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Sara Bracco – L’invenzione della Solitudine
Sul tema della solitudine e del letargo emotivo, ispirata dal testo “L’invenzione della solitudine” di Paul Auster- “ gli scatti di Sara Bracco hanno l’obbiettivo di fermare e dar forma agli stati d’animo.
Comunicato stampa
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“L’invenzione della Solitudine”
“Disgiunto da tutto ciò che gli era familiare, incapace di distinguere anche un solo punto di riferimento, vedeva che i suoi passi, non portavano in alcun luogo, non lo portavano altrove che dentro se stesso. Stava errando all’interno di se stesso e si era smarrito. Invece di turbarlo, quello stato si rivelò una fonte di felicità e di gioia. Si sforzò di insufflarlo fin nel profondo delle sue ossa:come sull’orlo di una conoscenza fino allora nascosta, lo insufflò nelle ossa e proclamò a se stesso, quasi trionfante: io sono perduto.”
Sul tema della solitudine e del letargo emotivo, ispirata dal testo “L’invenzione della solitudine” di Paul Auster- “ gli scatti di Sara Bracco hanno l’obbiettivo di fermare e dar forma agli stati d’animo. La fotografia si fa strumento in questo caso di scandaglio interiore attraverso la quale trasporre emozioni, sensazioni,punti di riflessioni e rievocare ricordi. “Ciascun libro, infatti, è un’immagine di solitudine, un oggetto concreto che si può prendere, riporre, aprire e chiudere e le sue parole rappresentano molti mesi, se non anni, della solitudine di un uomo, sicché a ogni parola che leggiamo in un libro potremmo dire che siamo di fronte a una particella di quella solitudine. Un uomo solo è seduto in mezzo ad una stanza e scrive”. Quella stanza - qui ritrovata - che insegna a guardarsi dentro generando l’isolamento fecondo al ricordo.
“Disgiunto da tutto ciò che gli era familiare, incapace di distinguere anche un solo punto di riferimento, vedeva che i suoi passi, non portavano in alcun luogo, non lo portavano altrove che dentro se stesso. Stava errando all’interno di se stesso e si era smarrito. Invece di turbarlo, quello stato si rivelò una fonte di felicità e di gioia. Si sforzò di insufflarlo fin nel profondo delle sue ossa:come sull’orlo di una conoscenza fino allora nascosta, lo insufflò nelle ossa e proclamò a se stesso, quasi trionfante: io sono perduto.”
Sul tema della solitudine e del letargo emotivo, ispirata dal testo “L’invenzione della solitudine” di Paul Auster- “ gli scatti di Sara Bracco hanno l’obbiettivo di fermare e dar forma agli stati d’animo. La fotografia si fa strumento in questo caso di scandaglio interiore attraverso la quale trasporre emozioni, sensazioni,punti di riflessioni e rievocare ricordi. “Ciascun libro, infatti, è un’immagine di solitudine, un oggetto concreto che si può prendere, riporre, aprire e chiudere e le sue parole rappresentano molti mesi, se non anni, della solitudine di un uomo, sicché a ogni parola che leggiamo in un libro potremmo dire che siamo di fronte a una particella di quella solitudine. Un uomo solo è seduto in mezzo ad una stanza e scrive”. Quella stanza - qui ritrovata - che insegna a guardarsi dentro generando l’isolamento fecondo al ricordo.
04
marzo 2011
Sara Bracco – L’invenzione della Solitudine
Dal 04 al 10 marzo 2011
fotografia
Location
CAFFE’ CESARE
Torino, Via Vanchiglia, (Torino)
Torino, Via Vanchiglia, (Torino)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 7 alle 2, tranne il lunedì
Vernissage
4 Marzo 2011, dalle ore 19,30 alle 22,30 circa con aperitivo.
Autore
Curatore