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Scollamenti reclusi
Dall’Ucciardone a San Vittore, l’arte entra nelle carceri e trasforma i detenuti in “creatori” grazie all’esperienza condivisa con “Scollamenti Temporali” dell’architetto e designer milanese Giulio Ceppi
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“SCOLLAMENTI RECLUSI”
Dall’Ucciardone a San Vittore, l’arte entra nelle carceri e trasforma i detenuti in “creatori” grazie all’esperienza condivisa con “Scollamenti Temporali”
dell’architetto e designer milanese Giulio Ceppi. Alla Triennale di Milano saranno presentati, il prossimo 26 marzo, i collages realizzati dai detenuti delle
carceri dell’Ucciardone (Palermo) e di San Vittore (Milano), che hanno partecipato ai workshop condotti
da Giulio Ceppi e curati da Fortunato D’Amico.
Un gruppo di detenuti hanno raccontato, con una sorprendete efficacia visiva, la propria storia attraverso
la contaminazione giocosa e provocatoria del collages, partendo dal progetto “Scollamenti Temporali.
Relazioni impreviste tra arte, moda e lifestyle”, ideato dall’architetto milanese.
Come gli originali realizzati da Ceppi, anche i collages creati dai detenuti, fatti spesso a quattro o a sei
mani, giocano con due tipi di frammenti: parti di immagini che riproducono capolavori e opere note della
storia dell’arte, dal Duecento al Moderno, e ritagli di pagine di riviste che illustrano campagne e servizi di
moda, dando vita a relazioni fluide, aperte e imprevedibili tra arte e fashion.
“I reclusi hanno subito compreso la potenza espressiva di questo gioco: la capacità di poter creare in poco
tempo immagini forti, evocative e dotate di messaggi spesso provocatori o disperati, nati dall’assemblare
corpi e volti passati e presenti, miscelando sacro e profano, lecito e illecito, conscio e inconscio. Dare i titoli
ai collages, fase conclusiva di ogni sessione, è stato un momento di forte provocazione, quanto di
comunicazione di messaggi espliciti diretti verso il mondo esterno – afferma Giulio Ceppi. Le esperienze
condotte a San Vittore e all’Ucciardone, hanno rafforzato la mia convinzione che giocare con questi
frammenti sia un modo per generare e proiettare messaggi sul nostro futuro, per immaginare un destino
magari diverso, sognando anche per poche ore un futuro che ci faccia dimenticare il presente e un passato
spesso rimpianto o perso”.
Dall’Ucciardone a San Vittore, l’arte entra nelle carceri e trasforma i detenuti in “creatori” grazie all’esperienza condivisa con “Scollamenti Temporali”
dell’architetto e designer milanese Giulio Ceppi. Alla Triennale di Milano saranno presentati, il prossimo 26 marzo, i collages realizzati dai detenuti delle
carceri dell’Ucciardone (Palermo) e di San Vittore (Milano), che hanno partecipato ai workshop condotti
da Giulio Ceppi e curati da Fortunato D’Amico.
Un gruppo di detenuti hanno raccontato, con una sorprendete efficacia visiva, la propria storia attraverso
la contaminazione giocosa e provocatoria del collages, partendo dal progetto “Scollamenti Temporali.
Relazioni impreviste tra arte, moda e lifestyle”, ideato dall’architetto milanese.
Come gli originali realizzati da Ceppi, anche i collages creati dai detenuti, fatti spesso a quattro o a sei
mani, giocano con due tipi di frammenti: parti di immagini che riproducono capolavori e opere note della
storia dell’arte, dal Duecento al Moderno, e ritagli di pagine di riviste che illustrano campagne e servizi di
moda, dando vita a relazioni fluide, aperte e imprevedibili tra arte e fashion.
“I reclusi hanno subito compreso la potenza espressiva di questo gioco: la capacità di poter creare in poco
tempo immagini forti, evocative e dotate di messaggi spesso provocatori o disperati, nati dall’assemblare
corpi e volti passati e presenti, miscelando sacro e profano, lecito e illecito, conscio e inconscio. Dare i titoli
ai collages, fase conclusiva di ogni sessione, è stato un momento di forte provocazione, quanto di
comunicazione di messaggi espliciti diretti verso il mondo esterno – afferma Giulio Ceppi. Le esperienze
condotte a San Vittore e all’Ucciardone, hanno rafforzato la mia convinzione che giocare con questi
frammenti sia un modo per generare e proiettare messaggi sul nostro futuro, per immaginare un destino
magari diverso, sognando anche per poche ore un futuro che ci faccia dimenticare il presente e un passato
spesso rimpianto o perso”.
26
marzo 2019
Scollamenti reclusi
26 marzo 2019
arte contemporanea
serata - evento
serata - evento
Location
TRIENNALE – PALAZZO DELL’ARTE
Milano, Viale Emilio Alemagna, 6, (Milano)
Milano, Viale Emilio Alemagna, 6, (Milano)
Vernissage
26 Marzo 2019, h 18