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SANTA MARIA ANTIQUA TRA ROMA E BISANZIO
Riapre al pubblico dal 17 marzo dopo più di trent’anni Santa Maria Antiqua, la basilica nel Foro Romano scoperta nel 1900 alle pendici del Palatino. La chiesa conserva sulle sue pareti un patrimonio di pitture unico nel mondo cristiano del primo millennio, databile dal VI al IX secolo. Resta eccezionale testimonianza nello sviluppo della pittura non solo romana, ma di tutto il mondo greco bizantino contemporaneo: l’iconoclastia, infatti, cancellò gran parte delle immagini sacre di quell’epoca.
Comunicato stampa
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Riapre al pubblico dopo più di trent’anni Santa Maria Antiqua, la basilica nel Foro Romano scoperta nel
1900 alle pendici del Palatino. La chiesa conserva sulle sue pareti un patrimonio di pitture unico nel
mondo cristiano del primo millennio, databile dal VI al IX secolo. Resta eccezionale testimonianza nello
sviluppo della pittura non solo romana, ma di tutto il mondo greco bizantino contemporaneo: l’iconoclastia,
infatti, cancellò gran parte delle immagini sacre di quell’epoca.
Chiusa dagli anni ottanta per un complesso intervento architettonico proseguito con il restauro delle
pitture, alla riapertura della chiesa si accompagna la mostra “Santa Maria Antiqua. Tra Roma e Bisanzio”
promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo, Il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica
di Roma con Electa. L’esposizione è “mostra” del monumento stesso, perché gravita intorno al ruolo che
l’edificio, con i suoi dipinti, ha giocato nell’area del Foro Romano post-classico cristianizzato e al rapporto
con la Roma altomedioevale.
La casa editrice Electa pubblica il catalogo con saggi che esaminano il contesto topografico - le
preesistenze imperiali, le trasformazioni medievali e moderne, la demolizione di Santa Maria Liberatrice, i
restauri - con uno straordinario focus sull’architettura e sulle pitture murali dei diversi ambienti.
1900 alle pendici del Palatino. La chiesa conserva sulle sue pareti un patrimonio di pitture unico nel
mondo cristiano del primo millennio, databile dal VI al IX secolo. Resta eccezionale testimonianza nello
sviluppo della pittura non solo romana, ma di tutto il mondo greco bizantino contemporaneo: l’iconoclastia,
infatti, cancellò gran parte delle immagini sacre di quell’epoca.
Chiusa dagli anni ottanta per un complesso intervento architettonico proseguito con il restauro delle
pitture, alla riapertura della chiesa si accompagna la mostra “Santa Maria Antiqua. Tra Roma e Bisanzio”
promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo, Il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica
di Roma con Electa. L’esposizione è “mostra” del monumento stesso, perché gravita intorno al ruolo che
l’edificio, con i suoi dipinti, ha giocato nell’area del Foro Romano post-classico cristianizzato e al rapporto
con la Roma altomedioevale.
La casa editrice Electa pubblica il catalogo con saggi che esaminano il contesto topografico - le
preesistenze imperiali, le trasformazioni medievali e moderne, la demolizione di Santa Maria Liberatrice, i
restauri - con uno straordinario focus sull’architettura e sulle pitture murali dei diversi ambienti.
16
marzo 2016
SANTA MARIA ANTIQUA TRA ROMA E BISANZIO
16 marzo 2016
archeologia
arte antica
arte antica
Location
FORO ROMANO
Roma, Via Della Salara Vecchia, (Roma)
Roma, Via Della Salara Vecchia, (Roma)
Vernissage
16 Marzo 2016, h 11 su invito per la stampa
Editore
ELECTA