante binomio che si annuncia come l’apogeo di un racconto di Borges, al plurale”.