Materiale leggero, facile da trasportare e da reperirsi, si presta a fungere da tela, ad essere rilegato come un libro o anche a sconfinare nella tridimensionalità. Si tratta per lo più di ritratti di amici, delineati rapidamente sulla superficie marroncina con colori forti, puri, a volte violenti. Colori memori di esperienze pop, in mente Lichtenstein, Schifano, e maestri del fumetto come Pazienza e Pratt. Il gusto di comprendere o comunque usare il linguaggio degli occhi, di soffermarsi sul volto anche senza paura di deformarlo e l'esempio più amato è Bacon. Schiacciati sulla superficie piatta del cartone, i personaggi si fanno timidi o sfrontati testimoni di un momento di passaggio che rimane effimero, come un incontro fugace, uno stato d'animo, un'espressione del viso. Raccogliendo tasselli di esperienze altrui, il cammino di Ciurcina prende una direzione che porta sempre più verso di sé, in un dipanare allegro e disordinato della sua personalità. In questo senso ludico e indagatore si pongono anche gli autoritratti, seri e fieri o irriverenti e autoironici.
In collaborazione con l'Archivio Giovani Artisti del Comune di Venezia.

durante l'inaugurazione suonerà il trio Balabuc (musica tradizionale rumena)