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Sei donne
Sei donne scelgono di Morire a loro stesse e alla idea che rappresentano nella società e che questa le ha assegnato. Scelgono di abbandonare l’illusione di una indipendenza ed emancipazione dal maschile, acquisita attraverso la dura lotta e finita poi per decretarne l’incarcerazione spirituale e vitale in un mondo che le vuole non Donne, ma semi uomini, oppure inutili soprammobili o ancora qualcosa di diverso dalla loro natura.
Comunicato stampa
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SEI DONNE scelgono di Morire a loro stesse e alla idea che rappresentano nella società e che questa le ha assegnato. Scelgono di abbandonare l'illusione di una indipendenza ed emancipazione dal maschile, acquisita attraverso la dura lotta e finita poi per decretarne l'incarcerazione spirituale e vitale in un mondo che le vuole non Donne, ma semi uomini, oppure inutili soprammobili o ancora qualcosa di diverso dalla loro natura.
Sei Donne muoiono a questa idea attraverso una Morte rituale alla quale succede la Rinascita. Ed è allora che si riappropriano con forza e determinazione della loro anima femminile, della dolcezza dei gesti e dei sentimenti, del coraggio e della potenza della creazione e del parto.
Sei Donne Muoiono e rinascono alla Vita che le attraversa e le possiede, come Sacerdotesse che compiono il Rito non solo per loro stesse, ma per il Principio Femminile che abita il Mondo.
L'idea nasce dall'incontro di sei Donne che decidono, di presentare loro stesse in una performance e raccontare attraverso il suono il gesto il simbolo, a chiunque abbia voglia di ascoltare e vedere, un racconto di Vita, Morte e poi ancora Vita.
Lo spazio della galleria viene usato dalle sei Donne come un utero che può, si, proteggere e custodire la vita, ma anche annichilirla e soffocarla se non la lascia poi fluire all'esterno. Dunque in queste stanze ed antri si muovono i Percorsi, avvengono le Estasi e si attuano le Realizzazioni.
SEI DONNE
Diana Betancourt Poesia
Michela Capobianchi “...e fu proprio allora in quel preciso istante e non oltre: l'immobilità compie il
capovolgimento. E' la fine? No. E' un' intima felicità”. (La terra di vetro)
Francesca Iannilli “una fanciulla, una donna...la città di smeraldo, una meta, un'esistenza. tre parole,
tre ricerche...un viaggio...”
Maddalena Ionata “………”
Raffaella Tatangelo “Vado alla ricerca di quello che mi supera....e sta già in me.” (A.Jodorowsky)
Regina Vittoria “Una stanza tutta per me: Ricamo filosofico in punta d'ago”
Valentina Cardinali “L'eroina di due Mondi”
Kaethe Shore Elaborazioni sonore (Viola)
Leonardo Masci Percussioni
Antonello Belli Coordinamento registico
Raffaella Tatangelo Organizzazione e comunicazione
Sei Donne muoiono a questa idea attraverso una Morte rituale alla quale succede la Rinascita. Ed è allora che si riappropriano con forza e determinazione della loro anima femminile, della dolcezza dei gesti e dei sentimenti, del coraggio e della potenza della creazione e del parto.
Sei Donne Muoiono e rinascono alla Vita che le attraversa e le possiede, come Sacerdotesse che compiono il Rito non solo per loro stesse, ma per il Principio Femminile che abita il Mondo.
L'idea nasce dall'incontro di sei Donne che decidono, di presentare loro stesse in una performance e raccontare attraverso il suono il gesto il simbolo, a chiunque abbia voglia di ascoltare e vedere, un racconto di Vita, Morte e poi ancora Vita.
Lo spazio della galleria viene usato dalle sei Donne come un utero che può, si, proteggere e custodire la vita, ma anche annichilirla e soffocarla se non la lascia poi fluire all'esterno. Dunque in queste stanze ed antri si muovono i Percorsi, avvengono le Estasi e si attuano le Realizzazioni.
SEI DONNE
Diana Betancourt Poesia
Michela Capobianchi “...e fu proprio allora in quel preciso istante e non oltre: l'immobilità compie il
capovolgimento. E' la fine? No. E' un' intima felicità”. (La terra di vetro)
Francesca Iannilli “una fanciulla, una donna...la città di smeraldo, una meta, un'esistenza. tre parole,
tre ricerche...un viaggio...”
Maddalena Ionata “………”
Raffaella Tatangelo “Vado alla ricerca di quello che mi supera....e sta già in me.” (A.Jodorowsky)
Regina Vittoria “Una stanza tutta per me: Ricamo filosofico in punta d'ago”
Valentina Cardinali “L'eroina di due Mondi”
Kaethe Shore Elaborazioni sonore (Viola)
Leonardo Masci Percussioni
Antonello Belli Coordinamento registico
Raffaella Tatangelo Organizzazione e comunicazione
30
ottobre 2009
Sei donne
Dal 30 al 31 ottobre 2009
performance - happening
serata - evento
serata - evento
Location
AREA PRIVATA
Perugia, Via Vermiglioli, 2, (Perugia)
Perugia, Via Vermiglioli, 2, (Perugia)
Vernissage
30 Ottobre 2009, ore 19 e ore 20