Il 12 marzo 2005 si inaugurerà nel locale della Haven Gallery di Milano una collettiva di giovani artiste, raggruppate per l’occasione sotto il nome di Sensostruttura. Tre modi di intendere il figurativo in chiave contemporanea, con delle prospettive differenti che si sviluppano da presupposti sicuramente affini. Se da un lato i lavori di Donatella Piccolo hanno più richiami classici, nelle sue tele le figure (perlopiù femminili e rese con tecniche più vicine al disegno che alla pittura vera e propria) vengono calate in uno sfondo strutturato in diversi piani visivo-temporali, molto vicini ai nostri tempi. Nell’opera di Silvia Alberghini le figure umane sono solitarie, pensose, quasi nascoste, e immerse nel buio di una tela scura o, in alternativa, in un bianco a tratti ancora più alienante, fondali intesi comunque in maniera introspettiva dall’artista. Loredana Catania presenta invece un ciclo dove alle sue classiche figure femminili, prese in primissimo piano, viene sovrapposta un’altra curiosa protagonista, visitatrice inusuale dell’arte, un importante polittico presentato in esclusiva per la mostra. La Sensostruttura, intesa come indagine del senso in varie forme, come quella usuale della percezione di una sensazione fisica, ma anche come coscienza di sé, delle proprie azioni, e ancora col significato di direzione verso una struttura del quadro, dell’opera d’arte. Struttura che nasce insieme allo stesso senso, per essere poi plasmata da delle mani che, benché giovani, riescono a prendere il sopravvento sulla tela e costruire situazioni e immagini a tratti sorprendenti. Praticamente il classico binomio istinto-razionalità (senso-struttura) che, solo se bene amalgamato, può dar vita alla vera opera d’arte. La mostra è una sorta di continuum del progetto di valorizzazione delle giovani e future realtà dell’arte italiana intrapreso più di un anno fa dall’Haven Gallery. Il progetto, curato da Claudio Mariani sotto la supervisione del gallerista Francesco Crudo, prevede la collaborazione per la parte realizzativa di Francesca Frigoli e di due giovani critiche, Federica di Dio e Barbara Meneghel, che si occuperanno della stesura di una scritto sulle artiste in mostra.