Gli animali fanno parte, per Polloni, di quello che lui ama definire il suo "progetto artistico". I suoi ritratti diventano "parlanti", come se il felino fosse vivo e vegeto davanti a chi lo guarda, pronto a spiccare un salto e a colpire l'emozione visiva di chi osserva. E' come se dovesse scendere da un palco dopo essere stato visitato al microscopio dall'artista, che è riuscito ad entrare con i suoi pennelli da chirurgo in ogni parte del suo corpo, soffermandosi su ogni dettaglio, cogliendone riflessi ed ombre, divertendosi a renderlo ancora più bello di quanto lo sia nella realtà.

Polloni da anni raccoglie in un archivio migliaia di foto di animali, molte delle quali da lui scattate, che gli consentono di progettare e finalizzare con costante e puntigliosa verifica la veridicità delle sue opere. Lavora nel suo studio a Madrid, dove è arrivato casualmente, ma dove ha stabilito di restare per la straordinaria qualità della luce che "abita" quella città.

Il suo modo di dipingere costituisce una vera e propria "sfida alla perfezione", che egli sa affrontare, sempre migliorandosi, di quadro in quadro, anche con la capacità di inserire in ogni tela impercettibili spunti surreali e atmosfere concettuali.
Per trovare un'area nella quale "collocare" i suoi dipinti, possiamo parlare di realismo concettuale, definizione in apparenza contraddittoria, ma che si attaglia perfettamente alla sua pittura.