"Quando realizzo un quadro è come se stessi davanti al bancone della regia: frames by frames. Isolo l'immagine - il frame -, la strappo dalla realtà e la fermo nel tempo, proprio come un fermo-immagine". Si presenta così Sergio Lombardino, regista, scenografo,grafico pubblicitario e soprattutto artista che racconta icone globali tra passato e presente, tra miti di ogni generazione.
Vecchie '500 o romantici maggiolini, fumetti e metropoli avveniristiche vengono rubate alla sequenza della vita e fermate come un'immagine televisiva.
Facendo riferimento alla sua ideale e infinita libreria di immagini, Lombardino ritrae simboli della nostra storia che appartengono all'immaginario collettivo di ognuno di noi.
Lombardino lavora con un tratto veloce, immediato che trae spunto dal suo modo istintivo di essere, vicino a quello che deve esprimere, tratto di riconoscimento del suo carattere.
Seguendo l'immagine,dall'arte televisiva a quella pittorica non c'e un vero e proprio passaggio, pittosto una connessione.
"Lavorando a LA7 - spiega Lombardino - ogni giorno sono bombardato da foto, video, clip, ricevo imput 24 ore su 24 che mi arrivano dai fatti che accadono nel mondo, immagini che viviamo tutti. Dal cinema, dalla politica, dal sociale... con l'occhio del regista le vedo, le rielaboro, anche a livello inconscio. Durante la post-produzione, e quindi nella fase di montaggio, manipolo, taglio, incollo e a volte trasfomo le immagini per creare un corpo unico, una sequenza. Non faccio altro che accomunare le capacità che ho appreso dopo 25 anni di lavoro in TV con la mia pittura, manipolando in chiave pittorica le cose che ci girano intorno".

Il percorso espositivo della mostra conta più di quaranta opere esposte realizzate appositamente per l'evento.