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Sebastiano tra sacro e profano
Sono esposti lavori di artisti attivi nell’ambito del figurativo, con tangenze anacroniste, citazioniste, pop, transavanguardiste. Si parte da un grande disegno di Alfredo Filippini, collegabile al “classicismo” di Annigoni, per giungere al suasivo trittico di Sonia Andreani.
Comunicato stampa
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La mostra Sebastiano tra sacro e profano è in programma a Ferrara, nella Galleria Monica Benini (Contrada della Rosa, 36) dal 6 al 19 settembre.
Sono esposti lavori di artisti attivi nell'ambito del figurativo, con tangenze anacroniste, citazioniste, pop, transavanguardiste. Si parte da un grande disegno di Alfredo Filippini, collegabile al “classicismo” di Annigoni, per giungere al suasivo trittico fotografato su pvc banner di Sonia Andreani. Nel mezzo, opere polimateriche di Nastro Donato (una tegola dipinta e modellata con echi financo di Mirò) e di Pietro Bielli, nonché l'ironica reinterpretazione di Gianfranco Goberti del perizoma che compare nel celeberrimo quadro dedicato al Santo da Antonello da Messina.
Sensuale e neo-barocca la figura del martire presentata da Pietro Lenzini, pregna di echi colti quella di Gianni Cestari, fascinosamente illustrativa l'altra di Antonio Torresi: qui, in primo piano, ecco Sebastiano trafitto e legato, ripreso come se si trattasse di un reliquiario a busto eseguito da un pittore d'epoca dannunziana. A conferma dell'importanza del Santo anche ai giorni nostri è la circostanza che una delle opere più significative esposta alla quadriennale di Roma è il “San Sebastiano – La cura” (tecnica mista) del 2008 di Danilo Fiorucci.
La Mostra ha spunto dal volume di Lucio Scardino La gamba perduta dedicato all'iconografia e al culto del Santo nella provincia ferrarese (Liberty House edizioni).
Sono esposti lavori di artisti attivi nell'ambito del figurativo, con tangenze anacroniste, citazioniste, pop, transavanguardiste. Si parte da un grande disegno di Alfredo Filippini, collegabile al “classicismo” di Annigoni, per giungere al suasivo trittico fotografato su pvc banner di Sonia Andreani. Nel mezzo, opere polimateriche di Nastro Donato (una tegola dipinta e modellata con echi financo di Mirò) e di Pietro Bielli, nonché l'ironica reinterpretazione di Gianfranco Goberti del perizoma che compare nel celeberrimo quadro dedicato al Santo da Antonello da Messina.
Sensuale e neo-barocca la figura del martire presentata da Pietro Lenzini, pregna di echi colti quella di Gianni Cestari, fascinosamente illustrativa l'altra di Antonio Torresi: qui, in primo piano, ecco Sebastiano trafitto e legato, ripreso come se si trattasse di un reliquiario a busto eseguito da un pittore d'epoca dannunziana. A conferma dell'importanza del Santo anche ai giorni nostri è la circostanza che una delle opere più significative esposta alla quadriennale di Roma è il “San Sebastiano – La cura” (tecnica mista) del 2008 di Danilo Fiorucci.
La Mostra ha spunto dal volume di Lucio Scardino La gamba perduta dedicato all'iconografia e al culto del Santo nella provincia ferrarese (Liberty House edizioni).
06
settembre 2008
Sebastiano tra sacro e profano
Dal 06 al 19 settembre 2008
arte contemporanea
Location
MONICA BENINI ARTE
Ferrara, Contrada Della Rosa, 36-38-40, (Ferrara)
Ferrara, Contrada Della Rosa, 36-38-40, (Ferrara)
Orario di apertura
mattina dalle 10 alle 12,30 – pomeriggio dalle 17 alle 20
Chiuso giovedì pomeriggio e domenica
Vernissage
6 Settembre 2008, ore 21.00
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