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Sandra Baruzzi – Corpi (R)esistenti
“Corpi (r)esistenti” dell’artista Sandra Baruzzi propone una serie di opere (pannelli di alluminio, sculture di carta) che affrontano il tema della sofferenza psicologica e fisica.
Vernissage: performance di Donatella Lessio, testi di Silvia Rosa dal progetto Pondus “Il peso delle parole nel corpo”
Comunicato stampa
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Sandra Baruzzi
“corpi (r)esistenti” 2013 mostra d’arte contemporanea
Alla Daimon Art la Baruzzi presenta opere che trattano, senza ipocrisia, il tema del dolore sia psicologico che fisico. Con il fermo immagine vengono restituite figure femminili accartocciate su se stesse, dove il volto c’è e non c’è, dove l’identità è al limite della voragine.
Disperata la ricerca di ritrovarsi di allontanare l’oscurità e di (r)esistere.
Immagini fotografiche dove la bellezza è rappresentata dall’essenzialità del bianco e nero, dall’intensità di linee nette, spezzate e curve. Identità inconfessate di vite lacerate, visioni dei loro sentimenti tramite il “peso del corpo”, denuncia di un male di vivere contemporaneo che può portare alla distruzione. La Baruzzi ci conduce verso il corridoio della follia perché se ne possa prendere atto per poter invertirne il flusso.
Opere dell’intima sofferenza che mettono inquietudine a chi non comprende il disagio, a chi vive nella menzogna e nell’indifferenza, inconsapevole della propria miseria umana e morale.
La Baruzzi immortala e impacchetta, dentro fogli di carta per rimarcare la fragilità o sopra lastre alluminio per sottolineare la (r)esistenza, il dettaglio o l’insieme del corpo femminile, i movimenti dell’interiorità, i moti dell’anima. Solo nel dettaglio del corpo ci s’avvicina al riscatto dal dolore e ciò avviene perché diventa paesaggio: collina, marea, duna. L’approdo all’immaginazione è salvifico. I margini delle cose cominciano a fondersi. L’opera non ha espliciti personaggi, non ha una vera e propria trama ma è un lucido flusso di coscienza sulla sua depressione, sulla sua rabbia, sulla sua solitudine, sul bisogno vitale di essere amata o al pari odiata, nutrita di vita per l’incontro.
La sua è un’esperienza creativa ampia, è un tuffo nell’organismo caldo del mondo femminile, delle loro esistenze, nei meandri di scarti e differenze in una fluidità non solo coinvolgente ma anche travolgente. È osservazione e condivisione. Il corpo messo a nudo grazie alla fotografia che, nella rielaborazione computerizzata stampata su pannelli di alluminio anodizzato, ci restituisce nelle pose, nelle forme e nel gioco delle linee spezzate un’immagine complessa e ampia di tensione, di difficoltà relazionale, un corpo solo, esposto. Infine le sculture di carta si gonfiano, si assottigliano, si curvano, prendono volume, invadono e sono invase, abitano e sono abitate. Fogli di carta sublimati, piegati, ripiegati, dispiegati che porgono immagini contemporanee ed attuali, opere d’arte per dar forma ed emozione, per uscire dall’oscurità e s-velare corpi (r)esistenti.
“corpi (r)esistenti” 2013 mostra d’arte contemporanea
Alla Daimon Art la Baruzzi presenta opere che trattano, senza ipocrisia, il tema del dolore sia psicologico che fisico. Con il fermo immagine vengono restituite figure femminili accartocciate su se stesse, dove il volto c’è e non c’è, dove l’identità è al limite della voragine.
Disperata la ricerca di ritrovarsi di allontanare l’oscurità e di (r)esistere.
Immagini fotografiche dove la bellezza è rappresentata dall’essenzialità del bianco e nero, dall’intensità di linee nette, spezzate e curve. Identità inconfessate di vite lacerate, visioni dei loro sentimenti tramite il “peso del corpo”, denuncia di un male di vivere contemporaneo che può portare alla distruzione. La Baruzzi ci conduce verso il corridoio della follia perché se ne possa prendere atto per poter invertirne il flusso.
Opere dell’intima sofferenza che mettono inquietudine a chi non comprende il disagio, a chi vive nella menzogna e nell’indifferenza, inconsapevole della propria miseria umana e morale.
La Baruzzi immortala e impacchetta, dentro fogli di carta per rimarcare la fragilità o sopra lastre alluminio per sottolineare la (r)esistenza, il dettaglio o l’insieme del corpo femminile, i movimenti dell’interiorità, i moti dell’anima. Solo nel dettaglio del corpo ci s’avvicina al riscatto dal dolore e ciò avviene perché diventa paesaggio: collina, marea, duna. L’approdo all’immaginazione è salvifico. I margini delle cose cominciano a fondersi. L’opera non ha espliciti personaggi, non ha una vera e propria trama ma è un lucido flusso di coscienza sulla sua depressione, sulla sua rabbia, sulla sua solitudine, sul bisogno vitale di essere amata o al pari odiata, nutrita di vita per l’incontro.
La sua è un’esperienza creativa ampia, è un tuffo nell’organismo caldo del mondo femminile, delle loro esistenze, nei meandri di scarti e differenze in una fluidità non solo coinvolgente ma anche travolgente. È osservazione e condivisione. Il corpo messo a nudo grazie alla fotografia che, nella rielaborazione computerizzata stampata su pannelli di alluminio anodizzato, ci restituisce nelle pose, nelle forme e nel gioco delle linee spezzate un’immagine complessa e ampia di tensione, di difficoltà relazionale, un corpo solo, esposto. Infine le sculture di carta si gonfiano, si assottigliano, si curvano, prendono volume, invadono e sono invase, abitano e sono abitate. Fogli di carta sublimati, piegati, ripiegati, dispiegati che porgono immagini contemporanee ed attuali, opere d’arte per dar forma ed emozione, per uscire dall’oscurità e s-velare corpi (r)esistenti.
05
aprile 2013
Sandra Baruzzi – Corpi (R)esistenti
Dal 05 al 19 aprile 2013
arte contemporanea
Location
DAIMON ART GALLERY
Torino, Via Sant'ottavio, 56, (Torino)
Torino, Via Sant'ottavio, 56, (Torino)
Orario di apertura
Su appuntamento
Vernissage
5 Aprile 2013, ore 18.30
Autore
Curatore