"Luoghi Comuni (La Grande Pedicure)", ovvero analizzare con la pittura la forma semplificata del quotidiano, un immaginario così 'normale' da diventare spiazzante come un viaggio metaforico tra mente e concetto. Sebastiano Guerrera, attraverso 25 nuove opere su tela e carta, ci catapulta in un'inquadratura che unifica l'intero progetto e mostra la sua natura indagatoria, atipica, spiazzante. Guardate i quadri con attenzione per scoprire il segno di una circolarità estetica determinante, una messa a fuoco che lascia in ombra i bordi, proprio come se stessimo guardando la realtà da un obiettivo puntato sul quotidiano. Nelle immagini si stagliano diverse posture al femminile dentro interni domestici scarni ma raffinati. Figure nude o in biancheria intima, corpi filiformi nell'atto di tagliarsi le unghie dei piedi. Un gesto così apparentemente scontato da diventare 'clamoroso' nel momento in cui se ne occupa un artista con intenti ossessivi e consapevoli. Accade oggi ciò che avvenne nel 2000 coi paesaggi di "Luoghi Comuni": ieri l'obiettivo focalizzava campagne e vedute a campo lungo, oggi tocca al ritratto voyeuristico e al gioco di sottili erotismi privati. Sempre sul filo 'sconcertante' di una normalità che si trasforma in disvelamento, desiderio, mistero.