Le opere di Sergio Gioielli sono piene d’anima. È nel dentro delle cose e del mondo che ci conducono le sue tele. Un viaggio profondo e intenso.
È la vita che attraversa le cose. Le venature del legno, le ombre di ciò che è stato, le sfumature di ciò che sarà, potrebbe essere o è sempre stato. L’essenza universale dell’esistenza.
Un’ arte che ci mette in contatto con l’universo e con la sostanza autentica di ciò che è, con l’energia del cosmo e con l’anima del mondo, in una dimensione che non è più attraversata dal tempo e dallo spazio.
Un’arte spirituale e materica allo stesso tempo. Di unità e non di separazione, che è essere e, nello stesso tempo, lo trascende. Un’arte che assurge all’etereo e all’impalpabile e che, nello stesso tempo, è nei sensi.
Se queste tele avessero un odore, ci inebrierebbero di spezie e sandalo, di ambra e incenso.
Se si potesse entrare in una di queste opere, si attraverserebbero mondi ignoti eppure comuni, intensi ed emozionanti. Sarebbe un viaggio interno e cosmico, ricco di un’appagante malinconia, colmo come una carezza.
Si colgono segni di una presenza che è anche assenza. Impronte di ciò che non è più, eppure sarà per sempre: è la memoria eterna dell’uomo, che è collegata all’energia dell’universo, poiché l’uomo e l’universo sono composti dello stesso amalgama di materia ed energia.
Le opere di Sergio Gioielli sono ambrosia per l’anima. Maria Gagliardi