Per “Campiglia In Arte 2010”, a cura di Mauro Pantani, l’artista e organizzatore di eventi di arte contemporanea, presenta nel borgo antico, le ultime ricerche pittoriche, in un’ampia personale allestita nelle sale del Palazzo Pretorio





Narrazioni su piani che dialogano nello spazio libero movimentato gentilmente dalle logiche del tempo, in tele cromatiche incandescenti, disegni d’autore, ed i più recenti studi per acquarello, nell’opera astratta, contaminata di figurazione ermetica di significato, e dalla sensualità lirica sublimata, in un’attesa personale di Sergio Borghesi, allestita a Campiglia Marittima (LI), negli ambienti di Palazzo Pretorio, organizzata a cura di Mauro Pantani per Athena Spazio Arte, e che sarà inaugurata sabato 17 luglio alle ore 18.



Pittore e scultore, ricercatore libero nei territori dell’arte contemporanea e del concettuale, pioniere dei linguaggi della videoarte e della fotografia artistica, l’artista volterrano Sergio Borghesi, è anche conosciuto come direttore artistico e organizzatore di eventi di rilievo, a cominciare dal 1982 con l’esperienza di “Spazio Multimediale di Volterra”. Iniziative proseguite con le rassegne di “Generazioni In Arte” e Fotoimmagine, il gruppo di artisti legati all’ISA (Istituto Statale di Arte), culminati nel 2009, con la grande mostra di Mauro Staccioli, “Luoghi D’Esperienza”: interventi e sculture dal centro storico al territorio circostante la capitale etrusca, con gigantesche installazioni mistico-geometriche dell’artista internazionale, anch’egli nativo di Volterra.



Ed è una doppia identità interessante e produttiva quella di Sergio Borghesi, consapevole di “quella capacità di astrarsi dal suo lavoro” e “di dare anche agli altri” energia, nell’idea portante per cui se il fare arte non è fruibile e condiviso “non serve a niente” e che più in generale “senza la cultura un territorio non possa sopravvivere”. Da lì la costruzione con altri autori di diverse generazioni, di quei percorsi di ricerca dove, complice la potenza territoriale e storica di Volterra, fra elevate capacità tecniche e libera espressione, l’artista è così socializzatore di cultura e conoscenza.



Nella purezza di cornici bianche minimali ed in stile proprio, fra equilibrio ponderato e libero sentire, circa venticinque acquerelli della più recente produzione 2009-2010, alcuni di piccolo formato ed interessanti studi per quadri di grandi dimensioni, nell’allestimento di Campiglia Marittima. Una decina di grandi tele ad acrilico, saranno comunque presenti, oltre alla proiezione, nella sala superire del Palazzo, del video della prima mostra nel 2005 a Volterra, di “Generazioni In Arte”.



Un linguaggio contemporaneo permea l’opera di Sergio Borghesi, che però si nutre anche di valenze, sensazioni, episodi lontani, fotogrammi del quotidiano, su sfondi che rievocano talvolta i piani vuoti e drammatici di Mark Rothko, sospinti in una visione insieme gentile e travolgente, dove il tratto sicuro e la padronanza compositiva, restituiscono un quadro “vivo”, in cui la luce è reale e, nelle profondità inattese della dominanza cromatica, lo sguardo è guidato nell’essenza del ricordo e nel mistero della vita.